Scala, la nuova stagione: 13 opere e ampio spazio al balletto. Aprirà il Macbeth di Verdi

Spettacolo

Chiara Ribichini

Presentato il programma 2021/2022 che include nove nuove produzioni e tante novità. Tra queste il palco famiglia, con biglietti a 15 euro per i ragazzi. Grande rilevanza alla danza, anche in onore di Carla Fracci. In cartellone concerti e spettacoli per bambini. Alberto Malazzi nuovo direttore del coro

Tredici opere, di cui nove nuove produzioni, grande rilevanza al balletto, concerti, spettacoli per bambini. Star internazionali e giovani talenti, grandi classici e musica contemporanea. La Scala presenta la nuova stagione con una conferenza stampa eccezionalmente svolta dentro il teatro. Un segnale del desiderio di potersi riappropriare presto del Piermarini in tutti i suoi spazi. Anche della platea nascosta da quella pedana, che sarà smontata a breve, che era stata costruita per permettere il distanziamento tra gli orchestrali.

“L’idea è quella di tornare a un’attività normale perché tutta la città ne ha bisogno e il teatro ne ha bisogno” sottolinea il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer a Sky Tg24. “Quanto è mancato il pubblico? Tanto perché la cultura è condivisione”.

Alberto Malazzi nuovo direttore del coro


Sulla stessa linea il nuovo direttore del coro Alberto Malazzi, che prende il testimone di Bruno Casoni, alla guida dal 2002.  “La speranza è che con la campagna delle vaccinazioni si possa tornare a fare gli spettacoli con il pubblico. E spero che si possa tornare a portare in scena opere con il coro sul palcoscenico, sarebbe bellissimo e importante”. Il coro in questi mesi ha cantato disposto sui palchi, nei momenti più duri della pandemia, come il 7 dicembre, o sul palcoscenico ma con la mascherina come accaduto nel concerto di riapertura del 10 maggio.

“È molto difficile cantare con la mascherina perché pone un filtro. Un velo davanti alla voce” sottolinea Malazzi.

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L’autunno con Rossini e “Madina”

 

In questi mesi, come ricorda anche il sindaco di Milano Beppe Sala, la Scala non si è mai fermata. Grazie agli streaming gli artisti hanno continuato a lavorare affrontando tutte le difficoltà. Dagli imprevisti dovuti ai casi di positività, che hanno costretto a rimandare alcuni spettacoli come accaduto di recente con “L’Italiana in Algeri”, alla complessità di suonare distanti, in alcuni casi persino separati da pareti di plexiglass.

Anche il direttore musicale del Teatro alla Scala Riccardo Chailly ha voluto sottolineare lo sforzo enorme fatto dall’orchestra in questi mesi.
Alcuni dei titoli preparati e mai arrivati in scena a causa del Covid saranno recuperati. Come “L’Italiana in Algeri”, primo dei tre titoli rossiniani (gli altri sono "Il barbiere di Siviglia" e "Il turco in Italia") di una stagione autunnale che comprende anche "L'elisir d'amore" e "La Calisto" di Cavalli. In ottobre arriverà finalmente in scena anche “Madina”, creazione musicale e coreografica di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti con Roberto Bolle, le cui prove erano state interrotte di colpo nel primo lockdown.

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La prima con Macbeth di Verdi

 

Ad aprire il 7 dicembre sarà il "Macbeth" di Verdi. “E’ una conseguenza, non è una scelta. È nato sette anni fa quando ho iniziato con "Giovanna D’arco", poi è arrivato "Attila" e finalmente si compie il trittico del giovane Verdi” spiega il direttore Riccardo Chailly. La regia sarà affidata a Davide Livermore, al suo quarto 7 dicembre. Erano state proprio le note del "Macbeth", e in particolare del coro “Patria oppressa” ad aprire il concerto di riapertura dello scorso maggio. “Quel coro così negativo e tragico rappresenta un po’ quello che stiamo vivendo. Mi auguro che da questa cupezza arrivi poi il finale dell’opera, che è un finale di liberazione” è la speranza di Chailly. Previsto un cast stellare con Luca Salsi, Anna Netrebko, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov.

