
Cori, striscioni e fumogeni: dai festeggiamenti alla delusione del Napoli. FOTO
Oggi, dopo 33 anni, i ragazzi di mister Spalletti avrebbero potuto diventare campioni d'Italia: dopo la vittoria dell'Inter sulla Lazio, agli azzurri sarebbe servito soltanto vincere contro la Salernitana. Il match è però finito 1-1. In mattinata i tifosi avevano già iniziato le celebrazioni, rimandate al turno infrasettimanale

Dai festeggiamenti della mattina alla delusione: oggi il Napoli non ha portato a casa il terzo Scudetto nella sua storia. Per farlo avrebbe dovuto vincere il derby contro la Salernitana, che però è finito 1-1. Gli azzurri sono comunque saliti a quota 79 punti e il sogno Scudetto, che potrebbe arrivare nel turno infrasettimanale, non è sfumato. Anzi, per le vie della città i residenti sono tutti convinti: "La festa è solo rimandata"
Napoli, mancano due punti per vincere lo scudetto: ecco tutte le possibili combinazioni
Nella notte, tra le due torri di Porta Capuana, uno dei varchi di accesso alla città antica, era sbucata un'enorme bandiera a forma di Scudetto che anticipava una vittoria che si è rivelata mancata. A terra, proprio in mezzo alle torri, l'intera squadra - insieme a mister Spalletti - riprodotta a grandezza naturale con cartonati
Scudetto Napoli, festa rimandata. La Salernitana ferma gli azzurri sull’1-1
Migliaia i tifosi del Napoli rimasti per ore sugli spalti dello stadio Maradona, che in attesa del derby partenopeo aveva aperto le porte alle 12. Strettissimi i controlli della polizia
Napoli-Salernitana, messo a punto piano specifico per il traffico
Anche per le vie del centro in mattinata hanno sfilato i tifosi, tra cori, bandiere e l’esplosione di qualche botto. E se c'è chi continua comunque a festeggiare in giro per la città, come in piazza Plebiscito, in molti hanno ormai rinunciato agli iniziali programmi di celebrazione. Delusione anche tra i turisti che avevano scelto questo week end per fare visita al capoluogo partenopeo e godersi così lo spettacolo del trionfo
A Napoli un presepe con i giocatori della squadra
A San Gregorio Armeno, nella bottega del maestro di arte presepiale Marco Ferrigno, il Bambino Gesù, San Giuseppe e i pastori hanno indossato sciarpe azzurre al collo. I Re Magi hanno preso le sembianze di Osimhen e di Kvaratskheila, portando in dono lo Scudetto

Poco distante dalla Natività, il maestro Ferrigno ha posizionato la statuetta di un bambino, con capelli neri e ricci, a ricordare Diego Armando Maradona. "Questo Scudetto è qualcosa di unico – ha spiegato Ferrigno - è valsa la pena aspettare 33 anni. È vero che le cose belle non hanno tempo ma ripeto, e è valsa la pena"

Il primo Scudetto del Napoli è arrivato nel 1987. Il secondo nel 1990. Come ti tifosi, anche l'allenatore Spalletti guarda già al prossimo match

"È chiaro che ai ragazzi dispiace moltissimo non aver dato questa felicità ai tifosi, abbiamo trovato una squadra con molti stimoli e che si chiude a riccio, poi c'e' stata un pochino di ingenuità sul gol preso", ha detto il tecnico a Dazn. Poi ha aggiunto: "Vogliamo veder gioire la gente, noi rappresentiamo i loro sogni ed è giusto che loro lo ricevano. Volevamo farlo. Rimandiamo solo la festa e allunghiamo la gioia e i festeggiamenti. Sono convinto che quei due punti li faremo"

I tifosi in via Toledo prima del match

La delusione di Osimhen dopo il pareggio

Il presepe celebrativo

Il presepe celebrativo
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