Ornella Vanoni, Fabio Fazio commosso ricorda cantante: "Non è una puntata come le altre"

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Foto di Getty e foto tratta dal profilo Instagram di Che tempo che fa

Il conduttore ha dedicato il programma alla regina della musica italiana, scomparsa il 21 novembre a Milano all'età di 91 anni. Tanti i filmati e i ricordi, da quelli di Michele Serra a quelli di Luciana Littizzetto, che concordano sulla libertà e sull'ironia che l'hanno contraddistinta fino all'ultimo giorno

“Questa puntata non è come le altre”. Domenica 23 novembre, Fabio Fazio ha dedicato il programma Che tempo che fa a Ornella Vanoni, la regina della musica italiana scomparsa il 21 novembre a Milano all’età di 91 anni e ospite fissa della trasmissione, sempre con intelligenza e ironia. “Cercheremo di fare del nostro meglio, naturalmente, ma è una puntata interamente dedicata a Ornella. Non solo per le cose che faremo, ma perché il nostro cuore da due giorni è lì”, ha detto commosso il conduttore dopo la lunga standing ovation in apertura. “Ornella è stata una di noi, abbiamo perso una compagna di giochi, giocare è difficile adesso, ma è il nostro mestiere che è anche il suo, e quindi cercheremo di farlo nel migliore dei modi”.

UNA DONNA LIBERA

Il giornalista Michele Serra ha proseguito con una copertina dedicata a Ornella Vanoni: “È un lutto strano, perché c’è la morte, c’è il vuoto, c’è la tristezza, ma c’è una scia di vitalità e di libertà, una cosa che non è stata detta abbastanza”, ha detto. “La libertà di artista e di donna, Vanoni è cresciuta in un’Italia molto diversa, un’Italia in cui, quando dicevi “Quella è una donna libera”, qualche retropensiero c’era. Ornella se n’è infischiata e ha voluto essere libera, esattamente come un uomo, con un’energia unica”. Serra ha poi ricordato le tappe dell’emancipazione femminile, dal divorzio nel 1974, alla legalizzazione dell’aborto nel 1978, fino all’abolizione del delitto d’onore negli anni Ottanta. “Ornella è sempre stata libera”, ha aggiunto prima di sottolineare che, nella mattinata di domenica 23 novembre, 5 mila persone hanno omaggiato con fiori o biglietti l’artista nella camera ardente allestita al Piccolo Teatro di Milano. “Questa è la sua Milano. Sono simbiosi fortissime quelle tra un artista e la sua città: Dalla con Bologna, Renato Zero e Roma, Vanoni con Milano, sono numi locali”. Inoltre, “Ornella si è comportata come ha voluto, non c’era neanche ideologia. Pagandone anche il prezzo, perché vivere come si vuole non è a costo zero, l’ha fatto con una vitalità ammirevole. Quella generazione è stata bambina durante la guerra, lei raccontava la sensazione di sicurezza che le dava il padre, quando aveva otto anni, mentre la caricava sul treno e si sentiva il boato delle bombe, le persone avevano una voglia di vivere e di cambiare fenomenale”. Poi, con la fine della guerra, “lei era giovanissima, ventenne, e voleva buttarsi dentro con l’energia di cui era capace. Viva la libertà, la purezza della libertà”. Commossa anche Luciana Littizzetto. “Devo dire che in questo periodo mi sembra che mi strappino la pelle, non c’è un cerotto abbastanza grande: prima Pippo (Baudo), poi Peppe (Vessicchio), poi le Kessler, ora lei”, ha detto. “Lei era una donna, è ancora una donna, che ha masticato la vita proprio a bocconi grossi. Ha fatto anche parecchie briciole, lo diceva, aveva fatto anche dei danni. Però ha amato a dismisura e ha abbracciato a più non posso. Lei amava abbracciare, diceva che questo stringere sosteneva le persone che magari non erano abituate a essere abbracciate, lei lo faceva sempre e volentieri. Questa è una cosa che ricordo e non credo di potermela dimenticare facilmente”. Non è mancato neppure il montaggio degli interventi di Vanoni nelle puntate di Che tempo che fa, insieme a Brunori Sas, Elodie, Loredana Berté, Mahmood e Claudio Baglioni. Decine le considerazioni sulla vita e sulla morte: “Le persone che svaniscono diventano emozioni”, o “Invecchiare è bello se tiri fuori il lato infantile che hai sempre tenuto nascosto”. In un’altra occasione aveva raccontato di aver scelto un abito di Dior per il funerale, corredato di “una bara economica, che tanto si brucia. Le mie ceneri possono essere disperse in mare o a Venezia”. La cantante aveva anche ricevuto la laurea honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance dall’Università Statale di Milano: “Non ho mai studiato, sono una cialtrona”. Eppure, come ha ricordato Fabio Fazio, “Ornella ci ha insegnato tantissimo. Avete presente gli equilibristi al circo che camminano sulla fune? Ecco, lei ha camminato sulla fune dell’ironia, che ha percorso tutta la vita. Questa fune sottile, difficile da percorrere, che è sospesa fra il tragico e il comico della vita. È una lezione gigantesca che abbiamo potuto cogliere davvero in ogni tipo di racconto. Per noi è molto faticoso questa sera, perché guarda lì e dice “Adesso entra...”. Oggi a Milano sarà lutto cittadino. La camera ardente sarà ancora aperta alla cittadinanza dalle ore 10 alle ore 13, mentre i funerali si terranno alle ore 15 nella chiesa di San Marco a Brera.

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