Giornata della salute mentale, 10 film da guardare da Inside Out a Will Hunting. FOTO
La Giornata Mondiale della Salute Mentale oggi ci invita a riflettere su un tema troppo spesso avvolto dal silenzio. Il cinema, con il suo linguaggio, riesce a dare voce a ciò che spesso non si riesce a esprimere: la fragilità, il dolore ma anche la possibilità di rinascita. Ecco 10 film che affrontano la salute mentale in chiave positiva, empatica e costruttiva. Storie che non si limitano a mostrare la sofferenza: raccontano la possibilità di guarire, convivere, comprendere
A cura di Camilla Sernagiotto
La Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra oggi (10 ottobre 2025) ci invita ogni anno a fermarci e riflettere su un tema ancora troppo spesso avvolto dal silenzio. Il cinema, con il suo linguaggio universale, riesce a dare voce a ciò che spesso non si riesce a esprimere: la fragilità, il dolore, ma anche la possibilità di rinascita. Ecco 10 film che affrontano la salute mentale in chiave positiva, empatica e costruttiva, offrendo storie che non si limitano a mostrare la sofferenza ma raccontano la possibilità di guarire, convivere e comprendere
“Non sempre si vede”: la campagna per abbattere il silenzio intorno ai disturbi alimentari
In Noi siamo infinito (The Perks of Being a Wallflower, 2012) di Stephen Chbosky, un adolescente segnato da un trauma trova conforto in nuove amicizie che lo aiutano a uscire dal silenzio. È un film delicato e pieno di speranza, che parla di depressione, trauma e rinascita attraverso l’empatia
In Il lato positivo (Silver Linings Playbook, 2012) di David O. Russell, Pat e Tiffany, entrambi alle prese con disturbi psichici, si incontrano e imparano a ritrovare equilibrio insieme. Una storia che mostra come l’amore, la comprensione e la routine possano diventare vere forme di terapia
Con A Beautiful Mind (2001) di Ron Howard, il matematico John Nash convive con la schizofrenia senza rinunciare al suo genio né agli affetti più profondi, ricordandoci che vivere con una malattia mentale non significa perdere la propria umanità
In Will Hunting – Genio ribelle (Good Will Hunting, 1997) di Gus Van Sant, un giovane genio autodistruttivo trova nel terapeuta interpretato da Robin Williams una guida e un alleato. Il film esplora la terapia come incontro tra due fragilità, non come semplice diagnosi
In Lars e una ragazza tutta sua (Lars and the Real Girl, 2007) di Craig Gillespie, Lars, affetto da disturbo schizoide, costruisce un legame affettivo con una bambola, ma la sua comunità sceglie di non giudicarlo, accogliendolo con calore. Una storia tenera e surreale che parla di accettazione, solidarietà e guarigione collettiva
The Hours (2002) di Stephen Daldry intreccia le vite di tre donne in epoche diverse, accomunate dalla depressione e dalla ricerca di senso. Pur toccando temi difficili, offre una riflessione profonda sulla consapevolezza emotiva e sulla libertà interiore
In Ragazze interrotte (Girl, Interrupted, 1999) di James Mangold, ambientato in un ospedale psichiatrico negli anni ’60, la protagonista Susanna intraprende un percorso verso l’autenticità, dimostrando come la guarigione possa nascere dal riconoscimento reciproco tra chi soffre
The Soloist (2009) di Joe Wright racconta l’amicizia tra un giornalista e un senzatetto geniale affetto da schizofrenia paranoide: un incontro che diventa un dialogo potente sulla dignità, sull’arte e sulla cura intesa come relazione umana
In 5 giorni fuori (It’s Kind of a Funny Story, 2010) di Anna Boden e Ryan Fleck, un adolescente depresso sceglie volontariamente il ricovero in un reparto psichiatrico e lì scopre la leggerezza dell’imperfezione e la bellezza della condivisione. Un invito a guardarsi con più tenerezza e meno giudizio
Con Inside Out (2015) di Pete Docter, il cinema d’animazione entra letteralmente nella mente per mostrarci come ogni emozione, anche la tristezza, sia indispensabile all’equilibrio interiore. Un viaggio educativo e poetico che insegna ad accogliere se stessi in tutte le proprie sfumature