230 esemplari di balena pilota, della famiglia dei delfini, si sono arenati lungo la spiaggia della Tasmania. La metà di loro sembra ancora vivo, dicono i soccorritori. L'isola dell'Australia è un luogo dove si verificano numerosi spiaggiamenti di cetacei
Strage di massa di balene in Tasmania. Centinaia di globicefali, balene pilota della famiglia dei delfini, sono state trovate spiaggiate sulla costa orientale dell’isola australiana. “230 cetacei si sono arenati vicino a Macquarie Harbour" fa sapere il Dipartimento delle Risorse Naturali e dell'Ambiente della Tasmania. "Sembra che circa la metà degli animali sia viva" ha aggiunto. Le immagini di questi mammiferi sparsi lungo la spiaggia hanno fatto subito il giro del mondo. La zona è spesso teatro di stragi di massa di balene. Ieri 14 giovani capodogli sono stati trovati morti a King Island, una spiaggia della Tasmania. Le carcasse sono state scoperte dalla gente del posto e segnalate subito alle autorità locali. Nel 2020 più di 380 esemplari di globicefali sono morti a Macquarie Heads, sempre in Tasmania. Quasi due anni fa un altro spiaggiamento di massa che ha coinvolto quasi 500 balene pilota. Ne sopravvissero poco più di 100.
I motivi degli spiaggiamenti restano ignoti
Le cause degli spiaggiamenti di massa non sono ancora del tutto note. Gli scienziati dichiarano che potrebbero essere causati da branchi che perdono la rotta dopo essersi nutriti troppo vicino alla costa. Biologi e veterinari stanno indagando sulle possibili cause della loro morte improvvisa. Secondo la biologa Vanessa Pirotta le balene morte facevano probabilmente parte di un branco di "scapoli", giovani maschi che avrebbero perso l'orientamento, forse inseguendo un esemplare malato. Le coste della Tasmania sono tra l'altro percorse da numerose correnti che possono confondere la navigazione dei cetacei.