
Addio a Giampiero Boniperti, una vita alla Juventus da giocatore e presidente. FOTOSTORIA
È stato stella del club bianconero in campo, dal 1947 al 1961, con cinque scudetti e pilastro fondamentale del "Trio magico" con Charles e Sivori. Poi una lunga carriera dietro la scrivania, da presidente tra il 1971 e il 1990, un lungo periodo costellato da numerosi successi per la Vecchia Signora, e successivamente da amministratore delegato. Dal 2006 era presidente onorario della società. È scomparso a Torino all'età di 92 anni

Il mondo del calcio saluta Giampiero Boniperti, bandiera della Juventus sia da calciatore che da dirigente e di cui dal 2006 era presidente onorario. Boniperti è morto all’età di 92 anni a Torino per un’insufficienza cardiaca. Era nato il 4 luglio del 1928 a Barengo, in provincia di Novara
È morto Giampiero Boniperti, bandiera della Juventus
Boniperti ha giocato alla Juventus tra il 1947 e il 1961. Nel club bianconero è arrivato a 17 anni, pagato 60mila lire a metà tra la squadra del suo paese, Barengo (Novara) dove aveva giocato tra il 1945 e il 1946, e il Momo, che l'aveva tesserato per la stagione successiva
Giampiero Boniperti, la stella polare bianconera
Boniperti ha indossato la maglia della Juventus per 444 partite. Quattordici anni durante i quali vince cinque scudetti e due Coppe Italia, trofei corredati da un titolo di capocannoniere della Serie A nel 1947-48
Addio a Giampiero Boniperti, gli omaggi del mondo del calcio da Trapattoni a Del Piero
Insieme al nazionale gallese John Charles (nella foto a sinistra) e all’argentino Omar Sívori (al centro), per quattro stagioni Boniperti forma quello che è stato soprannominato il “Trio magico”, uno dei tridenti d’attacco più temibili e prolifici della storia del calcio italiano, che guidò la Juventus alla conquista di tre campionati italiani tra il 1958 e il 1961 e due Coppe Italia

Con la maglia della Juventus ha segnato 178 gol in 444 partite. Fino al 30 ottobre 2010 ha detenuto il record di gol in Serie A con la maglia bianconera, quando è stato superato da Alessandro Del Piero. Con la maglia della Nazionale, invece, le presenze sono state 38, condite da 8 gol

Boniperti lascia il calcio giocato nel 1961 e viene subito chiamato dalla famiglia Agnelli a ricoprire un ruolo dirigenziale all'interno della società juventina. Nel 1971 diventa presidente della Juventus

Inizia un lungo e duraturo periodo di successi: fino al 1990, anno in cui rassegna le sue dimissioni da presidente bianconero, la Juventus arricchirà considerevolmente il suo palmarès con nove scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa Uefa

Dei tantissimi calciatori importanti che ha portato alla Juventus, due tra i più amati sono stati Gaetano Scirea e Alessandro Del Piero (nella foto)

Nella foto, Boniperti è con Gaetano Scirea (a sinistra) e Dino Zoff (a destra), portiere e stella della Juventus tra il 1972 e il 1983

Alla Juve Boniperti ha portato, dal Milan, un giovane Giovanni Trapattoni con il quale ha condiviso dieci stagioni con i primi successi internazionali. Una scommessa vinta contro gli scettici: con Trapattoni alla guida, la Juve vinse subito lo scudetto con il record a quota 51, quando le vittorie valevano ancora due punti

Durante la sua presidenza la Juventus lanciò alcuni dei più grandi calciatori della loro generazione, come Giuseppe Furino, Roberto Bettega e Paolo Rossi, e acquistò da altri club di Serie A campioni come Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Marco Tardelli e Franco Causio (nella foto, Boniperti con Cabrini dopo la vittoria della Coppa delle Coppe 1984)

Boniperti era noto per la sua capacità di tenere il punto con i giocatori. Valga su tutti l’esempio di quanto accaduto dopo i Mondiali vinti dall'Italia nel 1982 in Spagna, quando ha messo fuori rosa, perché avevano chiesto un aumento, nientemeno che Paolo Rossi, Tardelli e Gentile. Una settimana di stop, un'amichevole saltata, prima di essere nuovamente ricevuti da Boniperti, e di firmare il contratto, con la concessione di un piccolo ritocco

"La Juve - è una delle sue espressioni più amate - non è soltanto la squadra del mio cuore, è il mio cuore". Da presidente, lasciava lo stadio alla fine del primo tempo, e seguiva alla radio il secondo. Tra le tante sfide quelle più sofferte erano i derby con il Torino, anche se ai granata ha segnato più di ogni altro bianconero: 14 gol (13 in campionato, 1 in Coppa Italia)

Nel 1991 Boniperti viene richiamato dalla famiglia Agnelli per il ruolo di amministratore delegato, carica che ricoprirà fino al 1994. Tornerà in bianconero, come presidente onorario, nel 2006 (nella foto, è in tribuna con Umberto Agnelli, a sinistra, e Gianni Agnelli, al centro) .“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, era il motto di Boniperti, diventato una sorta di motto anche per la Juventus

"Una figura indelebile, che da oggi si consegna al ricordo, perché sui libri di storia del calcio ci è finita già da tempo". La Juventus ha ricordato così, sul suo sito, Giampiero Boniperti. "Quando esprimi un pensiero, e quel pensiero diventa parte del Dna della società a cui hai dedicato la vita, vuol dire che il tuo carattere ne è diventato identità e modo di essere. Per sempre"