Il cantautore veronese ha spiegato con un post sul suo profilo Instagram il perché sul palco dell'Ariston ha inscenato un gesto provocatorio come un auto battesimo, Critiche da parte del Vescovo di Sanremo che ha parlato di "penosa esibizione che ha deriso segni sacri"
L'esibizione sul palco dell'Ariston
Petto nudo, tatuaggi in vista e pantaloni in pelle. Accompagnato da un coro gospel, Achille Lauro si è esibito con la sua Domenica. L’artista è stato il primo a salire sul palco dell’Ariston rompendo alla grande il ghiaccio della prima serata dell’Ariston (IL LIVE DELLA SECONDA SERATA - LO SPECIALE). Soliti ritmi punk rock, tipici della sua produzione musicale fin dai tempi di Rolls Royce, Achille Lauro torna in gara dopo che l’anno scorso era stato superospite.
L'auto battesimo di Achille
Melodia orecchiabile e testo ritmato, con un finale accompagnato dai battiti di mani del coro dell’Harleem Gospel Choir di New York City. Una performance di alto livello conclusa con un auto battesimo simbolico e provocatorio. Poi l’inchino al pubblico. Fiori a fine esibizione per le cantanti del coro e applausi dell’Ariston.
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La spiegazione del gesto su profilo Instragram del cantante
È stato lo stesso cantante romano a spiegare sul suo profilo Instagram il perché della sua permonfance: l’inizio, il primo istante, l’importanza delle prime volte ha scritto nella didascalia di un post. Inoltre, ha detto di essersi interrogato sulla caducità dell’essere umano, sentendo che è cambiato: è nato sul palco dell’Ariston un nuovo Achille Lauro.
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Il Vescovo di Sanremo critica l’esibizione di Achille Lauro
Il vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, ha criticato aspramente l'esibizione di Achille Lauro che "ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante". "Ho ritenuto doveroso - ha continuato il Vescovo - possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga".