
Introduzione
Il violento terremoto che ha colpito il Myanmar, facendo danni e vittime anche in Thailandia, Laos e Cina, ha causato una scossa di magnitudo 7,7, nella città di Sagaing, nel Myanmar centrale, a cui è seguita pochi minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6,4. Il sisma ha provocato centinaia di vittime e feriti, ha fatto crollare edifici e distrutto infrastrutture. L'area in cui si è verificato è "altamente sismica. Nel secolo scorso ci sono state parecchie scosse di magnitudo superiore a 7: in soli 26 anni, dal 1930 al 1956, ce ne sono state 6 di magnitudo superiore a 7, quindi è un terremoto del tutto atteso in quell'area", ha spiegato il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni. Il terremoto avvenuto oggi ha avuto una magnitudo 300 volte superiore a quella del sisma di Amatrice del 2016, e 8 volte superiore alla più alta mai registrata in Italia, che è quella di 7.1 dell'evento del 1908 a Messina. Per Doglioni "con un evento di questa intensità sarebbe davvero strano se non si verificassero decine e decine di frane, come anche fenomeni di liquefazione del terreno".
Quello che devi sapere
Cosa è la liquefazione del terreno
La liquefazione è un fenomeno fisico naturale che può verificarsi in seguito a un terremoto: il terreno perde coesione e inizia a comportarsi come un fluido, in maniera simile alle sabbie mobili. Il processo coinvolge soprattutto substrati sabbiosi, a condizione che siano saturi, ovvero con i vuoti tra le particelle completamente riempiti d'acqua. Si tratta, quindi, di un fenomeno distruttivo che mette a rischio la stabilità delle strutture in superficie e che può alterare notevolmente il paesaggio. La liquefazione è stata uno degli effetti che hanno accompagnato anche gli eventi sismici che hanno colpito l'Emilia-Romagna nel 2012
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Il terremoto avvenuto in un'area di scontro tra due placce tettoniche
Quella dove si è verificato il terremoto che ha colpito il Myanmar e la Thailandia "è un'area di scontro tra due grandi placche tettoniche, quella indiana e quella asiatica, che si muovono di circa 5 centimetri l'anno", ha spiegato Salvatore Stramondo, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia "Inoltre, abbiamo misurato in quest'area una deformazione superficiale del terreno di oltre 1 metro, una deformazione importante". La liquefazione del terreno è un fenomeno geotecnico che si verifica proprio in seguito a forti eventi sismici, quando suoli saturi d'acqua perdono temporaneamente la loro resistenza al taglio e si comportano come un fluido. Questo fenomeno rappresenta un serio rischio per le infrastrutture e la stabilità del suolo nelle aree soggette a terremoti
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Come si verifica la liquefazione
In condizioni normali, nei terreni saturi, la pressione dell'acqua tra i granuli mantiene una certa stabilità senza compromettere la compattezza del suolo. Tuttavia, quando un sisma colpisce l’area, questa pressione aumenta fino a superare la resistenza del terreno, facendo perdere coesione alle particelle di sedimento. A questo punto, il suolo si destabilizza e inizia a comportarsi come un fluido. L’acqua cerca di risalire in superficie, trasportando con sé parte del materiale solido
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Le conseguenze distruttive della liquefazione
Come detto, questo fenomeno può avere effetti devastanti sulle costruzioni. La perdita di resistenza del terreno mette a rischio la stabilità degli edifici, potenzialmente portando al cedimento delle fondamenta e al crollo delle strutture. Per questo motivo, ad esempio, la normativa edilizia italiana impone di valutare il rischio di liquefazione nei progetti di costruzione. Oltre ai danni strutturali, la liquefazione può modificare profondamente il paesaggio. Il suolo può deformarsi, spaccarsi e rigonfiarsi, mentre dalla superficie possono emergere colate fangose o piccoli vulcanelli di fango. Inoltre, il fenomeno può contribuire a frane e smottamenti nei terreni inclinati
I casi di liquefazione durante il terremoto in Emilia-Romagna
Un caso emblematico di liquefazione del terreno si è verificata a Nigata, in Giappone, nel 1964, quando un sisma di magnitudo 7.5 causò il collasso di un complesso residenziale di quattro piani. Un altro esempio fu il terremoto di Christchurch, avvenuto in Nuova Zelanda nel 2011: la liquefazione diffusa compromise gravemente la stabilità del suolo urbano, rendendo numerose aree inabitabili. In Italia, la liquefazione è stata uno degli effetti più diffusi del terremoto che colpì l’Emilia-Romagna nel maggio 2012. In particolare, nelle zone occidentali di Ferrara, si osservarono fenomeni di rigonfiamento del terreno, fuoriuscita di fanghi, crepe nel suolo e danni significativi a edifici e infrastrutture. Gli studi condotti successivamente evidenziarono oltre 1.300 effetti legati al sisma in un’area di circa 1.200 km², con la liquefazione responsabile di oltre il 90% dei fenomeni rilevati
Le tecniche di mitigazione e prevenzione
Per ridurre il rischio di liquefazione, gli ingegneri adottano diverse strategie di miglioramento del terreno. Si interviene con la compattazione dinamica cioè un aumento della densità del suolo mediante vibrazioni meccaniche. Poi si procede con il drenaggio delle acque sotterranee, per ridurre la pressione interstiziale. Infine, si ricorre all'uso di materiali stabilizzanti per miscelare il suolo con agenti consolidanti è aumentarne così la resistenza
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