The Dark Knight e gli altri: i nuovi 25 film salvati dalla Biblioteca del Congresso USA
La National Film Registry ha inserito 25 nuovi titoli nel suo celebre catalogo di pellicole da salvare: ci sono anche Arancia Meccanica, The Blues Brothers, Shrek e tanti altri.
With Car and Camera Around the World (Aloha Wanderwell, 1929). Uno dei primi documentari di viaggio della storia, dall'Africa al Medio Oriente, dall'Europa al Nord America, girato nel corso di otto anni da Aloha, suo marito Walter e la loro crew.
Charlot ingombrante (Henry Lehrman, 1914). La prima apparizione di Charlot nel ruolo del vagabondo (“The Tramp”) che lo renderà immortale, all'interno di una gara automobilistica per bambini a Venice, California.
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Bread (Ida May Park, 1918). Uno dei primi film diretti da una donna, di cui non sono rimasti che pochi frammenti, interpretati da Mary MacLaren nel ruolo di un'attrice che cerca fortuna nella grande città, dove vive da sola dopo aver lasciato il villaggio in cui era nata e cresciuta.
La battaglia del secolo (Clyde Bruckman, 1927). Uno dei primi film di Stanlio e Ollio, nonché uno dei più famosi, è paradossalmente giunto incompleto fino ai nostri giorni, con gran parte della pellicola andata perduta. La “battaglia di torte” finale diventerà uno dei marchi di fabbrica di Laurel & Hardy.
Stanlio & Ollio, il film
Suspense (Lois Weber e Phillips Smalley, 1913). Cortometraggio muto di dieci minuti, di genere thriller, con esempi pionieristici di split-screen e un inseguimento tra auto.
Due cuori in cielo (Vincent Minnelli, 1943). Opera prima di Vincent Minnelli, commedia musical interamente interpretata da attori neri che lanciò le carriere di Lena Horne ed Ethel Waters. La colonna sonora fu curata dall'orchestra di Duke Ellington.
La preda della belva (Ida Lupino, 1950). Dopo aver subito violenza, una giovane contabile (Mala Powers) lascia fidanzato, famiglia e cittadina dove abita per andare in cerca di sé stessa, direzione Los Angeles. Film limpido, ben diretto, impeccabile, uno dei migliori firmati da una donna nella Hollywood degli anni Quaranta e Cinquanta.
L'uomo dal braccio d'oro (Otto Preminger, 1955). Primo film sulla tossicodipendenza da eroina, tema scabroso nella paludatissima Hollywood degli anni Cinquanta: un grande Frank Sinatra in un melodramma impreziosito dalle musiche jazz di Elmer Bernstein e anche dai titoli di testa di Saul Bass, per l'epoca rivoluzionari.
Le canzoni più famose di Frank Sinatra
I gigli del campo (Ralph Nelson, 1963). Film di rilevanza soprattutto storica: è la prima pellicola che diede un Oscar da protagonista a un attore afro-americano (Sidney Poitier). Commedia “religiosa” all'insegna dei buoni sentimenti e della solidarietà.
Sweet Sweetback's Baadasssss Song (Melvin Van Peebles, 1971). Film indipendente, apertamente schierato a favore della causa afro-americana, vicino alle Black Panthers e dedicato “a tutti quelli che ne hanno abbastanza dell'uomo bianco”: nei titoli di testa, al posto dei nomi degli attori, c'è scritto semplicemente “The Black Community”.
Arancia meccanica (Stanley Kubrick, 1971). Kubrick prende il romanzo di Anthony Burgess e ne trae un capolavoro epocale, definitivo nell'immaginazione della violenza, del futuro, del potere, della repressione, dell'istinto animale. Straordinaria colonna sonora classica che fa da contrappunto ad alcune tra le scene più psicologicamente insostenibili della storia del cinema.
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Wattstax (Mel Stuart, 1973). Documentario sul Wattstax, il grande concerto del 1972 a favore della causa afro-americana per commemorare il settimo anniversario delle rivolte dei neri nel quartiere di Watts, Los Angeles.
