Quentin Tarantino su Lo squalo di Spielberg: “Il più grande film mai realizzato”

Cinema

Camilla Sernagiotto

©Getty

Il regista pulp parla senza mezzi termini del blockbuster firmato negli anni '70 da Steven Spielberg. “Forse non il miglior film. Ma è il più grande film mai realizzato” ha detto ai microfoni del podcast ReelBlend, durante un'ospitata per promuovere il suo di podcast: "The Video Archives", il programma per cinefili che amano il supporto vintage delle vhs, condotto da lui e Roger Avary (due che di videocassette se ne intendono: hanno iniziato lavorando in un negozio di vhs. È proprio lì che si sono conosciuti)

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Quentin Tarantino ha parlato con entusiasmo del film “Lo squalo”, definendolo come “il più grande film mai realizzato”. Queste sono le parole pronunciate dal mitico regista statunitense, ex enfant terrible di Hollywood (non perché non sia più terrible ma perché ormai non lo si può definire più un enfant).

Si è espresso in questi termini ai microfoni del podcast ReelBlend, il podcast del seguitissimo blog americano dedicato alla settima arte Cinemablend.

In un articolo recentemente apparso sul suddetto sito web, a firma di Mike Reyes, vengono riportate le parole di Tarantino (pronunciate anche nell'intervista che potete ascoltare nel video in fondo a questo articolo). Ha detto che la pellicola non è in assoluto il migliore film ma di certo è quello meglio realizzato di sempre.  

Potete ascoltare l’intervista integrale a Quentin Tarantino del podcast ReelBlend nel video che trovate in fondo a questo articolo.

“Il più grande film mai realizzato”, dice Tarantino

“Forse non il miglior film. Ma è il più grande film mai realizzato”, ha aggiunto Quentin Tarantino dopo il suo exploit iniziale.

“Per quanto riguarda un film, non c'è modo di renderlo migliore de Lo squalo. […] Mostra quanto fossero sbagliati i tempi della maggior parte dei film realizzati prima”.
Come suo solito, non usa mezzi termini: ama essere spettacolare in tutto, partendo dalle parole. E lui può farlo eccome, trattandosi del regista di cult movie come “Le iene”, “Pulp Fiction” e “Jackie Brown” (oltre chiaramente alla sua ultima fatica cinematografica, ossia “C'era una volta... a Hollywood”).

Ma stavolta non scherziamo: elogiare lo storico blockbuster horror del 1975 non è nulla di scioccante, anzi: basti pensarese che quello di Steven Spielberg è uno dei sei film dell'orrore nominati all’Oscar nella storia dell’Academy. Ha ricevuto la nomination come miglior film nel 1976. Quindi questa volta Tarantino non sta osannando Peppa Pig, ecco... (Facciamo questa battuta che tira in ballo la povera Peppa non a caso: qualche settimana fa Tarantino aveva fatto il giro del web per la sua dichiarazione controversa: “È la più grande importazione britannica del decennio", aveva detto scioccando molti di noi. Gli inglesi soprattutto).

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L’intervista per promuovere il suo “The Video Archives Podcast”

Le parole di Tarantino al podcast ReelBlend si inseriscono nel solco di un'ospitata per promuovere il suo di podcast: “The Video Archives”, il programma per cinefili che amano il supporto vintage delle vhs, condotto da lui e Roger Avary.

Sia Tarantino sia il suo collega - sceneggiatore e regista di molti altri capolavori (alcuni creati a quattro mani con il suo vecchio amico Quentin, per esempio “Pulp Fiction”) - sono tra i massimi intenditori di film, soprattutto di film sul supporto della videocassetta anni Novanta. Il motivo? Si sono conosciuti proprio in un negozio di vhs di Los Angeles, dove entrambi lavoravano come commessi. Insomma, sembra la trama di un altro film cult degli anni Novanta: Clerks di Kevin Smith!

