Oppenheimer, tutto sulla pellicola di Nolan che ha vinto l'Oscar al Miglior Film
Cinema ©WebphotoLa pellicola che racconta la figura storica di Robert Oppenheimer, il fisico statunitense considerato il padre putativo della bomba atomica, è stata insignita della più prestigiosa delle statuette. Il lungometraggio di Nolan, che era partito con ben tredici nomination, ha concluso la serata con sette premi, tra cui anche Miglior regia, Miglior attore protagonista e non protagonista, oltre a vari premi tecnici. Ecco cosa sapere su questo titolo cinematografico che stanotte ha fatto la storia
La novantaseiesima edizione dei premi Oscar (LO SPECIALE) ha insignito della statuetta più prestigiosa di tutte - quella al Miglior Film - la pellicola diretta da Christopher Nolan che racconta la storia del “padre putativo” della bomba atomica, ossia il fisico statunitense Robert Oppenheimer che è stato a capo del Progetto Manhattan attraverso cui nacque l’atomica. È proprio Oppenheimer il titolo che questa notte si è aggiudicato a Los Angeles il riconoscimento nella categoria Miglior film dell'anno.
Il lungometraggio di Nolan era partito con ben tredici nomination (TUTTE LE NOMINATION), concludendo la Notte degli Oscar con sette statuette, tra cui anche Miglior regia, Miglior attore protagonista e non protagonista (oltre a vari premi tecnici).
Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles sono saliti sia i membri del cast sia i realizzatori della pellicola per ritirare l’Oscar. Ha preso la parola anche Emma Thomas, moglie di Christopher Nolan e produttrice cinematografica a cui si deve, tra gli altri, questo film.
Oppenheimer ha fatto vincere all'acclamatocineasta britannico anche un altro ambito premio, quello per la Miglior regia. E il film ha sbancato pure nelle categorie Miglior attore protagonista e Miglior attore non protagonista, con le statuette consegnate rispettivamente a Cillian Murphy e a Robert Downey Jr.
Il primo interpreta il protagonista messo a titolo, J. Robert Oppenheimer, mentre al secondo spetta il ruolo di Lewis Strauss, politico statunitense nato nel 1986 e morto nel 1974 che è considerato (un po’ come Oppenheimer, ma per altri motivi) una figura di spicco nello sviluppo delle armi nucleari.
Strauss è infatti stato per 11 anni un componente della Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti d'America, prima come Membro e poi come Presidente.
Scopriamo tutto quello che bisogna sapere sul Miglior Film dell'anno, appena decretato tale dall'Academy.
Un biopic basato sulla biografia del 2005 intitolata Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica
Il film è basato sulla biografia intitolata Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica (titolo originale: American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer), scritta a quattro mani da Kai Bird e Martin J. Sherwin e pubblicata nel 2005.
La trama della pellicola si concentra prevalentemente sugli studi di Oppenheimer, sulla sua direzione del progetto Manhattan durante la seconda guerra mondiale e, non da ultimo, sulla caduta in disgrazia causata dalla sua audizione di sicurezza del 1954.
Ai Golden Globe, il film ha ottenuto cinque riconoscimenti, tra cui miglior film drammatico e miglior regia. La colonna sonora curata da Ludwig Göransson ha ottenuto il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale e tre candidature ai Grammy Awards, vincendo quella di miglior colonna sonora per i media visivi.
Parliamo inoltre della pellicola con il più alto numero di candidature ai Premi BAFTA 2024, dove si è aggiudicata 7 premi su 13 nomination.
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Uno dei due film che ha inaugurato il fenomento di "Barbenheimer"
Negli Stati Uniti la distribuzione di Oppenheimer è stata simultanea con quella del film Barbie di Warner Bros. diretto da Greta Gerwig.
Per via di una differenza “incolmabile” di genere, atmosfere e mood, è nato un fenomeno culturale senza precedenti che va sotto il nome di "Barbenheimer" (parola macedonia che fonde i titoli di Barbie e Oppenheimer) che ha portato moltissimi spettatori a guardare entrambi i film come se si trattasse di un doppio spettacolo, quindi godendoseli uno dopo l’altro.
