La prima serata, il boom di ascolti, il generale Fiorello e i telespettatori asintomatici. Il diario da Sanremo del nostro Alessio Viola
Le conferenze stampa di Sanremo (IL LIVE - LO SPECIALE) nel tempo della pandemia fanno uno strano effetto. Perché quando senti parlare di picco e numeri in fortissima crescita alla fine in testa ti appare Locatelli che ti dice come solo lui sa fare che il 54,7% di share non è un dato che si può scotomizzare facilmente, Pregliasco che ti avverte che più che un picco quello di Fiorello alle 21 e 30 è un plateau, che tra gli 11 milioni di telespettatori sanremesi ci sono anche molti che lo guardano ma non gli piace, asintomatici insomma, e che chi Sanremo lo ha già fatto è immune per sei mesi. E infine Figliolo preoccupato: con questi ascolti così alti, si rischia di chiudere tutto. “Rinunciamo alla seconda serata per tornare ad abbracciarci alla finale” (cit).
Pandemia a parte, Ama ter sa già di Ama quater. Quorum raggiunto, supera se stesso e non c’è bisogno del confronto con Pertini per dire che è una delle partenze del Festival più viste degli ultimi anni. Molto si deve al Presidente Fiorello, è davvero il Mattarella dell’intrattenimento, c’è poco da fare. Il ritmo, il gioco, l’imprevedibilità che garantisce lui fa sì che si fa fatica a pensare a Sanremo senza Fiorello, anche se lui se ne è già andato e forse, ma forse, torna sabato. Stasera intanto c’è Zalone. Ieri i Maneskin hanno spiegato come si può passare in 11 mesi da ringraziare Sanremo a farsi ringraziare da Sanremo.
Amadeus ha messo insieme tanto, e bene. Il Festival viaggia su Tik Tok, su Twitter, su Instagram, al telefono e se ci fossero ancora anche via fax. Risultato? Oggi si canta “con le mani e con il culo ciao ciao”, “nudo con i brividi, a volte non so esprimermi” (per tutti Mahmood e Blanco hanno già vinto, qualcuno consiglia anche a loro di fare quello che ha fatto Achille Lauro sul palco ma a scopo scaramantico), “stai andando forte, apri tutte le porte” ( Jovanotti ha praticamente scritto una canzone di Morandi più che per Morandi. Il derby col classicone di Ranieri fino ad ora lo stravince Gianni). Stasera altre 13 canzoni. E il miracolo sanremese tornerà a compiersi con noi che stasera distruggiamo quella canzone lì sul palco per poi trovarci, in un martedì pomeriggio di maggio, a cantarla in macchina come se fossimo Damiano.
