G7, Pichetto Fratin: “L'Italia soffre più di altri il cambiamento climatico"

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Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è intervenuto a Torino a margine della seconda giornata organizzata da Italgas, in vista del G7 Clima Energia e Ambiente. "Noi siamo il Paese al centro del Mediterraneo che proprio per questa sua caratteristica soffre più di tutti del cambiamento climatico, del rischio di perdita di biodiversità", ha detto

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"Le priorità dell'Italia al G7 sono date dal motivo di fondo: noi siamo il Paese al centro del Mediterraneo che proprio per questa sua caratteristica soffre più di tutti del cambiamento climatico, del rischio di perdita di biodiversità". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto oggi a Torino a margine della seconda giornata organizzata da Italgas, in vista del G7 Clima Energia e Ambiente. "E naturalmente anche della questione inquinamento - ha aggiunto - che è un termine più comune, ma che dà anche più senso. Quindi di quelle che sono le varie azioni da fare sulla decarbonizzazione". Per il ministro, "decarbonizzazione significa diminuire in modo forte l'emissione carbonica. L'emissione carbonica parte dal primo inquinante che è il carbone, poi passa al petrolio e dall'altra parte passa poi allaproduzione di energia pulita, utilizzando il gas come transizione".

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A chi gli chiedeva se sia necessario alzare l'asticella degli obiettivi, il ministro Pichetto ha risposto che "a livello mondiale sono molte le difficoltà, ma sono difficoltà che valgono per tutti, certamente in un momento in cui ci sono ancora guerre che incidono sulle scelte dei vari Paesi è giusto avere la preoccupazione". "Questo non vuol dire abbassare la guardia - ha proseguito - dobbiamo comunque perseguire con il massimo della determinazione quelli che sono gli obiettivi. L'Italia lo fa naturalmente con ragionamento che riguarda la compatibilità rispetto alla nostra condizione Paese. L'obiettivo finale è certo, ma la scala è da fare uno scalino per volta", ha concluso.

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Il tema del nucleare

"L'obiettivo al 2050 è la decarbonizzazione totale, la scala è lunga bisogna fare uno scalino per volta. Il primo è quello del carbone, poi il petrolio e poi produrre energia pulita con le rinnovabili, che sono il biotermico, l'idroelettrico, il fotovoltaico e l'eolico e, per dare continuità, il percorso è anche il nuovo nucleare". Così Gilberto Pichetto Fratin ha affrontato il tema del nucleare in Italia, ospite della trasmissione radiofonica 'Non stop News' su Rtl 102,5. "Non bisogna ripartire da zero, perché la cosa rilevante è che il Paese di Enrico Fermi ha mantenuto livelli alti di conoscenze, nelle nostre università, nei nostri centri di ricerca”, ha aggiunto, sottolineando che “abbiamo continuato con imprese private importanti a lavorare sia sul fronte della fissione, quindi sul nucleare di nuova generazione con piccoli reattori, sia che su quello della fusione". “Non arriveranno più le grandi centrali, le tecnologia sta andando avanti così velocemente che saranno piccoli moduli e per fare una grande quantità sarà una somma di moduli" ha spiegato "riguardo all'ipotesi che facciamo al 2030 e dopo, non voglio certo fare l'indovino" ha precisato Pichetto Fratin.  

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