Disney, Bob Iger è il nuovo Ceo. Prenderà il posto di Bob Chapek

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L'inattesa nomina di Bob Iger, già amministratore delegato del colosso statunitense dal 2005 al 2020, ha scosso l'industria dell'intrattenimento e Wall Street. La destituzione di Bob Chapek è arrivata dopo una serie di gaffes sulla comunità LGBTQ+, il contenzioso con Scarlett Johansson ed errori strategici sul fututo dello streaming

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Stravolgimento nei vertici Disney. Bob Iger, dal 2005 al 2020 amministratore delegato del colosso statunitense di intrattenimento, ha rimpiazzato il suo successore Bob Chapek alla guida della società. “Ringraziamo Bob Chapek per il servizio reso alla Disney nel corso della sua lunga carriera, inclusa la guida dell’azienda attraverso le sfide senza precedenti della pandemia” ha dichiarato Susan Arnold, presidente del consiglio di amministrazione della società. “Il consiglio ha concluso che mentre la Disney si imbarca in un periodo sempre più complesso di trasformazione del settore, Bob Iger ricopre una posizione unica per guidare la società attraverso questo periodo cruciale”.

LE REAZIONI

Le voci sulla scossa che ha stravolto l’industria dell’intrattenimento e Wall Street, che consideravano però inverosimile il ritorno di Iger nel ruolo di amministratore delegato di Disney, sono state confermate dal consiglio di amministrazione la scorsa domenica. La notizia ha sorpreso non solo i più alti dirigenti della società, molti dei quali hanno abbandonato il vernissage per il concerto di addio di Elton John al Dodger Stadium (trasmesso in live-streaming su Disney+) e la cerimonia degli American Music Awards al Microsoft Theater di Hollywood (trasmessa in diretta su Abc), ma anche i 190.000 dipendenti in tutto il mondo che hanno appreso dello sbalorditivo cambiamento da un comunicato stampa ricevuto via mail. Come riportato da Variety, la conferma della notizia ha trasformato la prima reazione di scetticismo su una possibile truffa di phishing o sulla diffusione di una bufala in una sensazione di shock. L’inversione di rotta ha ricordato l’analoga vicenda che ha coinvolto Apple nel 1997 quando Steve Jobs, esiliato da dodici anni dall'azienda che aveva fondato, ha ripreso in mano le redini del colosso di Cupertino.

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IL RITORNO DI BOB IGER

“Sono estremamente ottimista per il futuro di questa grande azienda ed entusiasta di essere invitato dal consiglio di amministrazione a tornare come amministratore delegato” ha dichiarato Iger, fautore nei suoi quindici anni di gestione della società delle acquisizioni di Pixar, Marvel, Lucasfilm (patria di Star Wars) e 21st Century Fox, dei lanci delle piattaforme di streaming Disney+ e Espn+ e dell’apertura del primo parco divertimenti Disney in Cina. “Disney e i suoi incomparabili brands e franchises occupano un posto speciale nei cuori di così tante persone in tutto il mondo – soprattutto nei cuori dei nostri dipendenti, la cui dedizione a questa società e alla sua missione è un’ispirazione. Sono profondamente onorato di essere chiamato a guidare ancora una volta questa squadra straordinaria, con una chiara missione incentrata sull’eccellenza creativa per ispirare le generazioni attraverso una narrazione senza rivali, coraggiosa”. Iger, che dopo aver ricoperto il ruolo di amministratore delegato della società aveva abdicato anche dal successivo ruolo di presidente esecutivo, ha accettato di ricoprire nuovamente la prima carica per due anni “per stabilire la direzione strategica per una crescita rinnovata e per lavorare a stretto contatto con il consiglio di amministrazione nella formazione di un successore che guidi la società al termine del suo mandato”. Una sfida elettrizzante anche in un clima di incertezza, percepita come uno stimolo per “realizzare l’impossibile”.

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I PASSI FALSI DI BOB CHAPEK

L’immediata estromissione di Chapek, riconfermato appena lo scorso giugno amministratore delegato di Disney fino al 2025, è conseguita alla controversa gestione di alcune problematiche. Innanzitutto, l'ultimo bilancio della società sugli utili del terzo trimestre fiscale ha segnalato passività per quasi 1,5 miliardi di dollari nel settore dello streaming, esploso durante la pandemia e poi fortemente ridimensionato. Il Covid, che ha inoltre provocato la brusca chiusura dei parchi a tema e delle attività Disney in tutto il mondo, ha anche scatenato il contenzioso tra la società e l’attrice Scarlett Johansson. Infatti, nonostante la previsione contrattuale di esclusiva delle sale cinematografiche, nel 2021 la Disney ha distribuito il film Marvel Black Widow in contemporanea nei cinema e su Disney+, prediligendo così servizio di streaming. Johansson, però, avrebbe dovuto ricevere un compenso legato ai bonus ottenuti dal successo al botteghino. Dopo l’azione legale dell’attrice, Chapek ha peggiorato la situazione approvando la dichiarazione pubblica che affermava l’avidità e l’insensibilità della star di fronte alle sfide della pandemia. In un’altra occasione, l’ex-amministratore delegato ha prima mancato di prendere posizione contro alcune leggi della Florida lesive della comunità LGBTQ+, provocando così gli scioperi dei dipendenti Disney, e ha poi criticato la normativa, suscitando la dura reazione del governatore repubblicano Ron DeSantis e dei conservatori e compromettendo così gli interessi politici della società nello stato, dove ha sede il 40% dei dipendenti. Infine, Chapek ha eliminato il suo potenziale contendente Peter Rice, presidente della Disney General Entertainment Television, e ha affrontato l’investitore attivista Daniel Loeb che, dopo aver acquisito una quota del gruppo Disney e avanzato una serie di pretese, ha ritirato tutte le richieste. Tutte queste ragioni, unite al rallentamento economico e al debole prezzo delle azioni Disney, hanno quindi riconsegnato il timone della società a Bob Iger.

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