G7 Ambiente, ipotesi stop al carbone: quanto viene sfruttato oggi per produrre energia?
Il vertice in corso a Torino sembra indirizzato verso l'accordo su uno stop al carbone nella produzione energetica tra il 2030 e il 2035. L’Italia produce ad oggi solo l’1,7% di energia da questa materia, mentre Giappone e Germania sono i Paesi più industrializzati che lo sfruttano maggiormente. Altri Stati lo usano ancora di più e contano di aumentare la produzione, come ad esempio l’India. Di questo si è parlato nella puntata del 29 aprile di Numeri, approfondimento di Sky TG24
- L'addio al carbone nella produzione di energia tra il 2030 e il 2035 è l'accordo che si vuole siglare alla chiusura del G7 Ambiente, Energia e Clima. "Abbiamo una grande responsabilità", ha sottolineato il ministro Gilberto Pichetto Fratin aprendo, alla reggia di Venaria Reale, la riunione dei ministri. I risultati si peseranno però solo con la dichiarazione finale. L’utilizzo del carbone nei Paesi del G7 e il confronto con gli altri Stati è stato uno dei temi di "Numeri", il programma di Sky TG24 andato in onda il 29 aprile
- Lo stop per l’Italia non sarebbe un problema: nei primi tre mesi del 2024, come evidenziano i dati Terna, l’elettricità proviene per il 46% da fonti rinnovabili, per il 52,3% da gas e gasolio e solo per l’1,7% dal carbone
- Come evidenziano i dati, il carbone è ancora molto sfruttato nei Paesi più industrializzati per produrre elettricità: Giappone e Germania hanno percentuali molto alte, rispettivamente il 30% e il 26%, anche se Berlino ha dichiarato di voler dismettere tutto a partire dal 2038. A parte gli Usa (16%), che hanno dichiarato di voler smettere senza specificare l’anno, gli altri Paesi del G7 non dovrebbero avere problemi a eliminare questa fonte
- La differenza tra Italia e Germania a questo proposito è notevole: se la Germania, come detto, produce ad oggi il 26% della sua elettricità dal carbone, l’Italia, invece, ne produce solo il 5%
- Non sono sulla stessa linea altri Paesi del mondo: l’India, ad esempio, ha un ministero apposito, grazie al quale la produzione è salita da 565 tonnellate del 2013-2014 a 893 del 2023-2024
- La produzione è in grande ascesa e registrerà numeri record anche nei prossimi anni: secondo il Ministero del Carbone indiano nel 2030 si arriverà a 1511 milioni di tonnellate estratte
- Per questo non è detto che le emissioni globali prodotte dal carbone vadano a scendere: anche un eventuale stop dei Paesi Ue non farebbe scendere la produzione mondiale, visto che l’India potrebbe “coprire” quanto precedentemente prodotto dagli Stati europei
- Ma come produrranno nel 2050 l’elettricità Francia e Germania? La Francia adopererà il 71% di rinnovabili e il 29% di nucleare, mentre in Germania a farla da padrone saranno le rinnovabili con il 94%, mentre il 6% con il gas all’idrogeno
- Sono pochi i Paesi europei che non le hanno sul continente europeo: sono Italia, Grecia, Austria, Germania, Polonia, Irlanda e Paesi baltici
- Ma qual è la posizione Ue sul tema? L’Unione ha dichiarato che “i piccoli reattori modulari hanno un ruolo chiave nel mix energetico dell’Europa”, ma “spetta ai singoli Paesi definire la giusta scelta”