Coronavirus, Wuhan è un deserto nelle foto del satellite

Scienze

Grazie alle immagini di Sentinel-2, la rivista Mit Technology Review ha pubblicato alcuni scatti della città cinese da cui è partita l'epidemia. Le foto, elaborate da Planet Labs e Maxar Technologies, mostrano Wuhan prima e dopo la quarantena

Wuhan, la città da cui si è innescata la diffusione del nuovo coronavirus, appare come un deserto anche dallo spazio (le FOTO di Pechino e Macao, due città fantasma). A testimoniare la situazione ci hanno pensato le immagini dei satelliti, confrontate prima e dopo l'epidemia, da cui appare evidente come l’emergenza sanitaria abbia letteralmente fermato una città di 11 milioni di persone, soprattutto da quando sono stati bloccati tutti i trasporti.

Uno sguardo dall’alto

Le foto in questione, pubblicate sulla rivista Mit Technology Review ed elaborato dalle società americane Planet Labs e Maxar Technologies, sono state scattate dal satellite Sentinel-2 del programma Copernicus, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dalla Commissione Europea. Il primo scatto proposto è una visione generale di Wuhan, esteso capoluogo della provincia di Hubei, nella Cina Centrale, affollato polo commerciale attraversato dal fiume Azzurro e dal fiume Han, che appare desolatamente vuota mentre viene immortalata dal satellite il 30 gennaio scorso.  

La zona della stazione

Ma il vero confronto prima e dopo, visibile passando il cursore da destra a sinistra sul sito della Mit Technology Review, è quello che mostra, ad esempio, ponti e strade vuoti. In una foto scattata da Sentinel-2 il 12 gennaio, si vedono le arterie stradali particolarmente affollate di veicoli, mentre in quella del 28 gennaio, con tutta la città bloccata, nessun mezzo è presente sulle varie strade immortalate dal satellite. Nello specifico, l’area fotografata è quella della stazione ferroviaria di Wuhan, circondata normalmente da un'enorme quantità di traffico. Dopo la diffusione del coronavirus, il traffico di questa zona si è del tutto dissolto, a seguito della quarantena. Anche i treni hanno smesso di funzionare, a partire dallo scorso 22 gennaio.

L’aerea dell’aeroporto

Il secondo foto-confronto riguarda poi l'aeroporto di Wuhan, con uno scatto del 17 ottobre 2019 paragonato ad uno del 29 gennaio 2020. A destra, nella foto scattata prima dell’epidemia, si nota un parcheggio pieno, affollato di veicoli e molto traffico sulle strade circostanti, con gli aerei che si muovono lungo le piste. Dopo che la quarantena, invece, ecco la foto più recente in cui si notano gli aerei bloccati alle porte del terminal. Il traffico automobilistico intorno all'aeroporto è scomparso e i parcheggi sono deserti. L'effetto sui viaggi aerei è stato avvertito in tutto il Paese, in particolare per i voli internazionali, che sono diminuiti sensibilmente nell'ultimo mese. Il 2 febbraio, per esempio, il Paese ha registrato una cancellazione di 222 partenze (16,7%) e 238 arrivi (18,2%), come ha spiegato il servizio di monitoraggio dei voli FlightAware.  

I nuovi ospedali

Infine l’ultimo prima e dopo: a sinistra, in una foto dell’1 ottobre 2019, un area ancora rurale nella parte occidentale della città, molto prima della diffusione del coronavirus. Muovendo il cursore verso destra, in uno scatto del 3 febbraio 2020, si osserva una serie di edifici che prima non erano presenti: si tratta dei nuovi ospedali e delle cliniche che il governo cinese ha deciso di costruire per gestire l’emergenza. In particolare si può osservare anche il sito dove è stato costruito l'ospedale Huoshenshan in soli 10 giorni

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