"Lo Squalo" usciva 50 anni fa, curiosità e tutto ciò che c’è da sapere sul film cult

Cinema

Stefania Bernardini

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Il 20 giugno 1975 arrivava sui grandi schermi americani una delle pellicola più note di Steven Spielberg, destinata a diventare una pietra miliare del cinema che rivoluzionò completamente Hollywood. Dalla colonna sonora riconoscibile dalle prime note al cast fino al trionfo al botteghino che lo resero il prototipo del blockbuster perfetto. Ecco gli aneddoti sul film inserito tra i lungometraggi da preservare della National Film Registry

Lo Squalo compie 50 anni. Uno dei film più celebri di Steven Spielberg è arrivato al mezzo secolo ma senza perdere il suo fascino. Proprio il 20 giugno 1975 Jaws arrivava sui grandi schermi Usa. In Italia si dovette aspettare il 19 dicembre dello stesso anno. La pellicola, con passaggi in tv quasi cadenzati, è diventata un cult con la colonna sonora entrata nell’immaginario collettivo come sottofondo musicale perfetto per rappresentare situazioni di pericolo o di paura. Per celebrare l'anniversario, Spielberg ha girato un'introduzione speciale che sarà trasmessa da Nbc, assieme al film, esattamente il 20 giugno. Per gli appassionati (e non), tutto quello che c’è da sapere e le curiosità su Lo Squalo

La storia de Lo Squalo e il film da preservare

Il film uscito in America col titolo Jaws e in Italia come Lo Squalo è basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley. Racconta di un grande squalo bianco che uccide i bagnanti sull’isola di Amity, spingendo il capo della polizia locale a cercare di ucciderlo con l'aiuto di un biologo marino e in un cacciatore di squali. Benchley firmò un contratto di 175 mila dollari per cedere i diritti del libro e impegnandosi a firmare la prima bozza della sceneggiatura. Questa e le successive due furono rifiutate da Spielberg. Benchley contestò inoltre le differenze tra film e libro, in particolare il finale, che riteneva poco realistico, e fu gentilmente accompagnato fuori dal set. In seguito lo scrittore disse che se avesse saputo come si comportano realmente gli squali, non avrebbe mai scritto il suo libro. Nel film ha un piccolo cameo, quello di un reporter sulla spiaggia. Nel 2001, come si legge sul sito ufficiale, il film è stato inserito tra i lungometraggi da conservare del National Film Registry perché ritenuto importante e di alto valore culturale. Nel 1998 l’American Film Institute lo ha inserito al quarantottesimo posto nella lista dei 100 migliori film americani di sempre, mentre nel 2007 è sceso al cinquantaseiesimo posto.

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L’incontro inaspettato

In Lo Squalo Lee Fierro interpretava Mrs. Kintner, mentre Jeffrey Voorhees dava il volto al figlio Alex. L’attrice, molti anni dopo l’uscita del film, entrò in un ristorante e nel menù lesse il nome di un panino: Alex Kinter Sandwich. Divertita, rivelò al cameriere di aver interpretato la madre di Alex nel film. A quel punto, avvisato della presenza di Lee Fierro, il proprietario del ristorante corse a incontrarla. Si trattava proprio di Jeffrey Voorhees. I due non si erano più incontrati dopo la fine delle riprese de Lo squalo.

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I record de Lo Squalo

Il film di Steven Spielberg è stato girato soprattutto in esterni a Martha’s Vineyard ed è stato il primo grande film ripreso in mare aperto. La produzione è stata travagliata, superando il budget previsto. Poiché gli squali meccanici creati dal dipartimento artistico funzionavano male, Spielberg decise, in molte scene, di suggerire solamente la presenza dello squalo, impiegando un tema minaccioso creato dal compositore John Williams per indicare il suo avvicinamento. L'uscita del film su oltre 450 schermi fu eccezionalmente ampia per l'epoca, fu il primo ad avere una massiccia distribuzione iniziale nelle sale, mentre prima i film venivano lanciati su un numero limitato di schermi e principalmente nelle grandi città. L'esordio de Lo Squalo fu accompagnato inoltre da una massiccia campagna di marketing basata sugli spot televisivi e sul merchandising, anche in questo caso segnando un primato rispetto al passato. Il film è stato il prototipo del blockbuster estivo ed è considerato uno spartiacque nella storia del cinema che ha dato avvio alla Nuova Hollywood. È inoltre diventato il film con il maggior incasso nella storia fino all’uscita di Star Wars nel 1977. Vinse tre premi Oscar per il montaggio, il sonoro e la colonna sonora a John Williams. 

