G7 Ambiente, summit alla Reggia di Venaria: ipotesi addio a carbone entro il 2035

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Prima giornata del vertice a Torino. Il padrone di casa è il ministro italiano Gilberto Pichetto Fratin, che presiede la riunione. Al tavolo ci sono anche la Commissione europea, diverse organizzazioni internazionali, le presidenze di Cop28 e Cop29, il Brasile, che dirigerà i lavori del prossimo G20 e la Mauritania, che detiene la presidenza di turno dell’Unione africana

È entrato nel vivo oggi, alla Reggia di Venaria, guidato dalla Presidenza italiana, il G7 Ambiente, Energia e Clima, il primo banco di prova dopo la Cop28 di Dubai. La riunione ministeriale si tiene nelle giornate di oggi e domani, 29 e 30 aprile, ed è articolata in quattro sessioni. Questo summit rappresenta un'occasione importante per i Paesi, perché devono dimostrare come interpretano gli impegni presi a Dubai e come intendono sostenere la propria transizione. Secondo il think tank Ecco Climate il rischio più grande per l’Italia è quello di dedicare troppa attenzione politica a tecnologie marginali per la decarbonizzazione, come i biocombustibili, o del tutto assenti nel sistema italiano, come il nucleare.

Pichetto Fratin: "Abbiamo tre priorità"

In mattinata appuntamento con la plenaria dei ministri. Per affrontare le "sfide della sicurezza energetica, del cambiamento climatico e della tutela dell'ambiente ci sono tre priorità: concretezza, cooperazione in particolare con l'Africa, un approccio pragmatico e non ideologico secondo il principio di neutralità tecnologica", ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, aprendo i lavori della sessione.

Ipotesi addio al carbone entro il 2035

Domani si arriverà al documento finale. Secondo alcuni osservatori l'attesa è in particolare per la possibile definizione di una data per il phase out del carbone al livello G7. Si ragionerebbe, secondo quanto trapela, su una data tra 2030 e 2035. A livello italiano, invece, il ministro Gilberto Pichetto ha ribadito più volte negli ultimi giorni che l'Italia è pronta a dire addio al carbone, probabilmente entro un anno con l'eccezione della Sardegna per la quale si pensa al 2027. Il ministro inglese delle rinnovabili e del nucleare, Andrew Bowie, conferma: "Abbiamo un accordo per abbandonare il carbone nella prima metà degli anni 2030. È un accordo storico che non siamo riusciti a raggiungere alla Cop 28". Lo stop al carbone nel settore tecnico tra 2030 e 2035 nei Paesi G7 è "una ipotesi che è stata prevista, c'è un accordo tecnico in merito. Lavoriamo per l'accordo politico" da chiudere domani, dice Pichetto. "Manca il timbro politico, per qualche Paese può essere un semplice timbro, per altri un elemento ancora di valutazione".

Francia vede una stretta sulle plastiche

Il G7 sull'ambiente in corso a Venaria Reale "riconosce per la prima volta che il livello di inquinamento da plastiche è insostenibile e che il suo andamento è allarmante", dice in una nota la delegazione francese al summit. "Il G7 s'impegna a ridurre la produzione complessiva di polimeri primari allo scopo di mettere fine all'inquinamento da plastiche nel 2040", conclude la nota.

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Il programma

Nel pomeriggio la sessione Ambiente ha concluso la prima giornata. Una nuova riunione plenaria di tutti i ministri aprirà invece la giornata di domani. La conferenza stampa congiunta del ministro italiano Gilberto Pichetto con gli omologhi di Giappone e Canada, precedente e prossima presidenza G7, sarà alle 14.30 e concluderà di fatto i lavori della ministeriale, che avrà l'obiettivo di approvare il comunicato conclusivo. 

La delegazione italiana e gli invitati

Alla Reggia, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica partecipa con una delegazione guidata dal ministro Pichetto, dal viceministro Vannia Gava e dal sottosegretario Claudio Barbaro. Sono diversi gli incontri tecnici dei gruppi di lavoro che si sono già tenuti in questi mesi per sviluppare i temi al centro del confronto. Oltre ai rappresentanti ministeriali di Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, c’è la Commissione europea con i Commissari all'Energia Kadri Simson, al Clima Wopke Hoekstra e all'Ambiente Virginijus Sinkeviius. Sono stati invitati a prender parte al vertice alti rappresentanti di Paesi e istituzioni internazionali: presenti la presidenza emiratina della Cop 28 e quella Cop29 dell'Azerbaigian; il Brasile quale Presidenza di turno del G20 e, nel quadro del focus sull'Africa, la Mauritania come Presidenza dell'Unione Africana; il Kenya; l'Algeria e la Banca Africana di Sviluppo. I lavori prevedono anche la partecipazione di organizzazioni internazionali quali Aiea, Irena, Odi, Conferenza sui cambiamenti climatici, Undp, Ocse, Unep e Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Clima. Ieri sera, a Palazzo Stupinigi, si è tenuta una sessione dei lavori in congiunzione con il B7, presieduto da Emma Marcegaglia, cui hanno partecipato i Ministri e i Rappresentanti delle Associazioni industriali dei Paesi G7. 

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