Grazie alle esplorazioni in orbita della sonda Mars Express, lanciata nel 2003 proprio per studiare il pianeta rosso, gli esperti dell'European Space Agency hanno potuto mostrare le caratteristiche del cratere che prende il nome da uno dei padri fondatori della tecnologia spaziale russa, Sergei Pavlovich Korolev
L’European Space Agency (Esa) ha pubblicato sul proprio sito un affascinante video prodotto grazie alle foto scattate dalla sonda Mars Express, lanciata nello spazio per studiare il pianeta Marte il 2 giugno 2003 dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, in cui è possibile osservare il suggestivo cratere Korolev, presente proprio sul pianeta rosso.
Le caratteristiche del cratere
Con un diametro di circa 82 km, come spiegano gli esperti dell’Esa, questo cratere è situato nelle pianure settentrionali di Marte, a sud del grande campo di dune denominato “Olympia Undae”, una formazione geologica in prossimità del polo nord del pianeta. E’ definito un cratere da impatto, è ben conservato ed è pieno di ghiaccio tutto l'anno. Il fondo si trova due chilometri sotto il suo bordo, generando un deposito a forma di cupola spesso 1,8 km che rappresenta un importante serbatoio di ghiaccio non polare proprio sul pianeta Marte. Il ghiaccio d'acqua, aggiungono ancora gli esperti, è permanentemente stabile all'interno del cratere Korolev dal momento che la parte più profonda di questa depressione funge quasi come una trappola naturale. L'aria presente sopra il ghiaccio si raffredda ed è quindi più pesante rispetto all'aria circostante e dal momento che l'aria è un cattivo conduttore di calore, l’accumulo di ghiaccio è effettivamente schermato dal riscaldamento e dalla sublimazione.
L’origine del nome
L’Esa poi aggiunge altre curiosità legate a questo particolare cratere, che deve il suo nome dall’ingegnere missilistico e progettista di veicoli spaziali Sergei Pavlovich Korolev (1907-1966), considerato uno dei padri della tecnologia spaziale russa. Korolev ha sviluppato il primo razzo intercontinentale russo R7, il precursore dei moderni razzi Soyuz che sono ancora operativi oggi e grazie al suo lavoro nell’ambito dei razzi e dei veicoli spaziali, è stato anche responsabile del primo satellite creato dall'uomo, lo Sputnik nel 1957 e del primo volo spaziale umano, quello in cui fu protagonista Yuri Gagarin nel 1961.
La tecnica utilizzata per il video
Gli esperti hanno spiegato che il video è stato prodotto utilizzando un insieme di immagini ottenute da una serie di osservazioni in orbita, grazie allo sguardo della telecamera stereo ad alta risoluzione (HRSC) montata su Mars Express. Gli scatti, in seguito, sono stati combinati con i dati relativi alla topografia del pianeta rosso per generare un paesaggio tridimensionale, che è stato quindi montato da diverse prospettive, come se lo sguardo della sonda fosse una cinepresa in volo sull’area interessata.