LOS ANGELES, CA - MARCH 27:  Co-writers Quentin Tarantino (L) and Roger Avary accept the Oscar award for best original screenplay for the film "Pulp Fiction" at the 67th Annual Academy Awards 27 March 1995 in Los Angeles. Tarantino also directed the film.  AFP PHOTO  (Photo credit should read DON EMMERT/AFP via Getty Images)

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Le parole di Quentin Tarantino

Come fa notare Mike Reyes (colui al quale si deve l’articolo su Cinemablend) “tra i blockbuster storici, un film spicca come prodotto gourmet per Tarantino”.
E poi prosegue scrivendo che qualsiasi film potrebbe avere la possibilità di essere nominato "il più grande film mai realizzato" da qualcuno là fuori. Ma se quel "qualcuno là fuori" è un regista del calibro di Quentin Tarantino, allora l'etichetta apposta sulla tal piccola diventa prestigiosa tanto quanto una statuetta consegnata la notte degli Oscar…
Non tanto perché parliamo di uno dei registi più amati e geniali della nostra epoca, bensì perché parliamo innanzitutto di uno dei più grandi cultori di storia del cinema che esistano al mondo.

“Per quanto riguarda un film, non c'è modo di renderlo migliore de ‘Lo squalo’. Non c'è nulla di ‘meglio’. È il miglior film mai realizzato. E mostra quanto fossero sbagliati i tempi della maggior parte dei film realizzati prima”, afferma Tarantino. E noi non possiamo fare altro che credergli a prescindere.

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La spiegazione della sua posizione

“Quello che intendevo dire con questo, in un modo o nell'altro, è che Spielberg e molti dei suoi colleghi sono cresciuti vedendo quel tipo di film nelle sale. Journey to Center of the Earth di Henry Levin. Correvano per andarlo a vedere. Il viaggio fantastico di Richard Fleischer. Correvano per andarlo a vedere. Quelli di Gordon Douglas! Correvano per andarli a vedere”, dice il regista, facendo un preambolo. E poi prosegue in questa maniera: “Ora... la maggior parte di questi film non era diretta così bene. Erano incarichi affidati a direttori-operai, che facevano del loro meglio con questi film. Era così che eravamo abituati a vedere i fumetti, quel tipo di esperienza cinematografica”, aggiunge.

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Una generazione di registi che ha reso top i generi della propria infanzia

Come fanno notare da Cineblend, Spielberg così come George Lucas, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola si sono attaccati a generi che erano intrattenimenti tipici della loro infanzia, trasformandoli in qualcosa di completamente nuovo.
“Attraverso film come Lo squalo, Star Wars, Taxi Driver e Il Padrino, abbiamo visto una generazione di registi prendere i film che amavano e farli rivivere attraverso i propri obiettivi personali”, scrive Reyes. “Questo è esattamente ciò che ha fatto Quentin Tarantino quando è entrato in scena con Le iene e Pulp Fiction”.

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Tarantino deve tanto del proprio amore per il cinema a Spielberg

Le parole che elogiano “Lo squalo” non sono una captatio benevolentiae, dato che parliamo di un regista (Tarantino) ormai quasi più famoso (o almeno parimenti) di Spielberg... (Non ce ne vogliano i fan di Spielberg, lo siamo anche noi, tantissimo).


Il motivo dell'entusiasmo di Quentin è da ricercare in una sorta di madeleine proustiana: “Lo squalo” è la madeleine che Tarantino inzuppa nella sua memoria da adolescente cinefilo.
“Quentin Tarantino ha riverenza per il regista barbuto e la sua dedizione nel realizzare i film che hanno acceso il suo amore per il cinema”, continua Mike Reyes.

Non si sa se Tarantino abbia o meno il suo decimo e ultimo film già in tasca (nel senso di produzione o almeno di pre-produzione), ma i fan nell'attesa possono godersi il suo irresistibile podcast “Video Archives”.
Potranno anche leggersi i pensieri tarantiniani sul cinema degli anni '70 nel suo prossimo libro in uscita, intitolato “Cinema Speculation” e attualmente in pre-ordine.

Potete ascoltare l’intervista integrale a Quentin Tarantino del podcast ReelBlend nel video che trovate di seguito.

 

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