Bob Dylan, esce "Bootleg Series Volume 18”: le cose da sapere

Musica

Venerdì 31 ottobre arriva l’atteso cofanetto "Bob Dylan's Bootleg Series Volume 18: Through The Open  Window, 1956-1963", che ripercorre la nascita e la crescita artistica dell’artista agli esordi. Dal box deluxe all’edizione Highlights, contiene decine di inediti e rarità, arrivando fino alla registrazione completa e inedita dello storico concerto del 1963 alla Carnegie Hall. Ecco tutte le curiosità

L’attesa per i fan di Bob Dylan è finita. Venerdì 31 ottobre esce in tutto il mondo, in formato fisico e digitale, il cofanetto Bob Dylan's Bootleg Series Volume 18: Through The Open Window, 1956-1963 (pubblicato dalle etichette Columbia Records e Legacy Recordings). L’uscita ripercorre la nascita e la crescita artistica dell’artista di Duluth come autore e interprete, dal Minnesota alla scena bohémien del Greenwich Village nei primi anni Sessanta. La raccolta include rari outtakes dagli archivi Columbia, registrazioni live in club e coffeehouse, sessioni improvvisate in appartamenti di amici e jam in ritrovi di musicisti ormai scomparsi.

Il singolo

L’uscita è stata anticipata il 17 settembre dalla pubblicazione online del singolo Rocks and Gravel (Solid Road). Questo brano venne originariamente registrato per l'album The Freewheelin' Bob Dylan, del 1963, ma non venne inserito nella tracklist finale, per ragioni sconosciute.

Le diverse versioni

La chicca più attesa è il box deluxe da 8 cd: contiene 139 brani, di cui 48 inediti assoluti e 38 rarità, oltre a un libro rilegato e cartonato di 125 pagine con ampie note firmate dallo storico Sean Wilentz e oltre 100 fotografie rare. Si parte da quando Bob Zimmerman aveva solo 15 anni nel 1956 e si arriva al suo trionfante set da headliner alla Carnegie Hall di New York otto anni dopo. Gli ultimi due dischi del cofanetto contengono proprio la registrazione completa e inedita dello storico concerto del 1963, mixata dai nastri originali. Esiste poi l’edizione ridotta, ribattezzata Highlights, in due cd oppure in 4 lp. Questa comprende invece 42 brani selezionati, di cui 18 completamente inediti e 9 rarità assolute.

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Cosa si trova all’interno

Il cofanetto restituisce un ritratto vivido del giovane Dylan mentre affina la propria scrittura e trasforma melodie folk e abbozzi di testi in canzoni destinate a diventare inni generazionali come Blowin’ In The Wind e The Times They Are A-Changin’. Il set inizia con un adolescente Dylan che canta Let The Good Times Roll al Terlinde Music Shop di St. Paul, Minnesota, il 24 dicembre 1956. Ci sono registrazioni sparse intorno al suo nativo Minnesota prima che si trasferisse a New York City nel 1961 e iniziasse a suonare nei club del Greenwich Village come Gerdes Folk City e il Gaslight Cafe, così come numerose feste che i suoi amici avevano la lungimiranza di documentare. Molti di questi documenti sono rarissimi, altri vengono pubblicati per la prima volta. Alcune di queste registrazioni saranno familiari agli appassionati di Dylan con ampie collezioni di bootleg. Ma alcune non sono mai nemmeno circolate nelle comunità di fan. Liverpool Gal è particolarmente degna di nota essendo una melodia originale che non è mai stata pubblicata e la maggior parte dei fan non l'ha mai nemmeno sentita.

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Il concerto alla Carnegie Hall

Andando avanti si arriva alle sessioni in studio per Freehwheelin' Bob Dylan e The Times They Are-A Changin’, raccontate insieme al Newport Folk Festival del 1963, alla Marcia del 1963 su Washington dove Dylan e Joan Baez si esibirono prima del discorso I Have a Dream di Martin Luther King. La raccolta si chiude con la pubblicazione, in versione integrale e finora inedita, del concerto alla Carnegie Hall di New York del 26 ottobre 1963: un evento che segnò l'apice della sua prima ascesa e, allo stesso tempo, la conclusione della fase degli esordi della sua lunghissima carriera.

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Le parole di Wilentz

L'album è prodotto da Steve Berkowitz e Sean Wilentz. Proprio Wilentz, storico di Princeton, ha contribuito con un saggio di 125 pagine. "Di quel tempo e di quei luoghi, questa raccolta è solo un frammento”, ha scritto in accompagnamento al cofanetto. “Eppure, come documento sonoro di un artista che diventa sé stesso — o nel caso di Dylan, il primo dei suoi molti sé artistici — la raccolta mira a far collassare tempo e spazio, non come una rêverie nostalgica ma come un collegamento vivente tra passato e presente, tra vecchio e nuovo, che non sono mai così distinti come potremmo pensare".

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