Inquinamento, 10 foto che ci hanno mostrato i danni causati agli ecosistemi marini
Negli ultimi anni diverse immagini hanno documentato lo stato dei nostri mari e dei nostri oceani, sempre più invasi dalla plastica e con gli animali costretti a dover convivere con elementi estranei al loro sistema. Ecco alcuni scatti emblematici di questa situazione
In questi anni i danni dell’inquinamento sugli ecosistemi marini si sono fatti sentire in modo sempre più evidente e pressante: alcuni scatti, realizzati da fotografi e ricercatori in tutto il mondo, hanno immortalato gli effetti impressionanti di questi mutamenti in corso. Ecco 10 immagini emblematiche
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GLI AIRONI TRA I RIFIUTI – Celebre la foto degli aironi che passeggiano tra i rifiuti a Panama, scattata nel 2021. Da segnalare il progetto dei locali studenti di biologia marina, che si prendono cura di quel tratto di costa immergendosi anche cinque metri sotto il livello del mare per prendersi cura di un vivaio di coralli della specie Staghorn, danneggiato dai cambiamenti climatici e dall'inquinamento, nell'ambito del progetto Reef2Reef
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NUOTARE IN MEZZO ALLA PLASTICA – Altra foto che ha fatto il giro del mondo è quella dell’apneista turca, detentrice del record mondiale, Sahika Encumen: nel 2020 si è tuffata nel Bosforo per mostrare il livello di inquinamento delle acque che circondano Istanbul e del pericolo della plastica
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RIFIUTI E DETRITI – Altra foto che ha fatto il giro del mondo è questa scattata lo scorso 26 gennaio: si può notare come rifiuti e detriti galleggino sul fiume Drina, nella Bosnia-Erzegovina orientale. I rifiuti e i detriti provenivano dai comuni limitrofi in Bosnia e anche da Serbia e Montenegro, dopo alcune precedenti inondazioni. Il timore di allora delle autorità locali era quello di un possibile disastro ecologico, che avrebbe avuto ricadute anche sulla vicina centrale idroelettrica di Visegrad, in Ungheria
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RACCOGLITORI PER NECESSITÀ – Una scelta obbligata più che volontaria. Questo è ciò che si sa di questa foto scattata a Yangon, in Myanmar, lo scorso 14 gennaio: si notano diversi “pescatori di rifiuti” dirigersi con le loro barchette di polistirolo verso un torrente cittadino alla ricerca di plastica e vetro gettati nel fiume, da riciclare. La ragione di tale scelta è soprattutto legata alla crisi economica che ha colpito il Paese, dopo il golpe dei militari
I CORALLI SBIANCATI – Altro fenomeno distruttivo degli ambienti marini, ormai ampiamente documentato, riguarda lo sbiancamento dei coralli, che avviene quando viene a mancare la simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari fotosintetizzanti note come zooxanthellae. Si pensa che il 60% della Grande Barriera Corallina sia ormai sbiancato: uno stress che amplifica anche i disagi della vita marina. Nella foto si vede un apneista che analizza lo stato di salute di una barriera corallina ormai sbiancata nella Polinesia Francese
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OCHE TRA I RIFIUTI – Altro scatto recente è quello di inizio 2023: mostra alcune oche canadesi che nuotano nel fiume Los Angeles invaso da tonnellate di rifiuti di plastica, inesorabilmente destinati a finire nell'oceano. Per questo lo scorso 30 settembre il governatore della California Gavin Newsom ha firmato un divieto per i negozi di alimentari di fornire borse monouso e non compostabili agli acquirenti, rendendo la California il primo Stato Usa a farlo. La nuova legge entrerà in vigore però soltanto nel 2025
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TARTARUGA NELLA PLASTICA - Sempre a proposito della plastica, sono diversi gli scatti che vedono animali alle prese con questo nuovo elemento nel loro habitat. Tra questi ci sono le tartarughe, come in questo caso dove si vede un piccolo appena nato lottare contro una rete di plastica per raggiungere il mare sulla spiaggia di Samandag a Hatay, in Turchia. Secondo alcune ricerche, nel 2021 la morte di una tartaruga su tre sulla costa mediterranea della Turchia è avvenuta a causa dei rifiuti di plastica, per un totale di 32.200 cuccioli di tartaruga marina deceduti
L’ISOLA DI PLASTICA – Le scelte dell’uomo si ripercuotono spesso sulla vita degli ecosistemi marini: lo dimostra la formazione di quest’isola di plastica sulla superficie del fiume Buriganga a Dhaka, in Bangladesh, il 21 gennaio 2020. La causa è legata alla precedente decisione dell’alta corte di chiudere 231 fabbriche: questo ha portato il fiume principale di Dhaka a diventare tra i più noti corsi d’acqua inquinati
L’ONDA – La quantità di plastica presente nei mari e negli oceani di tutto il mondo è tale che non deve sorprendere questo scatto realizzato in Thailandia nel 2021: la location è la spiaggia di Koh Samui e si vede un’onda marina quasi completamente “rivestita” di oggetti di plastica e altri rifiuti, destinati inevitabilmente a finire nel golfo di Thailandia
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