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Steven Spielberg lo sconosciuto

All’epoca in cui uscì il film, Steven Spielberg aveva 28 anni ed era un regista quasi totalmente sconosciuto. Aveva diretto episodi di serie tv come Colombo e Mistero in galleria, oltre ad aver firmato alcuni cortometraggi, film televisivi e lungometraggi che furono quasi ignorati. Lo squalo gli aprì le porte di Hollywood. A questo capolavoro si aggiunsero poi Incontri ravvicinati del terzo tipo, i vari capitoli di Indiana Jones, Jurassik Park e tutte le altre pellicole indimenticabili del regista. Lo Squalo ha avuto anche tre sequel, nessuno dei quali è stato diretto da Spielberg e non sono neanche riusciti a ripetere il successo dell'originale: Lo squalo 2 (1978), Lo squalo 3-D (1983) e Lo squalo 4 - La vendetta (1987). 

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Cosa è successo durante le riprese

Oltre a vari problemi tecnici durante le riprese, c’è stato anche quello delle barche indesiderate che s’inserivano nelle inquadrature, Inoltre le macchine da presa si bagnavano e smettevano di funzionare e infine la barca dei protagonisti iniziò ad affondare sul serio, con gli attori a bordo. Scontenti, gli operatori diedero al film il nomignolo "Difetti". La scena nella quale Hooper trova la testa mozzata di un pescatore all'interno del relitto di uno scafo venne aggiunta dopo una prima visione del film. Dopo aver visto la reazione a questa proiezione, Spielberg disse che voleva "un po' più di urla" e, autofinanziandosi, spese tremila dollari per girare la scena dopo il rifiuto da parte degli Universal Studios. La testa del pescatore venne fabbricata in lattice e le riprese subacquee vennero girate in una piscina. Vennero girate delle riprese anche con squali veri in Australia con un attore nano chiuso in una piccola gabbia per squali creando l'illusione che lo squalo fosse enorme. La sceneggiatura originale prevedeva che Hooper venisse ucciso dallo squalo. Durante le riprese, uno degli squali rimase intrappolato tra le sbarre della gabbia e iniziò ad agitarsi, distruggendola. Le immagini registrate dell’incidente vennero considerate visivamente talmente interessanti che si decise di inserirle nel film. Al momento delle riprese, la gabbia era però vuota e quindi la sceneggiatura venne cambiata permettendo a Hooper di sopravvivere. La durata del set era stata stimata in 55 giorni, durò praticamente il triplo: 159 giorni. 

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I timori di Steven Spielberg e della produzione

Steven Spielberg ha rivelato di aver pensato che la sua carriera fosse finita prima dell’uscita del film perché aveva sentito voci che dicevano che non avrebbe mai più lavorato perché nessuno aveva mai superato i 100 giorni di riprese. Inoltre non si presentò all’ultimo giorno di set perché sospettava che l'intero cast avesse progettato di gettarlo in acqua a riprese ultimate. Da allora è tradizione che Spielberg sia assente alle ultime riprese dei suoi film. Anche la squadra di produzione dubitò che il film potesse avere successo. "Pensai che il pubblico si mettesse a ridere - ha ricordato di recente il designer di produzione Joe Alves a proposito di un test screening nel 1975 - e invece si mise a urlare".

