A scoprirlo è stato un team internazionali di ricercatori, coordinati da esperti dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, che attraverso specifici esperimenti sono arrivati a comprendere come la natura di quei flussi sia in realtà fangosa
I particolari canali presenti sulla superficie di Marte che gli esperti hanno sempre ipotizzato fossero generati da antichi flussi di lava sono in realtà il frutto di ingenti fiumi di fango, il che spiega anche la natura delle decine di migliaia di strutture morfologiche, vagamente simili a vulcani, che popolano Marte, soprattutto nelle pianure settentrionali del pianeta. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, in uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience”, un'ulteriore prova della presenza di antichi fiumi che scorrevano sul pianeta rosso.
Gli esperimenti
Il lavoro di ricerca è molto importante perché è riuscito a far luce su elementi ancora sconosciuti, nella loro origine, agli scienziati. Infatti, spiega anche il portale “Global Science” gestito dall’Associazione Spaziale Italiana, esistono tantissime di queste strutture su Marte, lunghe anche diverse centinaia di chilometri e larghe oltre 12 metri, che potrebbero essere associate ai grandi canali scavati da forti inondazioni sulla Terra. Che potessero avere origine lavica era solo una teoria, prodotta sulla base delle immagini scattate dalle sonde marziane, perché nessun rover è ancora mai riuscito a visitare queste zone. Nel loro studio i ricercatori, coordinati da Petr Broz, sono riusciti a produrre la loro tesi indagando i meccanismi di propagazione del fango su Marte, attraverso esperimenti condotti all'interno di una camera a bassa pressione e a basse temperature. “Abbiamo scoperto che il fango a bassa viscosità in condizioni marziane si propaga diversamente da quello sulla Terra, a causa di un rapido congelamento e della formazione di una crosta ghiacciata”, hanno spiegato gli esperti.
Il vulcanismo di fango
Ciò che ha colpito gli esperti è il fatto che, quando l'acqua penetra nel sottosuolo, può riemergere di nuovo in qualità di materiale fangoso, in un fenomeno chiamato “vulcanismo di fango”. E per verificare se le strutture su Marte siano state effettivamente generate da questo fenomeno naturale, i ricercatori hanno messo a punto, come detto, un esperimento nel quale hanno fatto scorrere del fango in condizioni di temperatura e pressione atmosferica proprie come quelle presenti su Marte. Il risultato è stato che il responsabile della costruzione di questi canali è stato nello specifico il movimento del fango, che su Marte si comporta in modo molto diverso rispetto alla Terra dato che arriva allo stato di congelamento molto più rapidamente, formando una crosta ghiacciata. Questo flusso fangoso avrebbe scavato la superficie del pianeta, diversi milioni di anni fa.
Strutture ondulate
In condizioni marziane, hanno spiegato i ricercatori, i flussi di fango avrebbero dunque formato strutture ondulate simili a quelle che la lava forma nelle Hawaii o in Islanda quando si raffredda. "Suggeriamo che il vulcanismo di fango possa spiegare la formazione di alcune strutture simili alla lava su Marte", ha detto ancora Broz. Secondo l'esperto un processo simile potrebbe interessare anche il pianeta nano Cerere nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove, perché nasconderebbe un oceano di acqua e fango sotto la crosta ghiacciata.