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Star e giovani talenti

 

Scorrendo  il programma si notano tanti grandi nomi ma anche giovani promesse, come ha voluto sottolineare il sovrintendente Meyer. “Abbiamo deciso di accogliere giovani italiani nei ruoli minori, vorremmo trovare un equilibrio tra la presenza delle grandi star e dare la possibilità allo stesso tempo ai nuovi artisti di salire su un palco importante come quello della Scala”. Tra i titoli due opere rappresentate per la prima volta: la comedie en musique "Thais" di Jules Massenet e "The Tempest" del 50enne compositore inglese Thomas Ades. Verdi sarà protagonista anche con "Un ballo in maschera" e "Rigoletto", rimandato già tre volte. In programma anche "I Capuleti e i Montecchi" di Bellini, "Adriana Lecouvreur" di Cilea, "La Gioconda" di Ponchielli, "Fedora" di Giordano e "Il matrimonio segreto" di Cimarosa in un progetto dell'Accademia.  In cartellone ci saranno "La dama di picche" di Ciajkovskij, "Don Giovanni" di Mozart, "Arianna a Nasso" di Strauss.

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Sala: affetto straordinario per carla fracci

 

Grande spazio alla danza. Una scelta del sovrintendente Dominique Meyer rafforzata poi dal desiderio di rendere omaggio a Carla Fracci. “Il balletto avrà uno spazio rilevante e sarà fondamentale. La manifestazione di affetto che Milano ha tributato a Carla Fracci è stata straordinaria. Troveremo le forme giuste per ricordarla” sottolinea il sindaco Sala.

Il primo omaggio all’eterna fanciulla danzante arriverà già nel prossimo spettacolo di giugno, con una versione rivisitata e allargata grazie all’allentamento delle norme anticovid di “Verdi Suites”, la coreografia che Manuel Legris aveva costruito in occasione di “A riveder le stelle”, la prima alternativa andata in scena lo scorso 7 dicembre. “Carla Fracci amava Verdi, lo dedico a lei” ricorda il direttore del Corpo di Ballo a Sky Tg24.

 

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Addio a Carla Fracci, l’ultima intervista rilasciata a Sky Tg24. VIDEO

NUREYEV E COREOGRAFI CONTEMPORANEI

 

Primo titolo della prossima stagione sarà “La Bayadère” nella versione di Rudolf Nureyev, mai rappresentata da compagnie diverse dall’Opéra di Parigi. “E’ un modo per continuare il lavoro che Nureyev ha fatto in questo teatro” rimarca Legris. Tra i titoli torna la sua “Sylvia”, già apprezzata qui alla Scala un anno e mezzo fa, e “Giselle” in onore di Carla Fracci. Spazio anche a grandi coreografi contemporanei e a nuove creazioni, come il trittico firmato da  Dawson/Krats (su musiche dei Radiohead) e Kyliàn con il suo capolavoro "Bella Figura" o "AferRites-Les noces" di Wayne Mc Gregor per la scuola di Ballo. In programma anche il prezioso "Jewels" di Balanchine e "Onegin" con Roberto Bolle.

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Scala, intervista al direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris. VIDEO

Rivoluzione nei biglietti: il palco famiglia

 

Si rinnova anche l’attenzione della Scala al pubblico del futuro. “Faremo molto per i bambini” assicura Meyer. E c’è una novità che sa di vera e propria rivoluzione: il cosiddetto palco famiglia, ossia la possibilità per genitori e nonni di portare i bambini sotto i 18 anni a un prezzo di 15 euro. Non solo. Meyer ha spiegato che è stata fatta un’analisi dei posti e si è visto un disequilibrio tra prima categoria e seconda. Si è fatto dunque un tentativo per cercare di riequilibrare e avere un maggior numero di posti a prezzi più accessibili.
Novità anche sul fronte tecnologico. E’ già pronta la fibra per lo streaming di tutti gli spettacoli e si lavora alla possibilità di poter trasmettere i sottotitoli delle opere in otto lingue sugli schermi.

La Scala prova dunque a uscire da questi mesi di pandemia più forte e a guardare avanti con prudenza e coraggio.

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Scala, intervista al direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris. VIDEO

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