
Clima, l'allarme dell’esperto: “Caldo fino a novembre, rischio grandine e alluvioni”
Antonello Pasini, primo ricercatore del Cnr, mette in guardia sui prossimi mesi. Le temperature potrebbero rimanere alte, complice un anticiclone africano. Il pericolo è che il calore accumulato nel bacino del Mediterraneo, scontrandosi con l'infiltrazione di correnti fredde, possa generare "nuovi eventi estremi". Il quadro potrebbe "peggiorare nel tempo": un ritorno agli andamenti climatici passati "è fuori discussione"

Mentre si continua a discutere sui costi energetici e su come assicurarsi scorte di gas per resistere all’inverno, dai ricercatori arriva un altro allarme: il caldo – dopo le temperature record di questa estate - potrebbe non essere ancora finito. "Ci aspettano ancora settimane di caldo, almeno sino a novembre, con il rischio che l'infiltrazione di correnti fredde - che dovrebbe aumentare - porti a nuovi eventi estremi come grandini e alluvioni", segnala Antonello Pasini, primo ricercatore Cnr e docente di Fisica del Clima presso l'Università degli Studi Roma Tre
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Intervistato dall’Agi, Pasini riconosce però come “fare previsioni a lungo termine, in particolar modo per il bacino del Mediterraneo, è assai complesso”. Il margine di errore, rispetto ad altre zone del mondo, “è più alto”. Il ricercatore sottolinea come in Africa, per fare un esempio, “si riescono a ottenere previsioni tanto accurate da poter monitorare con precisione effetti correlati come le ondate di malaria”. Diversa la situazione nel Sud Europa, dove ottenere previsioni accurate è più difficile e quindi “la prudenza è d’obbligo”
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In ogni caso, secondo Pasini, non è irragionevole stimare – anche sulla base delle analisi condotte dal Centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine – che nelle prossime settimane autunnali si registrino “temperature comunque elevate”. Ad alzare i termometri sarà ancora una volta un anticiclone africano
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Qualche grado in più rispetto alla media stagionale, dice Pasini, “può in qualche modo essere una buona notizia per la questione dei riscaldamenti e il relativo problema energetico”. Guardando però alla questione ambientale “non è per nulla una buona notizia”. Il rischio è che le temperature più alte del normale e l’arrivo di correnti fredde portino al verificarsi di “eventi climatici estremi come grandinate e piogge torrenziali"
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L’esperto ricorda infatti che con l'avvicinarsi dell'inverno si moltiplicheranno le infiltrazioni di freddo che, scontrandosi con il caldo accumulato nel bacino del Mediterraneo, rischiano “di dare origine a questo genere di fenomeni che minacciano settori economici come l'agricoltura e molte parti del nostro Paese a rischio idrogeologico". E se la prospettiva non è confortante, secondo Pasini bisognerà mettere in conto questa eventualità anche negli anni a venire
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Anzi, il ricercatore mette in guardia che la situazione “potrebbe peggiorare nel tempo". Ormai, aggiunge, “un ritorno agli andamenti climatici passati è fuori discussione visto quanto accaduto all'ambiente”. Contro l'innalzamento delle temperature mondiali - “in progressione costante” – bisogna quindi “agire subito", finché "si ha la possibilità di limitare i danni”

Pasini chiama “tutti” a fare la propria parte per il clima. Utili alla causa sono sia i “piccoli accorgimenti dei singoli cittadini” che gli interventi presi a “diversi livelli di governo, ognuno in ragione delle proprie competenze e delle specifiche sfide climatiche dei diversi territori”. Altrimenti, la prospettiva è quella di “giungere a scenari futuri in cui non potremo più adattarci” e di “trovarci di fronte conseguenze devastanti"