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Blake Lively lotta per la privacy nel caso contro Justin Baldoni

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VIDEO Blake Lively contro Baldoni: la lotta per la privacy
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VIDEO Blake Lively contro Baldoni: la lotta per la privacy
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L'attrice e il marito Ryan Reynolds vogliono mantenere private le informazioni sui loro amici famosi che, come già accaduto per Taylor Swift, potrebbero fare capolino nella loro causa contro il regista del film It Ends With Us

Blake Lively e Ryan Reynolds vogliono mantenere private le informazioni sui loro amici famosi che, come già accaduto per Taylor Swift, potrebbero fare capolino nella loro causa contro Justin Baldoni, il regista del film It Ends With Us. Lo scorso dicembre il New York Times aveva reso noto che Lively aveva presentato una denuncia contro Baldoni per molestie sessuali che sarebbero avvenute sul set. L’attrice aveva anche accusato il regista di aver lanciato contro di lei una campagna diffamatoria. Baldoni, che aveva negato tutto, aveva fatto allora causa al quotidiano e aveva chiesto 400 milioni di dollari a Lively, a Reynolds e alla loro addetta stampa, sostenendo che la coppia l’avesse diffamato e ricattato. Il 6 marzo, durante un’udienza virtuale di fronte al giudice Lewis Liman presso la Corte federale di Manhattan, le parti coinvolte hanno discusso sull’ipotesi di rendere i documenti esibiti “accessibili solo agli avvocati”.

TAYLOR SWIFT, IL PRESUNTO "DRAGO" DI BLAKE LIVELY

Un avvocato di Lively e Reynolds ha richiesto un accesso limitato ai documenti che contengono informazioni sensibili, inclusi “bambini, gravi problemi di salute mentale o collocazioni di residenze o case private”. Il legale della coppia, Sigrid McCawley, ha citato anche i riferimenti a celebrità terze che, anche se non coinvolte nel caso, potrebbero subire danni irreparabili in qualità di parte di conversazioni che potrebbero “cadere nelle mani sbagliate”. L’avvocato di Baldoni, Bryan Freedman, ha invece sostenuto che limitare l’accesso dei documenti ai soli avvocati non sarebbe necessario. Inoltre, secondo il legale, i richiedenti dovrebbero spiegare le ragioni di tale richiesta. Finora, Baldoni ha indicato Taylor Swift, amica di Lively, come persona a conoscenza di elementi rilevanti sul loro scontro. Il regista aveva infatti raccontato che durante un incontro nell’attico dell’attrice a New York per discutere della riscrittura di una scena, una famosa celebrità, che si è poi rivelata essere proprio Swift, avrebbe supportato la versione di Lively. In seguito, l’attrice avrebbe definito Reynolds e Swift i suoi “draghi”. “Se mai ti capitasse di guardare Il trono di spade, apprezzerai il fatto che sono Khaleesi e, come lei, ho qualche drago”, avrebbe scritto in un messaggio Lively a Baldoni. “Nel bene e nel male, ma di solito nel bene. Perché i miei draghi proteggono anche coloro per cui combatto. Quindi in realtà tutti noi beneficiamo di quei miei splendidi mostri. Anche tu lo farai, te lo prometto”. Il giudice Liman esaminerà le argomentazioni di entrambe le parti. Intanto, il processo è previsto nel mese di marzo 2026.

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