Achille Lauro, dal rap underground a Sanremo 2020. LA FOTOSTORY

Ai tempi, il fratello era producer della crew Quarto Blocco e introduce Lauro nel mondo del rap underground e in quello del punk rock

Proprio grazie al fratello, Lauro comincia a muovere i primi passi nel mondo della musica, collaborando con il Quarto Blocco

In quegli anni sceglie come nome d’arte Achille Lauro, assecondando molti amici che spesso associavano il suo nome di battesimo (Lauro) a quello del noto armatore partenopeo

Il suo primo singolo viene pubblicato nel 2012 ed è intitolato "Barabba"

"Barabba" fa parte dell'omonimo mixtape, realizzato insieme a diversi producer affiliati al Quarto Blocco, come Frigo, Caputo e Sedato

Due anni più tardi, nel 2014, pubblica "Achille Idol immortale", il suo primo album in studio

All’album partecipano artisti della scena romana come Noyz Narcos e Gemitaiz ma anche cantanti già affermati a livello nazionale come Coez e Marracash

Dopo qualche tempo, Lauro fonda una propria etichetta discografica, la "No Face Agency" assieme al producer DJ Pitch8

Nel 2017 comincia a farsi conoscere dal grande pubblico, grazie a singoli di successo come "Thoiry RMX", "Amore mi", "Midnight Carnival" e "Ammò"

La consacrazione definitiva arriva nel febbraio del 2019, quando Achille Lauro partecipa al Festival di Sanremo

Al Festival della musica italiana si presenta con il brano "Rolls Royce"

Si classifica all’ottavo posto ma riesce a far parlare molto di sé

Nel brano ci sono riferimenti a tutti gli idoli di Lauro: Doors, Jimi Hendrix, Amy Winehouse, Elvis Presley, Axl Rose, Marilyn Monroe e Paul Gascoigne

La canzone riceve però anche molte critiche a causa di presunti riferimenti all’uso di stupefacenti, ipotizzati tra gli altri dall'allora ministro degli Interni Matteo Salvini

Nella foto, Achille Lauro durante un’esibizione insieme a Morgan nella serata dedicata ai duetti del festival di Sanremo 2019

Dopo la partecipazione a Sanremo, lo scorso aprile Achille Lauro ha pubblicato l’album "1969"

Per girare il video di "1969", Achille Lauro ha invitato sui social i propri fan a presentarsi al Parco Sempione di Milano il 24 giugno per un flower party dalle atmosfere anni '70

In un’intervista a Sky Tg24, Lauro ha spiegato il perché ha scelto 1969 come titolo del proprio album: "È stato un anno di grande cambiamento. James Dean è la gioventù sregolata, Marilyn Monroe preferisce piangere su una Rolls Royce. Poi Jimi Hendrix con il suo immaginario hippie e libertino. Infine Elvis Presley che ha contaminato la mia musica negli ultimi anni. Nel 1969 ci sono stati l’allunaggio, il primo cuore artificiale, Woodstock… e poi ho partecipato alla 69esima edizione del Festival di Sanremo"

Nella stessa intervista, il cantante ha anche spiegato: "La nostra dimensione non è né il rap né la trap, ma del cantautorato fatto a modo nostro, vere canzoni generazionali che abbiano un seguito di ragazzi più o meno giovani"

Lo scorso settembre, Achille Lauro ha fatto un’apparizione sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, partecipando alla première di "Happy Birthday", un cortometraggio di Lorenzo Giovenga, di cui ha firmato la colonna sonora

Per l’occasione, Lauro ha sfoggiato un look barocco firmato Gucci

In "Happy Birthday", oltre alla colonna sonora, Achille Lauro partecipa anche con un cameo da rockstar

A distanza di un anno dal successo ottenuto con "Rolls Royce", l'artista torna sul palco dell'Ariston anche per l'edizione 2020 del Festival di Sanremo

Lauro viene infatti scelto dal direttore artistico Amadeus tra i 24 cantanti big della settantesima edizione del Festival

Partecipa con il brano "Me ne frego"

Per la serata di giovedì 6 febbraio, quella dedicata ai duetti, Achille Lauro si esibirà con Annalisa, cantando il brano "Gli uomini non cambiano"

Ancor prima della sua esibizione, però, Lauro ha già fatto discutere. Si è infatti presentato sul red carpet indossando una cannottiera decisamente poco istituzionale