Usa, una tecnologia per evitare le collisioni delle balene con le navi

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L'obiettivo di "Whale Safe", dicono gli esperti, è quello di evitare le morti degli animali, spinti sempre più verso le coste per cercare il cibo. L'innovativo sistema verrà sperimentato, in particolare, nelle acque della baia di San Francisco dove di recente hanno perso la vita almeno quattro balene a causa delle collisioni con le imbarcazioni che transitavano nella zona

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Un innovativo sistema che ha l’obiettivo di salvare le balene, soprattutto quelle che transitano nelle acque di San Francisco, dalle collisioni con le navi. Si chiama “Whale Safe” e rappresenta un meccanismo di rilevamento alimentato dall'intelligenza artificiale, sperimentato proprio nella baia della città californiana.

Le balene morte nella baia di San Francisco

Nelle intenzioni degli esperti, come racconta il “New York Times”, il sistema dovrà avvisare le grandi navi, che solcano le acque della zona, della presenza delle balene nelle vicinanze, nel tentativo di ridurre del tutto i decessi degli animali. Di recente, infatti, quattro balene sono morte vicino a San Francisco dopo che alcune imbarcazioni si sono schiantate contro i cetacei. Anche se è probabile che il vero bilancio delle vittime sia molto più alto, dato che le carcasse delle balene spesso affondano sul fondo del mare. Tra le vittime più recenti, prosegue il Nyt, c’è Fran, arenatasi lo scorso agosto a circa 25 miglia a sud del Golden Gate Bridge. La megattera aveva il collo rotto, molto probabilmente a causa del violento scontro con una nave.

L’aumento del traffico navale e il cambiamento climatico

Negli scorsi giorni, proprio a 25 miglia in mare aperto dal Golden Gate, è stata attivata una particolare boa gialla. A curarne il funzionamento è stato Douglas McCauley, direttore della Benioff Ocean Initiative presso l'Università della California, a Santa Barbara. La boa, collegata ad un microfono subacqueo, è parte integrante di “Whale Safe”. Il progetto è stato sviluppato perché secondo i ricercatori, proprio vicino a San Francisco, l’aumento del traffico navale unitamente al cambiamento climatico ha indotto i cetacei a cercare cibo sempre più vicino alla costa, mettendoli così in pericolo. Ecco perché il dottor McCauley e una rete di suoi collaboratori hanno sviluppato “Whale Safe”, che già opera nel Canale di Santa Barbara dal 2020. Il sistema fornisce dati quasi in tempo reale circa la presenza di balene e invia avvisi in merito a marinai o a compagnie di navigazione. La speranza, dicono gli esperti, è che se i capitani delle navi vengono avvisati della presenza delle balene nell'area, possono decidere di cambiare rotta o di rallentare il loro avvicinamento al porto, manovra che renderebbe meno probabili eventuali collisioni mortali.

Il monitoraggio 24 ore al giorno

"Whale Safe ha la particolarità di poter monitorare la situazione quasi in tempo reale, fornendo indizi su dove si trovano le balene 24 ore al giorno. Questo è un aspetto davvero unico e propone una gran quantità di informazioni da condividere con le navi che entrano ed escono dalla baia”, ha confermato Maria Brown, esperta coinvolta nel progetto. L’obiettivo degli esperti, segnala ancora il Nyt, ora è quello di espandere il monitoraggio di questo sistema a tutte le aree di interesse negli Stati Uniti e in Canada per salvaguardare la vita delle balene.

STRAHAN, AUSTRALIA - SEPTEMBER 21: In this handout image provided by Huon Aquaculture, whales are seen beached along the shoreline on September 21, 2022 in Strahan, Australia. Hundreds of whales pilot have become stranded at Macquarie Harbour on Tasmania's west coast in a mass stranding event. (Photo by Huon Aquaculture via Getty Images)

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