Intossicazione da botulino, quali sono i sintomi e gli alimenti a rischio botulismo

Salute e Benessere
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Introduzione

Morti e ricoverati in gravi condizioni a causa del botulino: le cronache italiane spesso raccontano delle complicazioni sanitarie, a volte fatali, legate all’ingestione di tossine botuliniche. Si tratta di malattie neuro-paralitiche causate dai clostridi, microrganismi produttori del botulino, che si possono trovare in vari alimenti, oltre che nel suolo, nell’atmosfera e in ambienti marini e lacustri. Per l’intossicazione da botulino in medicina si parla tecnicamente di botulismo: cos’è, quali sono i sintomi e quali gli alimenti a rischio

Quello che devi sapere

Botulino e botulismo, come si sviluppano le spore dannose

Come spiega l’Epicentro Iss, tutto nasce dalle spore di questi microrganismi: si tratta di “forme di resistenza” che vengono adottate “in condizioni avverse” che permettono di “rimanere quiescenti per lunghi periodi (anche diversi decenni) e di trasformarsi in cellule vegetative non appena le condizioni ambientali diventano favorevoli”. Le condizioni a cui si fa riferimento sono: l’assenza di ossigeno, substrati con pH inferiore a 4.6 (quindi “non troppo acidi”), con grande quantità di acqua libera (che permette ai microrganismi di vivere) e con “fonti di proteine consistenti”

 

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Il Clostridium botulinum

Di tutti gli organismi potenzialmente produttori di botulino, il più conosciuto è il Clostridium botulinum, noto già dal 1897, su scoperta di Emile van Ermengem, medico che scoprì un focolaio alimentare nella piccola città belga di Ellezelles

 

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Il Clostridium botulinum
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Gli alimenti a rischio botulismo

Il nome botulino suggerisce già a partire dalla sua etimologia uno degli alimenti più a rischio: in latino botulus significa salsiccia. A tutte le conserve di carne in realtà bisogna prestare attenzione, così come anche a quelle di pesce, in particolare di tonno. È sempre l’Epicentro Iss a spiegare che gli altri alimenti responsabili della maggior parte dei casi di botulismo sono le conserve di cime di rapa, quelle di funghi sott’olio e le olive nere in acqua. La maggior parte dei casi di intossicazioni è legata proprio a prodotti vegetali

 

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Gli alimenti a rischio botulismo

Attenzione alle conserve fatte in casa

Solitamente i controlli sanitari e le tecnologie per le conserve destinate a essere distribuite al pubblico sono sufficienti a escludere la presenza di tossine produttrici di botulino. I pericoli stanno soprattutto in quelle di produzione domestica

Attenzione alle conserve fatte in casa
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I consigli per evitare il botulismo

Le tossine botuliniche vengono disattivate dal calore. Per questo è consigliabile ad esempio far bollire le conserve fatte in casa prima di consumarle. È sempre bene controllare lo stato di barattoli e vasetti, anche acquistati: cattivi odori (anche simili al gas) e rigonfiamenti strani potrebbero indicare la presenza delle tossine. L’Iss consiglia, se si vogliono preparare conserve vegetali a casa, di “cuocere le verdure in una soluzione contenente acqua e aceto in uguale percentuale”, oltre a procedere con l’immersione del vasetto in acqua che bolle. Meglio comunque evitare la preparazione domestica di conserve di carne e pesce. Per confetture e marmellate: utilizzare frutta e zucchero in parti uguali. Se si usa meno zucchero, va aggiunto succo di limone per aumentare l’acidità. Le salamoie "dovrebbero essere preparate con 100 grammi di sale ogni litro di acqua"

Gli alimenti freschi sono a rischio?

Le spore produttrici di tossine botuliniche si sviluppano, come anticipato, in assenza di ossigeno e in ambienti con pH non troppo acido. Per questo in generale bisogna stare attenti a conserve e semi-conserve non acide e non fermentate. Non ci sono problemi per gli alimenti freschi

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Quali sono i sintomi?

I sintomi più diffusi del botulismo coinvolgono ad esempio la vista, che può risultare annebbiata o sdoppiata, accompagnata dalla dilatazione delle pupille e da palpebre pesanti. A questi si aggiunge la difficoltà nel parlare correttamente e nel deglutire, oltre alla secchezza di fauci e bocca, alla stitichezza e all'impossibilità di urinare. L’Iss spiega che di solito i sintomi partono dalla parte alta del corpo e poi scendono giù. Nei casi più gravi si passa all’insufficienza respiratoria e alla paralisi degli arti (muscoli flosci, deboli e non reattivi)

Quali sono i sintomi?

Quando si manifestano i sintomi del botulismo?

In genere il botulismo si manifesta tra uno e tre giorni dall’ingestione dell’alimento contaminato, o anche meno: l'Humanitas parla di 18-36 ore. Non è da escludere una sintomatologia fulminea (pochissime ore dal consumo) o tardiva, anche a distanza di una settimana

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Come si cura l’intossicazione da botulino

Quando non si rivela mortale, l’intossicazione viene curata attraverso decontaminazione (ad esempio con il carbone attivo) e la ventilazione, anche assistita se necessario. Si usa quasi sempre anche un siero iperimmune. È consigliato il ricovero in terapia intensiva nel minor lasso di tempo possibile

Le varie forme del botulismo

Il botulismo si manifesta in diverse modalità:

  • Alimentare;
  • Da ferita;
  • Infantile, per la proliferazione nell’intestino delle spore;
  • Adulta, con gli stessi meccanismi del botulismo;
  • Iatrogena, in seguito allo scorretto utilizzo delle tossine botuliniche a scopo terapeutico o cosmetico;
  • Da inalazione, per il rilascio di tossine botuliniche

 

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