Una colonna sonora da Oscar

La colonna sonora del film vincitrice del Premio Oscar e posizionata al sesto posto nella classifica AFI’s 100 Years of Film Scores è stata composta da John Williams. Il tema principale è basato su un semplice motivo giocato soprattutto sull'alternanza tra due note: Mi e Fa. È diventato un classico della suspense, sinonimo di pericolo imminente e fu eseguito con la tuba da Tommy Johnson. Quando Johnson chiese perché la melodia, scritta in un registro alto per la tuba, fosse eseguita da questo strumento e non dal più appropriato corno francese, Williams rispose che voleva suonasse "un po' più minacciosa”. Quando il pezzo venne eseguito la prima volta per Spielberg, egli disse di aver riso in faccia a John Williams pensando che fosse uno scherzo. Più tardi il regista ammise che senza quella colonna sonora, il film non avrebbe avuto nemmeno la metà del successo che aveva ottenuto e che deve proprio a Williams il salto della sua carriera. Alla cerimonia degli Oscar, il compositore era stato incaricato di condurre l’orchestra e quando annunciarono che aveva vinto la statuetta per la miglior colonna sonora dovette correre sul palco per ritirare velocemente il premio e tornare al lavoro.

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George Lucas incastrato nelle fauci dello squalo

Durante la pre-produzione del film, Spielberg andò al laboratorio degli effetti speciali insieme a Martin Scorsese, George Lucas e John Milius. Il regista di Guerre stellari mise la testa nelle fauci dello squalo meccanico per vedere come funzionasse, azionato il meccanismo rimase incastrato nella macchina, per fortuna senza gravi conseguenze. Altra chicca: lo squalo meccanico si chiamava Bruce come il suo avvocato, poi nel corso delle riprese lo soprannominò “il grande stronzo bianco” per tutti i guai che gli stava facendo passare. Ognuno dei tre squali aveva funzioni diverse ed era costato circa 250mila dollari, e fu anche testato nelle vasche d'acqua degli Studi Universal, ma appena furono immessi a mare, andarono a fondo perché l'acqua salata ne compromise il funzionamento, e quindi fu reclutata una squadra di sommozzatori per farli recuperare. L’unico squalo rimasto integro dopo la lavorazione del film è esposto davanti ad U Pic Parts, uno sfasciacarrozze nella San Ferdinando Valley. 

La puzza di squalo

Il primo squalo ucciso era un vero squalo morto in Florida. Il problema è che la carcassa aveva già iniziato a decomporsi e puzzare in modo nauseabondo, e quando fu appeso per la coda, scena che si vede nel film, i suoi organi interni fuoriuscirono dalle fauci, sparpagliandosi a terra e causando forte disagio nella crew. 

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La rivalità tra Shaw e Dreyfuss dentro e fuori dal set

Il personaggio di Hooper era interpretato da Richard Dreyfuss e quello di Quint da Robert Shaw. Quest’ultimo aveva un problema di alcolismo e spesso provocava tensioni sul set. In particolare Dreyfuss ha raccontato che in privato Shaw era gentilissimo con lui, davanti agli altri lo trattava malissimo denigrandolo e dicendogli che non avrebbe avuto futuro come attore. La competizione tra i due, che faceva parte della sceneggiatura, era anche reale fuori dal set. Shaw arrivò a sfidare il collega proponendogli di tuffarsi nell'oceano dall'albero della barca per mille dollari. Si trattava di un’altezza di 22 metri e, a quel punto, Spielberg sbottò e disse a Dreyfuss: “Non mi interessa quanti soldi ti offre, tu non ti tuffi dall'albero, non nel mio film”.

Il romanzo in libreria

Intanto Magazzini Salani ha appena rilanciato in libreria l'omonimo romanzo di Peter Benchley, che raggiunse i 20 milioni di copie vendute e rimase per mesi in cima alle classifiche di tutto il mondo, in una speciale edizione rivista e ampliata con materiali inediti dall'archivio personale dell'autore, pronta ad appassionare e terrorizzare una nuova generazione di lettori. 

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