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Un film che racconta la storia dell'uomo che sta dietro alla cosa più abominevole del mondo
Oppenheimer racconta la figura storica del fisico statunitense messo a titolo (considerato il padre putativo della bomba atomica) . Il film è uscito nelle sale italiane il 23 agosto 2023 (mentre negli Stati Uniti è uscito al cinema a partire dal 21 luglio).
Questo è il film più lungo di tutti quelli di cui si compone la filmografia di Nolan, con una durata finale di ben tre ore.
Per ciò che riguarda la durata notevole di Oppenheimer, si tratta dunque di un film ben più lungo rispetto a quelli a cui ci ha abituato il regista britannico a cui si deve la trilogia del Cavaliere Oscuro, Inception, Interstellar, Dunkirk e Tenet, giusto per citarne alcuni.
Le tre ore dipendono dal fatto che c’è molta storia da raccontare, dato che parliamo di Robert Oppenheimer, il protagonista di una delle più storiche, abominevoli, importanti, rivoluzionarie e letali invenzioni di sempre: la bomba atomica.
Il pubblico di Nolan ha trascorso quindi non poco tempo all’interno dei cinema per godersi la versione del Progetto Manhattan firmata dal cineasta inglese.
Per chi non lo sapesse, il Progetto Manhattan è il programma militare statunitense top secret con cui un team nutritissimo di fisici americani e scienziati profughi europei ha ideato nel deserto di Los Alamos il primo prototipo di bomba atomica, denominato Gadget. Il medesimo gruppo di studiosi è poi passato a costruire i primi due ordigni a uso bellico, chiamati Little Boy e Fat Man, rispettivamente sganciati su Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 1945.
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La durata del film non è un problema, anche grazie alla tendenza inaugurata da Dune di Denis Villeneuve
La durata di Oppenheimer non è stata certo un problema per i fan di Nolan, che oramai sono abituati a starsene seduti sulla poltrona delle sale cinematografiche per parecchio tempo. L'abitudine la si deve anche alla tendenza inaugurata da Dune di Denis Villeneuve, pellicola che consacra il trend dei film “chilometrici”.
Ma senza tirare in ballo colleghi registi (come Villeneuve) basterebbe spulciare nella filmografia di Nolan per trovare pellicole che hanno aperto la strada al suo nuovo film di tre ore: nel 2012 Nolan ha scelto per The Dark Knight Rises un montaggio finale di ben 164 minuti. Due anni dopo, Interstellar è arrivato a 169 minuti e altri progetti storici del regista come Inception e Tenet hanno superato di gran lunga lo “standard”, ossia il limite (di sopportazione di buona parte del pubblico) delle due ore.
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La tendenza è quella di blockbuster più lunghi di due ore
Benché per decenni ci sia stata la regola del "limite" di due ore ai film, negli ultimi tempi la tendenza sembra invece essere quella di blockbuster che superano di molto la durata canonica. Un recente esempio è quello del campione di incassi John Wick: Chapter 4 diretto da Chad Stahelski e con protagonista l’immancabile Keanu Reeves, che consiste in ben 169 minuti di gesta eroiche.
All'inizio di quest'anno il vincitore dell'Oscar Damien Chazelle ha deciso di incollarci al grande schermo per 189 minuti con il suo Babylon. Però, avendo a disposizione star (e bellezze) del calibro di Brad Pitt e Margot Robbie, per la maggior parte degli spettatori il tempo è volato. Anzi: avrebbero voluto anche un’altra oretta, addirittura.
E Avatar: La via dell’acqua? 192 minuti. Black Panther: Wakanda Forever? 161 minuti.
Di certo però la lunghezza di tre ore potrebbe far desistere lo spettatore “della domenica” (si fa per dire). Inoltre è probabile che alcuni spettatori scelgano di posticipare la visione, optando per la visione domestica, tra le comode mura di casa (con telecomando con cui fare pausa a portata di mano, per pause toilette, pause pop corn o perfino deprecabilissimi stop per poi continuare la visione nei giorni seguenti). Lo scettro del telecomando con cui stoppare, magari guardandolo a spizzichi e bocconi, trasformerebbe Oppenheimer in una miniserie, cosa che sicuramente Nolan non vorrebbe.
