"Toy Story" compie 30 anni, 14 curiosità su uno dei cartoni più amati di sempre
Il 22 novembre del 1995 usciva nelle sale cinematografiche americane l’inizio delle avventure dello sceriffo Woody e di Buzz Lightyear, il primo lungometraggio della storia interamente animato al computer. Dalle nomination agli Oscar alle enormi difficoltà incontrate con la sceneggiatura, ecco alcune cose da sapere
Sono passati 30 anni da quando adulti e bambini di tutto il mondo hanno iniziato ad affezionarsi delle avventure dello sceriffo Woody e di Buzz Lightyear. Il 22 novembre del 1995 Toy Story usciva nelle sale cinematografiche americane, dando il via a quello che sarebbe diventato un franchise di enorme (e, per i produttori, inaspettato) successo. Ecco alcune curiosità sul primo capitolo di una delle saghe animate più amate di sempre.
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IL PRIMO - Toy Story è il primo lungometraggio prodotto dalla Pixar (insieme alla Disney). Inoltre è stato il primo interamente animato al computer, segnando l’inizio di una nuova era per i film d'animazione realizzati interamente in digitale.
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DUE ANTEPRIME - Disney e Pixar hanno organizzato anteprime separate per Toy Story. La Disney ha tenuto la sua a El Capitan Theatre di Los Angeles il 19 novembre 1995, mentre la Pixar ha organizzato la première per la sera successiva al Regency Center di San Francisco.
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TRE NOMINATION AGLI OSCAR - Il film ha ricevuto tre candidature ai Premi Oscar del 1996: Miglior canzone originale per You've Got a Friend in Me, Miglior colonna sonora originale e Miglior sceneggiatura originale. Per quanto riguarda quest’ultima, è stato il primo film d'animazione a essere nominato per una categoria di scrittura dell'Academy. Inoltre John Lasseter (nella foto) - per il lavoro di animazione digitale - ha ottenuto l’Oscar Special Achievement Award, assegnato per un contributo eccezionale che non rientra nelle categorie classiche.
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GLI INCASSI - Toy Story nel 1995 ha incassato oltre 361 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il secondo film con il maggior guadagno dell’anno dietro a Die Hard - Duri a morire.
TOY STORY AL CONGRESSO - Nel 2005 Toy Story è stato selezionato dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per la conservazione nel National Film Registry perché riconosciuto come "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo". È stato uno dei nove film designati nel suo primo anno di ammissibilità.
I DOPPIATORI - A dare la voce ai protagonisti Woody e Buzz sono rispettivamente Tom Hanks e Tim Allen (in italiano Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto). Fra i doppiatori della versione originale ci sono anche Annie Potts (Bo Peep), Laurie Metcalf (la signora Davis), Wallace Shawn (Rex) e Don Rickles (Mr. Potato Head).
CHI POTEVA ESSERE WOODY - Nonostante la prima scelta del regista John Lasseter sia sempre stata Tom Hanks, per il ruolo dello sceriffo Woody vennero presi in considerazione anche Paul Newman, Robin Williams e Clint Eastwood.
CHI POTEVA ESSERE BUZZ - Allo stesso modo anche Buzz avrebbe potuto avere un altro interprete. Billy Crystal rifiutò (pentendosene poi), e furono valutati grandi nomi come Bill Murray, Jim Carrey, Jason Alexander, Dan Aykroyd, Matthew Broderick, Kevin Costner, Michael J. Fox, Richard Gere, David Hasselhoff, Michael Keaton, Wayne Knight, Bill Paxton, Dennis Quaid, Kurt Russell, Adam Sandler e John Travolta.
TIN TOY - Originariamente, Toy Story avrebbe dovuto presentare Tinny, un giocattolo a carica manuale proveniente dal corto Tin Toy con cui Lasseter nel 1989 aveva vinto l’Oscar al Miglior cortometraggio d'animazione. Il regista però decise che era "troppo antiquato" e così venne trasformato prima in una action figure militare, poi nel giocattolo a tema spaziale della versione finale. Anche il nome subì diverse modifiche: da Tinny cambiò in Lunar Larry, Morph, Tempus, e infine Buzz Lightyear (in onore dell'astronauta Buzz Aldrin).
WOODY DA VENTRILOQUO A SCERIFFO - Inizialmente Woody era un pupazzo da ventriloquo con una corda, poi il character designer Bud Luckey suggerì di trasformarlo in un cowboy e alla fine tutti gli aspetti del ventriloquo vennero eliminati. Il nome però rimase lo stesso, in omaggio all'attore western Woody Strode.
UN PERCORSO A OSTACOLI - Quella di Toy Story non fu una lavorazione facile: sebbene la Disney fosse impressionata dall’innovazione tecnologica portata dalla Pixar, nutriva forti dubbi sulla trama. Dubbi che culminarono in un evento definito poi "l'incidente del Black Friday", una proiezione della prima metà del film avvenuta il 19 novembre 1993 a seguito della quale il capo dell'animazione della Disney, Peter Schneider, rimase talmente contrariato da decidere di interrompere la produzione.
IL CONTRIBUTO DI JOSS WHEDON - Per rivedere la sceneggiatura la Disney ingaggiò il duo Joel Cohen e Alec Sokolow, ma anche Joss Whedon che si rivelò determinante. Fu lui ad aggiungere il personaggio di Rex e a trovare un ruolo per la bambola Barbie, poi trasformata in Bo Peep poiché la Mattel non voleva concedere in licenza il personaggio. Quello che sarebbe diventato il creatore di Buffy l'ammazzavampiri ebbe anche l’illuminazione di rendere Buzz Lightyear inconsapevole di essere un giocattolo, un dettaglio che trasformò di fatto l’intera storia.
VERSO L'INFINITO E OLTRE! - La frase di Buzz Lightyear "Verso l'infinito e oltre!" è diventata un cult che ha oltrepassato di molto i confini del merchandising dedicato al film. È stata usata per esempio nel 2008, durante la missione STS-124, quando alcuni astronauti portarono nello spazio l'action figure di Buzz Lightyear sullo Space Shuttle Discovery come parte di un'esperienza educativa per studenti.
SEQUEL E SPIN-OFF - Le avventure di Woody e Buzz hanno dato vita a un franchise di enorme successo che comprende i sequel Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa (1999), Toy Story 3 - La grande fuga (2010) e Toy Story 4 (2019), oltre allo spin-off Lightyear - La vera storia di Buzz (2022). L’uscita di un quinto film, Toy Story 5, è attesa per il 19 giugno 2026.
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