
Stefano Pioli, da giocatore del Parma allo Scudetto col Milan: fotostoria dell'allenatore
Da calciatore ha indossato anche la maglia della Juventus. Poi come tecnico una lunga gavetta che l'ha portato a un terzo posto con la Lazio e alla guida dell'Inter. Dopo le dimissioni dalla Fiorentina, nel 2019 è arrivato sulla panchina milanista: coi rossoneri è un crescendo di successi, fino al titolo di campioni d’Italia nel campionato 2021/2022

Prima giocatore con una discreta carriera in Serie A, poi allenatore in provincia, su panchine come quelle di Parma, Lazio e Bologna, fino allo Scudetto con il Milan. È la carriera di Stefano Pioli, classe 1965 da Parma e tecnico campione d'Italia con i rossoneri nella stagione 2021/2022
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I rossoneri avevano vinto l'ultimo tricolore 11 anni fa, con un giovane Allegri in panchina. Pioli è già entrato nella storia del club: è il secondo allenatore della squadra per media punti, dietro soltanto a Fabio Capello
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Anno dopo anno, da quando nel 2019 lascia la Fiorentina per il Milan, la media punti di Pioli è salita sempre di più (1,84; 2,08; 2,22). E ha tempo per crescere ancora: lo scorso novembre il suo contratto è stato rinnovato fino a giugno 2023, con opzione per un altro anno
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LA CARRIERA DA CALCIATORE - Prima di diventare allenatore, Pioli è stato un difensore di ottimo livello. Inizia nella squadra della sua città, Parma, in due stagioni in Serie C1: tra il 1982 e il 1984 disputa 42 partite e segna un gol. Gioca da difensore centrale, o, con un termine caduto in disuso, da "stopper". Nel 1984 passa alla Juventus: sono i bianconeri guidati da Trapattoni e trascinati da Michel Platini, reduci dalla vittoria dello Scudetto che bisseranno nel 1985-86
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Per Pioli in bianconero 36 presenze tra il 1984 e il 1987, prima di passare al Verona e poi alla Fiorentina: con i Viola sarà l'esperienza più lunga, 156 presenze tra il 1989 e 1995. Nella foto, un'immagine del 1995 in cui Pioli affronta un giovanissimo Francesco Totti
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DAL CAMPO ALLA PANCHINA - Dopo la Fiorentina, Pioli chiude la carriera da giocatore con brevi esperienze con Padova, Pistoiese e Fiorenzuola. L'addio al calcio giocato nel 1999 dopo un anno nel campionato Eccellenza a Colorno. Per Pioli poi parte subito la carriera da allenatore, prima tra le fila delle giovanili del Bologna poi, nel 2003, in Serie B con la Salernitana, che guida alla salvezza

Sono i primi passi di una lunga gavetta in provincia. Nella stagione successiva Pioli passa sulla panchina del Modena: nella prima stagione gli emiliani sfiorano i play-off, nel campionato successivo viene esonerato ma si riprende la pancina dopo tre sconfitte consecutive di chi lo aveva sostituito. Chiude il campionato al 5° posto e la squadra raggiunge i play-off, dove viene eliminata dal Mantova

Nel 2006 arriva l'esordio in Serie A, e non su una panchina qualunque: quella del Parma, squadra della sua città. Pioli fa bene in Europa, con la conquista dei sedicesimi di Coppa Uefa, ma soffre molto in campionato e viene sostituito da Claudio Ranieri

Nel 2007 Pioli torna in B sulla panchina del Grosseto neopromosso. Centra la salvezza in anticipo e si posiziona al 13esimo posto della classifica

L'esperienza in Toscana dura però solo un anno: Pioli accetta un contratto di un anno al Piacenza e porta anche gli emiliani alla salvezza. Poi non trova l'accordo per il rinnovo e lascia la panchina

Nel 2009 Pioli passa al Sassuolo, sempre in Serie B. Riesce a guidare la squadra a uno storico quarto posto e alla semifinale dei play-off, persa con il Torino

Il giro sulle montagne russe delle panchine italiane però non si ferma nonostante i buoni risultati a Reggio Emilia: a giugno 2010 Pioli rescinde con il Sassuolo e firma con il Chievo. Con i gialloblu conquista la salvezza (quarta miglior difesa del campionato) ma a fine stagione lascia l'incarico

Nel giugno 2011 Pioli firma un biennale con il Palermo, ma viene esonerato a campionato ancora da iniziare dopo l'eliminazione ai preliminari di Europa League

Pioli ricomincia dalla sua Emilia, più precisamente da Bologna, dove sostituisce Bisoli. Con lui i rossoblu escono imbattuti nelle prime 8 partite del 2012 e chiudono al nono posto. Nel 2012-13 conquista ancora la salvezza. Viene esonerato la stagione successiva, nel gennaio 2014, con il Bologna quartultimo

Il credito guadagnato a Bologna permette a Pioli di essere chiamato sulla panchina della Lazio. Alternando 4-3-3 e 4-2-3-1, con un pressing alto e ben organizzato, Pioli porta la Lazio al terzo posto in classifica e ai preliminari di Champions League per la prima volta dopo otto anni

Chiavi della grande stagione dei biancocelesti furono l'utilizzo dell’esperto Stefano Mauri come “falso nove” o il 4-2-3-1 con Mauri dietro la punta centrale. Con Pioli esplose anche il talento dell'esterno brasiliano Felipe Anderson

La stagione successiva però non parte sotto i migliori auspici. L'8 agosto sconfitta nellla Supercoppa italiana, 2-0 contro i campioni d'Italia della Juventus, il 26 agosto 2015 l'eliminazione dalla Champions League contro il Bayer Leverkusen, con una sconfitta per 3-0 dopo aver vinto la partita di andata per 1-0. Il 3 aprile 2016, in seguito alla sconfitta per 1-4 nel derby contro la Roma, viene esonerato

Ma per Pioli è arrivato il momento della grande occasione, quella della panchina di una big. Ed è quella dell'Inter. I nerazzurri, in quel momento al nono posto, gli affidano la squadra dopo l'esonero di Frank De Boer

Parte la rincorsa a un posto in Champions League: l'Inter ritrova fiducia e vince sette partite di fila in campionato (nove contando le coppe). Si riaccende la speranza, ma le concorrenti mantengono un ritmo decisamente alto

La corsa all'Europa più prestigiosa si ferma nel filotto da incubo dalla 29esima alla 35esima giornata: l'Inter conquista soltanto 2 punti e incassa 5 sconfitte. Il 9 maggio la società decide di esonerarlo

Nel giugno 2017 Pioli firma un biennale con la Fiorentina. Trova una squadra giovane, da plasmare, e al suo primo anno arriva un ottavo posto

La stagione successiva è quella del grande dramma che colpisce la Viola: il 4 marzo 2018 il capitano Davide Astori muore nel sonno nell'albergo di Udine in cui la squadra si trovava in ritiro per la partita di campionato con l'Udinese. Il mondo del calcio è sotto shock

Nella stagione 2018-19, con una squadra ancora più giovane dell'anno precedente, Pioli galleggia tra un posto in Europa e metà classifica. Nella seconda parte dell'anno però perde colpi: dopo la sconfitta interna con il Frosinone del 7 aprile, con la squadra che non vince da 8 giornate, dà le dimissioni. "Sono stato costretto", ha commentato. "Sono state messe in dubbio le mie capacità professionali e, soprattutto, umane"

Nell’ottobre 2019, Pioli prende il posto di Giampaolo sulla panchina del Milan. Da subito dice di volere una squadra "spregiudicata". Il gennaio dopo arrivano Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer. Il club chiude sesto in campionato e arriva in semifinale in Coppa Italia. Nella stagione 2020-2021 Pioli porta i rossoneri in Champions League. Per i Diavoli è secondo posto

La stagione 2021-2022 segna quindi il ritorno del Milan alla fase a gironi di Champions League dopo sette anni di assenza: il cammino dei rossoneri in Europa però si ferma subito, con il club che incassa una vittoria, un pareggio e 4 sconfitte e chiude il girone ultimo a 4 punti. Va decisamente meglio in campionato: dopo un lungo duello con l’Inter, il Diavolo conquista il suo diciannovesimo Scudetto. È il primo per Pioli