Shrek: 5 mostruose curiosità sull'orco più famoso del grande schermo

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Simone Soranna

Simone Soranna

Shrek

Sky Cinema Collection diventa Sky Cinema Shrek ospitando l’intero franchise dedicato al simpatico orco verde. Da Sabato 29 agosto a venerdì 4 settembre

Da sabato 29 agosto a venerdì 4 settembre Sky Cinema Collection diventa Sky Cinema Shrek ospitando l’intero franchise dedicato al simpatico orco verde composto dai quattro capitoli ufficiali della saga e dallo spin off relativo al Gatto con gli Stivali. Shrek è uno dei film di animazione più amati e celebrati del nuovo millennio, nonché il titolo di punta della casa di produzione DreamWorks Animation. Per introdurvi alla visione del lungometraggio, abbiamo stilato un breve percorso con cinque curiosità che forse non tutti conoscono.

And the Oscar goes to…

Shrek è stato il primo film di animazione a vincere l’Oscar come miglior lungometraggio nella sua categoria. Solamente dal 2002, infatti l’Academy ha istituito un premio per il miglior lavoro animato e, in quell’anno d’esordio del riconoscimento, fu proprio l’orco ad aggiudicarselo imponendosi sui “rivali” Monsters & Co. e Jimmy Neutron - Ragazzo prodigio.

Un genio senza lampada

Non è dato sapere per quale parte, ma sicuramente il compianto Robin Williams era stato contattato dalla produzione per prestare la sua voce a uno dei personaggi del film. L’attore tuttavia rifiutò senza indugi l’invito. Il tutto a causa della sua burrascosa esperienza come doppiatore del Genio della Lampada in Aladdin. Ai tempi della lavorazione del classico Disney infatti, Williams aveva avuto molti screzi con il dirigente Jeffrey Katzenberg. Dato che questi, dopo qualche anno passò da Disney a DreamWorks, Williams capì che lavorare a Shrek avrebbe voluto dire confrontarsi nuovamente con il suo poco amato collega e quindi si fece da parte.

Non c’è due senza tre

Sempre a proposito di doppiaggio, la pista audio con le battute del protagonista della saga interpretate da Mike Meyers vennero registrate per ben tre volte, causando un grave ritardo sui tempi di lavorazione e una spesa di 4 milioni più ampia rispetto al budget preventivato. Il tutto fu dovuto al fatto che, prima di Meyers, venne scelto l’attore Chris Farley per dar voce all’orco verde. Purtroppo però, Farley morì prima di aver terminato le registrazioni, lasciando così il progetto incompleto. Gli subentrò Meyers che ridoppiò la parte da capo e la terminò. Tuttavia, qualche tempo dopo, l’attore preferì nuovamente recitare tutte le battute provando a dare al personaggio un accento scozzese.

Una questione di vendetta

Come abbiamo già anticipato parlando di Robin Williams, uno dei massimi dirigenti DreamWorks in quegli anni era Jeffrey Katzenberg. Prima di lavorare per questa casa di produzione però, Katzenberg ebbe modo di mettersi in mostra coordinando alcuni tra i maggiori successi Disney degli anni Novanta come Aladdin, Il re leone, La sirenetta e via dicendo. Dopo questa fase prolifica, litigò furiosamente con il suo responsabile, Michael Eisner, e venne allontanato dalla società. Anche queste sono le ragioni che spinsero Katzenberg a fondare la DreamWorks, per cercare di ostacolare i piani dei suoi vecchi datori di lavoro e creare la diretta concorrente di Disney. Questo malumore è alla base della scelta fisionomica di modellare (a detta di alcuni pettegolezzi) le fattezze dell’antagonista di Shrek, Lord Farquaad, ispirandosi proprio al volto di Eisner.

Cantando sotto la pioggia (di fango)

La prima sequenza del film si apre mostrando la routine giornaliera del protagonista, tra cui una bella e rigenerante doccia…nel fango. I movimenti della melma sono decisamente realistici e naturali. Per realizzarli infatti, gli animatori si sono letteralmente sacrificati docciandosi con del fango per studiare le movenze dello stesso e riprodurli poi sul grande schermo. 

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