Grease (Randal Kleiser, 1978). Musical adolescenziale che fece epoca, lanciò Olivia Newton-John, consacrò John Travolta e oltre quarant'anni dopo è un brand e un'icona di stile immediatamente riconosciuta in tutto il mondo.
10 curiosità su Grease
The Blues Brothers (John Landis, 1980). Musical senza freni ambientato nella Chicago del blues, con decine di situazioni e citazioni-cult, da Aretha Franklin cameriera di una tavola calda che canta “Respect” ai famigerati “nazisti dell'Illinois”. La coppia Dan Aykroyd-John Belushi al suo meglio.
Curiosità su The Blues Brothers
Illusions (Julie Dash, 1982). Cortometraggio di 34 minuti sul ruolo della donna afro-americana nel mondo del cinema statunitense. Ambientato nel 1942 e interpretato da Lonette McKee, che nelle parti in cui canta fu doppiata da Ella Fitzgerald.
Losing Ground (Kathleen Collins, 1982). Primo film girato da una donna afro-americana, racconta una storia d'amore, sesso, politica, arte e relazioni tra persone di colore della middle class americana.
Il circolo della fortuna e della felicità (Wayne Wang, 1993). Film tutto al femminile, commovente e un po' strappalacrime, ambientato in una famiglia della borghesia cinese di San Francisco: uno dei primi esempi di film “sino-americani” della storia di Hollywood.
The Ground (Robert Beavers, 1993-2001). I documentari di Beavers ci connettono istantaneamente alla terra, alla natura, all'origine delle cose: un paesaggio, uno specchio d'acqua, un uomo che incide la pietra.
The Devil Never Sleeps (Lourdes Portillo, 1994). La regista riceve una telefonata che la informa sulla misteriosa morte di suo zio Oscar, trovato morto con ferite da arma da fuoco: suicidio? Omicidio? Segue il ritorno a casa e l'investigazione, sotto forma di documentario.
Buena Vista Social Club (Wim Wenders, 1998). Wenders accompagna il chitarrista Ry Cooder in un viaggio a Cuba alla scoperta dei vecchi musicisti che si esibivano negli anni Cinquanta al Buena Vista Social Club. Documentario-riscoperta di suoni e balli tradizionali che ebbe un successo clamoroso in tutto il mondo.
Shrek (Andrew Adamson e Vicky Jenson, 2001). Cartoon di grande successo che contribuì a ridefinire il genere del film d'animazione: non più pellicole rivolte solo a un pubblico di bambini e adolescenti, ma un intrattenimento “adulto” tra citazioni colte, ironia e battute per tutti i gusti. Ma anche un prodigio tecnologico che richiese tre anni di lavorazione.
5 curiosità su Shrek
Mauna Kea: Temple Under Siege (Puhipau e Joan Lander, 2005). Documentario di 57 minuti sul vulcano hawaiano Mauna Kea, simbolo del conflitto costante tra natura e modernità.
Il cavaliere oscuro (Christopher Nolan, 2008). Forse il più grande e celebrato tra i superhero movies di questo millennio: merito del ritmo infallibile di Nolan e di un cattivo indimenticabile come il Joker di Heath Ledger, uno dei massimi personaggi sfornati da Hollywood nel Ventunesimo Secolo, che vinse l'Oscar postumo come miglior attore non protagonista.
I migliori film di Heath Ledger
The Hurt Locker (Kathryn Bigelow, 2008). Film bellico o per meglio dire post-bellico molto aspro, sui guasti e le distorsioni di chi sopravvive all'inferno (in questo caso, al conflitto in Iraq). Vinse un meritato Oscar che Kathryn Bigelow soffiò con sua grande soddisfazione al titanico Avatar dell'ex marito James Cameron.
Freedom Riders (Stanley Nelson, 2010). Documentario poco conosciuto in Italia sulla storia dei freedom riders, un gruppo di attivisti per i diritti civili che nel 1961 percorsero in autobus le strade degli Stati Uniti per far valere le sentenze della Corte Suprema che sancivano la fine della segregazione sui mezzi di trasporto.