Wim Wenders compie 80 anni, 5 curiosità sul regista

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Nato il 14 agosto 1945 a Dusseldorf, in Germania, è un esponente di primo piano del nuovo cinema tedesco. In carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti come la Palma d’oro a Cannes nel 1984 e l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino. Il regista è noto per il suo stile poetico e contemplativo

Tanti auguri a Wim Wenders per i suoi 80 anni. Uno dei registi più influenti del cinema contemporaneo è nato il 14 agosto 1945 a Dusseldorf, in Germania. Considerato uno dei massimi esponenti del nuovo cinema tedesco, il suo stile è rinomato per il carattere poetico e contemplativo che esplora temi come l'identità, il viaggio, la memoria e il senso di appartenenza. La sua carriera come regista è iniziata verso la fine degli anni ’60 e lo ha portato a ricevere la palma d’oro al Festival di Cannes nel 1984 con il film Paris, Texas e 4 nomination agli Oscar, tre per il miglior documentario con Buena Vista Social Club, Pina e Il sale della terra, e una per il miglior film in lingua straniera per Perfect Days. Cosa sapere sul regista e cinque curiosità da conoscere. 

La carriera di Wim Wenders

Wim Wenders gira il suo primo lungometraggio nel 1970 col titolo Estate in città. Il tema del viaggio è una costante della sua cinematografia che vedrà la massima esaltazione in quella che è stata ribattezzata “la trilogia della strada”, composta dai film Alice nelle città, considerato uno dei lavori più riusciti del regista, Falso movimento e Nel corso del tempo. Nel 1982 realizza Lo stato delle cose, premiato con il Leone d’Oro a Venezia, due anni dopo conquista la Palma d’oro al Festival di Cannes con Paris, Texas. Altro importante film, con il quale vince un’altra volta a Cannes ma come miglior regista, è Il cielo sopra Berlino, pellicola che, insieme a Paris, Texas, è tra i lavori più celebri di Wenders. Negli anni Duemila si trasferisce per la seconda volta negli Stati Uniti e tenta la via della produzione indipendente. In questi anni vedono la luce i documentari Buena Vista Social Club, Il sale della terra e Papa Francesco - Un uomo di parola

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Prima curiosità: doveva fare il medico

Il vero nome del regista è Ernst Wilhelm Wenders e pochi sanno che dopo aver conseguito la maturità presso l'Humanistisches Gymnasium di Oberhausen, Wenders si è iscritto alla facoltà di Medicina, decidendo di seguire le orme del padre, già medico affermato. Uno dei principali protagonisti del cinema contemporaneo, ha rischiato di fare il medico. In realtà la facoltà di Medicina è stata abbandonata presto. Wenders ha quindi frequentato per un semestre Filosofia e per quello successivo Sociologia, per poi capire che la carriera accademica non faceva per lui e abbandonare gli studi universitari per la sua forte passione per la regia. In ogni caso, anche se non è riuscito a terminare il percorso accademico, si può dire che si sia laureato ugualmente dal momento che, nel corso della carriera, ha ricevuto le lauree “ad honorem” nel 1989 dalla Sorbona di Parigi, nel 1995 dall’Università di Friburgo, nel 2005 dall’Università cattolica di Lovanio e nel 2010 dall’Università degli studi di Catania.

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Seconda curiosità: il rapporto con l’Italia

Wim Wenders ha più volte collaborato con artisti italiani. Nel 1990 è comparso come protagonista nel videoclip Milano non è l'America della rock-band italiana Timoria e nel 1995 ha diretto, insieme a Michelangelo Antonioni, Al di là delle nuvole, opera che segue gli sviluppi di quattro storie ambientate rispettivamente a Ferrara, Portofino, Aix-en-Provance e Parigi.Nel 2008, poi, il film Palermo shooting lo riporta in Italia. Per la pellicola ha infatti scelto diverse location in Sicilia. A giugno 2025 l’Accademia dei Lincei ha premiato Wim Wenders con il premio internazionale Antonio Feltrinelli per il cinema. Il regista, in quella occasione, ha rivelato che la prima lingua che ha imparato è il latino che gli ha “cambiato il modo di pensare, di fare cinema” poi ha spiegato che l’Europa deve imparara a “parlare con una voce sola, perché quella dell’Europa è l’unica voce ragionevole rimasta” perché “abbiamo dimenticato cosa significhi essere umani. Ma sono un eterno ottimista nei confronti delle persone. Anche se sembra che abbiamo dimenticato in gran parte da dove veniamo, quali siano i nostri valori. Le persone devono agire insieme. E dobbiamo essere felici di vivere in Europa, un continente dove vale ancora la ragione”. Poi il regista ha aggiunto di essere all’opera per preparare “un film sulla necessità di pace. Ci lavoro da tanto tempo e con un po' di fortuna dovrei riuscire presto a realizzarlo. La pace dovrebbe essere la nostra massima aspirazione ma al momento siamo più focalizzati a volere così tante altre cose. Ad accumulare sempre più roba, vogliamo tutti essere ricchi... Abbiamo dimenticato quali siano le cose realmente preziose a cui aspirare e la pace è la più importante”.

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Terza curiosità: il progetto faraonico di Fine alla fine del mondo

Il 12 settembre 1991 è uscito nelle sale tedesche Fino alla fine del mondo, il progetto più ambizioso seguito da Wim Wenders. Il regista ci ha lavorato a più riprese per circa vent'anni e alla colonna sonora del film hanno collaborato artisti come U2, Talking Heads, Lou Reed, Nick Cave e R.E.M. Il budget è stato di 23 milioni di dollari dell’epoca e la durata varia dai 158 minuti nella versione internazionale che salgono a 287 per il director’s cut, uscito solo in homevideo. Il film ha visto la critica dividersi tra “kolossal intimo” e “follia di un megalomane”. 

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Quarta curiosità: Il cielo sopra Berlino

Il cielo sopra Berlino è una delle migliori opere del regista. Nei titoli di chiusura si legge una dedica speciale: “Dedicato a tutti gli ex angeli, ma soprattutto a Yasujiro, François e Andrej”. Wenders fa riferimento ai registi Yasujirô Ozu, François Truffaut e Andrei Tarkovsky che erano i suoi preferiti. All’epoca delle riprese de Il cielo sopra Berlino, Truffaut e Tarkovsky erano morti di recente, nel 1984 e nel 1986. Ozu era scomparso nel 1963. Wenders, inoltre, iniziò le riprese del film senza avere un vero copione in mano; aveva deciso a grandi linee le scene e le ambientazioni, ma non aveva fissato una vera e propria tabella di marcia con le sequenze e le battute per gli attori.

Quinta curiosità: il primo incontro con Martin Scorsese

Un’ultima curiosità riguarda il primo incontro con Martin Scorsese. È avvenuto tra la fine degli anni ’70 e la metà degli anni ’80 quando il regista tedesco fotografava di frequente le sue esperienze di viaggio in America e i suoi incontri hollywoodiani. Un giorno del 1977, mentre viaggiava tra le remote terre della Valley of the Gods, nello Utah, Wim Wenders vide un’auto con una gomma a terra ferma sul ciglio della strada. Il regista si è quindi fermato per prestare aiuto e da sotto alla macchina è apparso Martin Scorsese che aveva appena capito che l’autonoleggio non aveva previsto di dargli una ruota di scorta.

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