"The Blues Brothers" compie 40 anni: tutto quello che c'è da sapere sul film. FOTO
Il capolavoro di John Landis con John Belushi e Dan Aykroyd uscì nelle sale il 20 giugno 1980. Inizialmente poco apprezzato, ha poi ottenuto un successo che resiste ancora oggi, diventando negli anni un cult che occupa un posto di rilievo nella storia del cinema. Dai numerosi cameo alla colonna sonora indimenticabile fino alle battute memorabili: ecco le curiosità sul film
Nel 2020 “The Blues Brothers” compie 40 anni. Il film uscì il 20 giugno del 1980 in circa 600 sale americane. Inizialmente accolto con scarso entusiasmo dalla critica, è in seguito diventato un cult della storia del cinema
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Tante sono le vicissitudini e curiosità che ruotano attorno al capolavoro di John Landis interpretato da John Belushi e Dan Aykroyd. Il film ha rischiato di saltare a causa dei problemi di Belushi con la cocaina che causarono numerosi ritardi. L’attore morì due anni dopo l’uscita della pellicola per overdose
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I “Blues Brothers” sono stati una vera band musicale che ha pubblicato tre dischi, due dal vivo oltre alla colonna sonora del film, una delle più celebri di tutti i tempi
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Belushi e Aykroyd si erano conosciuti a Toronto, nel locale di Dan, nel 1973. Due anni dopo entrambi sono entrati nel cast del Saturday Night Live. L’idea di formare un gruppo è venuta ad Aykroyd con l’amico musicista Howard Shore che hanno convinto Belushi a fare da frontman e showman. (Nella foto, i due durante il Saturday Night Live)
I Blues Brothers iniziano ad apparire in tv nel 1976 e ad aprire gli spettacoli di Steve Martin a Los Angeles. In quegli anni si forma l’immagine dei musicisti con abiti scuri e occhiali da sole, valigetta e armonica
L’idea di trasformare i Blues Brothers in un film è stata di Belushi e la Universal Pictures accolse il progetto. Il compenso per i due protagonisti è stato di 500mila dollari per John Belushi e 250mila per Dan Aykroyd
Il film, che racconta le peripezie dei fratelli Jake ed Elwood, sarebbe dovuto uscire nell’autunno del 1979 con un budget di 12 milioni di dollari, poi aumentato a 17,5 milioni
La pellicola invece, tra varie problematiche, riprese posticipate e ritardi, è uscita a giugno del 1980 solo in 600 dei soliti 1400 cinema americani perché molti proprietari delle sale non lo giudicavano adatto a un grande pubblico
Il budget di “The Blues Brothers”, alla fine, è arrivato a circa 30 milioni di dollari e, a oggi, ne ha incassati oltre 115 milioni
Una sera in cui doveva essere girata una scena notturna, Belushi sparì. Aykroyd lo ritrovò andando a suonare nell’unica casa con le luci accese: il proprietario gli raccontò che l’attore gli aveva svuotato il frigorifero per poi mettersi a dormire sul divano. L’aneddoto sembra non sia stato un caso isolato e ha suggerito a Dan il soprannome di “ospite d’America” per Belushi
All’inizio negli Usa il film “The Blues Brothers” è stato accolto con scarso interesse al botteghino. Tutto è cambiato quando è arrivato oltreoceano: in Europa è stato apprezzatissimo
Sul ponte vicino al quale i Blues Brothers nascondono la macchina si vede un graffito con un cuore e i nomi John e Deborah. È stata una dedica che il regista ha fatto alla moglie, costumista del film
Il set sarebbe stato anche sede dell’inizio di una storia d’amore: quella tra Dan Aykroyd e Carrie Fisher. La relazione è nata, si narra, dopo che lui le praticò la manovra di Heimlich in un momento in cui l’attrice stava rischiando di soffocare
Chicago è la città dove si svolgono le vicende dei Blues Brothers e i fan che vogliano vedere le location originali del film possono andare al Daley Centre. La struttura dove è stato girato l’inseguimento è vera come reali sono stati anche i danni, di quasi ottomila dollari, all’edificio
La pellicola ha conquistato un posto nel Guinness dei primati per il maggior numero di incidenti d’auto in una scena. Per realizzare il film sono state distrutte ben 103 macchine
Sono numerose le citazioni celebri del film e i dialoghi passati alla storia del cinema. Dal “Siamo in missione per conto di Dio” a “Io li odio i nazisti dell’Illinois”, si tratta di frasi entrate nell’immaginario collettivo
Durante le riprese John Belushi si è guadagnato anche il soprannome di “The Black Hole”, il buco nero, perché a ogni ciak perdeva un paio di occhiali. La produzione ne aveva una scorta da magazzino per non dover interrompere il lavoro. (Nella foto i Blues Brothers durante un'esibizione live)
Alcuni cantanti che compaiono nel film non erano abituati a esibirsi in playback, come James Brown che ha cantato dal vivo il suo pezzo sul set. (Nella foto Belushi e Aykroyd in una scena del film con Ray Charles)
Dan Aykroyd ha rivelato che una delle voci di spesa del budget era per la cocaina di cui facevano uso cast e staff per restare svegli durante le riprese notturne. (Nella foto Aykroyd durante il Saturday Night Live)
Per la Bluesmobile sono state utilizzate 12 Dodge Monaco del 1974, tutte acquistate usate dal Dipartimento di Polizia della California
Il Soul Food Cafe, dove canta il personaggio interpretato da Aretha Franklin, esisteva davvero a Chicago, ma ora al suo posto è stato costruito un parcheggio
Il successo del film ha portato a un’impennata delle vendite degli occhiali da sole Ray-Ban Wayfarer, diventati, dal 1981, un classico. (Nella foto Dan Aykroyd con gli occhiali da sole Ray-Ban)
Il film ha ispirato anche un videogioco e un sequel uscito nel 1998, “Blues Brothers: Il mito continua”. La pellicola è stata diretta ancora una volta da John Landis e tra gli interpreti ci sono Dan Aykroyd, John Goodman e Joe Morton
La Bbc ha dichiarato la colonna sonora del film la più bella della storia del cinema, grazie anche all’incredibile cast che comprendeva icone della musica come Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker. (Nella foto i Blues Brothers durante un live)