Comunque una simile lunghezza sarà pure quella di Transformers: Rise of the Beasts e Fast X, quindi magari il pubblico si sta abituando, anche quello della domenica.
E poi per raccontare la storia di Oppenheimer & Co. non si può pensare a meno di tre ore.
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Robert Oppenheimer è interpretato dall’attore irlandese Cillian Murphy
Oppenheimer necessita di parecchio tempo per raccontare bene la storia che vuole narrare, quella di J. Robert Oppenheimer (interpretato dall’attore irlandese Cillian Murphy).
Oppenheimer, lo ricordiamo, è stato lo scienziato che ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo di una delle armi più letali della storia dell’uomo, quell’arma che il più grande scienziato della storia - ossia Albert Einstein, che ebbe anch'egli un ruolo decisivo nella nascita della bomba - ha assimilato a una trappola per topi (che è un topo non si sognerebbe mai di costruire, invece la "trappola atomica" che incastra gli umani - e anche i topi, eh - ce la siamo fatta proprio con le nostre stesse mani…).
Un’arma di distruzione di massa che è drammaticamente ritornata a toglierci il sonno, facendoci precipitare in un terrore pari a quello della guerra fredda.
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Emily Blunt, Robert Downey Jr., Florence Pugh e Gary Oldman tra le star del cast stellare
Un cast stellare che riunisce sullo stesso set Emily Blunt, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Gary Oldman, Alden Ehrenheich, Rami Malek, Kenneth Branagh e Josh Hartnett, oltre a tanti altri nomi notevoli. E per quanto riguarda le comparse, nel prossimo paragrafo scoprirete chi il regista ha voluto ingaggiare…
Emily Blunt interpreta il ruolo della biologa Katherine “Kitty” Oppenheimer, moglie del fisico; Robert Downey Jr. è il commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica Lewis Strauss; poi c’è Matt Damon, nel ruolo del generale Leslie Groves Jr.; Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock. “Ogni giorno, arrivavano questi attori fenomenali, che sono i miei eroi. Ogni giorno, dovevi alzare il livello per lavorare con queste leggende. Tutti erano così incredibilmente ben preparati. Ogni singolo attore, non importava la dimensione del loro ruolo o l’importanza del loro personaggio nella storia, ognuno di loro aveva questa enorme profondità di conoscenza alla quale poteva attingere”, ha dichiarato il regista.
La qualità eccelsa della recitazione la si deve edizione molto al protagonista, Cillian Murphy, il quale ha dichiarato al quotidiano inglese The Guardian quanto segue: “[Mi sono preparato facendo] un sacco di letture. Sono interessato all’uomo e a ciò che [inventare la bomba atomica] fa all’individuo. I meccanismi non fanno proprio per me – non ho la capacità intellettuale per capirli, ma questi personaggi contraddittori sono affascinanti”.
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Christopher Nolan ha ingaggiato veri scienziati come comparse
“Ci trovavamo nella vera Los Alamos e abbiamo impiegato molti veri scienziati come comparse”, ha dichiarato Christopher Nolan in un'intervista rilasciata a Entertainment Weekly.
Un espediente usato sul set per rafforzare l’autenticità della narrazione cinematografica. “Avevamo bisogno di un gruppo di comparse che reagisse, e improvvisasse, e stavamo ricevendo una sorta di discorsi spontanei, molto eruditi. È stato molto divertente ascoltarli”. Nolan ha proseguito: “Capita di stare su set nei quali sei circondato da molte comparse e loro più o meno pensano al pranzo. Queste comparse stavano pensando alle implicazioni geopolitiche delle armi nucleari e ne sapevano molto al riguardo. In realtà è stato un grande promemoria ogni giorno del tipo: dobbiamo essere concentrati, dobbiamo essere fedeli alla storia e conoscere davvero ciò che stiamo facendo”.