Mancini e Vialli, storia di un’amicizia: da Scudetto con la Samp all’abbraccio a Euro 2020
Protagonisti assoluti dei blucerchiati di metà anni ’80, per loro era stato rispolverato il soprannome di “gemelli del gol". Sono stati il simbolo degli anni più gloriosi del club. Compagni di squadra e di vita, hanno continuato a lavorare insieme anche nella nazionale. Resta impresso nella memoria di tutti l’abbraccio in lacrime durante Euro 2020
Il legame d’amicizia Roberto Mancini, ex ct della Nazionale, e Gianluca Vialli, scomparso a 58 anni nel gennaio 2023 dopo una lunga malattia, è una storia lunga trent’anni. Da quando i due ragazzi s’incontrano in un club, la Sampdoria, a metà degli anni ’80, e subito creano un duo capace di portare la squadra fino allo Scudetto
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Negli anni da blucerchiati, per loro è stato rispolverato il soprannome di “gemelli del gol”, già appartenuto ai bomber della Samp degli albori, Giuseppe Baldini e Adriano Bassetto. Ma Vialli e Mancini fanno molto di più diventando il simbolo del periodo di maggior successo del club. Nelle annate 1987 e 1988, la coppia contribuisce a far conquistare alla squadra due Coppe Italia
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Nel 1989 Vialli rifiuta il possibile trasferimento al Milan e stringe un “patto di ferro” nello spogliatoio della Samp proprio con Mancini e Pietro Vierchowod: nessuno lascerà il club prima di aver conquistato lo Scudetto. L’obiettivo è centrato già nella stagione 1990-1991, quando i blucerchiati trionfano e riportano la prima e finora unica vittoria del campionato nazionale
Vialli e il tumore al pancreas
Come fratelli sul campo e nella vita, di Vialli e Mancini si ricordano anche le esultanze in cui dopo il gol si cercavano subito per stringersi in un abbraccio. Lo stesso abbraccio in cui si sono stretti anche durante Italia-Austria a Euro 2020. “In quell’abbraccio - ha spiegato Mancini nel docufilm La bella stagione - c’è amore, amicizia, tra di noi, tra noi e gli italiani, è stato veramente qualcosa di speciale”
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In varie interviste Vialli e Mancini hanno ricordato di essersi conosciuti quando avevano 15 anni e di aver giocato insieme per dieci anni. “Ci conosciamo dal 1984 - ha raccontato il ct della Nazionale - lui giocava nella Cremonese e io alla Sampdoria”. Mentre Vialli in passato ha confessato che “ho vissuto con lui i momenti più belli della mia vita da calciatore”
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Sempre Mancini ha spiegato che Vialli per lui è come un fratello e, quando si è ritrovato a dover combattere contro il tumore, l'ex ct della Nazionale è rimasto al suo fianco sostenendolo e supportandolo in silenzio. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, l’allenatore aveva dichiarato di non aver mai parlato direttamente con l’amico della malattia e di aver saputo da un altro amico che Gianluca stava male
“Quando ci sentiamo è solo per cazzeggiare - aveva detto Mancini - ma è sempre in cima ai miei pensieri. Si è ammalato un fratello, ma anche in questa storia Gianluca ha dimostrato la sua forza”. Quando poi il periodo più critico sembrava essere passato, ecco che i due tornano insieme per tentare l’impresa agli Europei
Ancora una volta il sodalizio tra Vialli e Mancini è capace di trascinare tutti e conquistare qualsiasi obiettivo: la spedizione italiana a Euro 2020, giocato nell’estate 2021 a causa del rinvio per la pandemia di Covid-19, risulta vittoriosa. Per la seconda volta, dal 1968, l’Italia torna campione d’Europa dopo 53 anni
Riguardo al docu film La bella stagione, alla base c’è un libro scritto dai due ex calciatori per raccogliere fondi per l’ospedale Gaslini di Genova e che Vialli e Mancini concepiscono come una cosa diversa dal racconto di gol e partite, vuole raccontare un’amicizia vera. In occasione della presentazione del film, il cremonese ha sottolineato come fossero “uniti da valori comuni, senso di appartenenza, sogni e una necessità assoluta di cazzeggiare. Siamo riusciti a ottenere quei risultati sempre divertendoci molto”
Poi Mancini ha rilanciato: “È una storia d’amore. Ogni giocatore era innamorato dell’altro, tutti del nostro presidente che ci ha fatto credere alla sua visione: che fosse possibile vincere pur non essendo i favoriti. Credo sia una storia irripetibile. Noi abbiamo vissuto il calcio migliore”
Infine la grande scofitta con l’esclusione dell’Italia dal Mondiale del Qatar. Mancini finisce nella spirale delle critiche ma conferma di voler restare al timone azzurro, immediato arriva il supporto dell’amico fraterno. “Ti voglio più bene adesso di quanto te ne volessi in luglio... buona fortuna! Mi mancherete ma il mio cuore sarà con voi”, è stato il messaggio di Vialli in un post di marzo 2022 corredato dalla foto di quell’abbraccio possente, magnetico e dolcissimo tra due compagni di squadra che hanno fatto della loro amicizia la chiave del loro successo
Mancini e Vialli si abbracciano: "Oggi si è chiuso un cerchio")
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