Bisfenolo A, cos’è e dove si trova: dalle bottiglie agli scontrini
Abbreviato comunemente in BPA, si tratta di una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine di uso comune. Secondo l’Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’esposizione tramite gli alimenti può avere effetti nocivi sul sistema immunitario. Viene usata anche sotto forma di resina epossidica e nelle carte termiche come sviluppatore di colore. Il 12 giugno 2024 è arrivata la stretta dell’Ue negli imballaggi per alimenti
- Era il 2006 quando l’Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, pubblicava il primo studio sulla sicurezza del bisfenolo A, una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine. Nell’aprile 2023, l’Efsa ha stabilito una nuova dose giornaliera tollerabile: 0,2 nanogrammi (2 miliardesimi di grammo), in sostituzione del precedente livello temporaneo di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo), per chilogrammo di peso corporeo al giorno: circa 20mila volte più bassa
- L’ultimo studio dell’Efsa, realizzato esaminando oltre 800 nuove pubblicazioni, evidenzia che l’esposizione al bisfenolo A attraverso gli alimenti può avere effetti nocivi sul sistema immunitario ed è un rischio per la salute dei consumatori di tutte le fasce d'età. Quindi la dose giornaliera tollerabile - cioè la quantità di una sostanza che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute - è stata drasticamente ridotta
- Negli studi più recenti, "abbiamo osservato nella milza un aumento della percentuale dei linfociti del tipo T helper", ha dichiarato Claude Lambré, presidente del gruppo di esperti Efsa sui materiali a contatto con gli alimenti, che "potrebbe portare allo sviluppo di infiammazione allergica polmonare e malattie autoimmuni"
- Il 12 giugno 2024 è arrivata la stretta dell'Ue sul bisfenolo A, presente in molti prodotti e contenitori di plastica che può migrare, in piccole quantità, negli alimenti e nelle bevande e rappresentare un rischio per la salute. I Paesi Ue hanno approvato la proposta della Commissione di vietare l'uso della sostanza chimica negli imballaggi, come il rivestimento delle lattine di metallo, negli articoli di consumo come bottiglie di plastica riutilizzabili per bevande, refrigeratori per la distribuzione dell'acqua o altri utensili da cucina
- La decisione, ha spiegato l'esecutivo comunitario in una nota, fa seguito proprio alla valutazione dell'Autorità Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) secondo cui la sostanza avrebbe "potenziali effetti nocivi sul sistema immunitario". Bruxelles garantisce però "eccezioni limitate" se non dovessero esserci alternative "sicure disponibili e periodi di transizione che non comportino rischi per i consumatori". Il divieto entrerà in vigore alla fine del 2024
- Dalla fine degli anni '90 il bisfenolo A è sospettato di avere effetti avversi sulla salute in seguito alla migrazione nei cibi. Dal 2017 è stato classificato in Unione europea come candidato alla sostituzione e dal 2018 il suo uso è stato vietato nei biberon e in altri contenitori di alimenti per bambini di età inferiore ai tre anni. Ma cos’è e dove si trova questa sostanza?
- Il bisfenolo A (comunemente abbreviato in BPA) è una sostanza chimica di sintesi prodotta dalla reazione tra due fenoli e una molecola di acetone. Il suo nome scientifico è 2,2-bis (4-idrossifenil) propano o 4,4’-isopropilidendifenolo (n. CAS: 80-05-7)
- Il BPA viene usato per la produzione del policarbonato, una plastica molto usata nella fabbricazione di comuni beni di consumo. È anche presente, in particolare, nelle scatole di conserva sotto forma di resina epossidica e nelle carte termiche come sviluppatore di colore
- Se si considera l’uso del bisfenolo A nella produzione del policarbonato, è possibile trovarlo ad esempio in alcuni tipi di bottiglie (non quelle in PET) e contenitori per alimenti
- Ma la sua presenza è riscontrabile anche in stoviglie in plastica riutilizzabili, telefoni cellulari, bollitori, vari dispositivi medici, giocattoli, CD e DVD
- Il BPA può essere presente sotto forma di resina epossidica nei rivestimenti interni delle scatole di conserva e delle lattine per bevande, ma anche nelle schede di circuiti stampati negli apparecchi elettronici
- Il Bisfenolo A è utilizzato anche come sviluppatore di colore, specialmente nelle carte termiche come - ad esempio - scontrini, biglietti per i mezzi di trasporto, ricevute bancarie o biglietti per i parcheggi
- Il BPA può essere anche usato come additivo nelle plastiche PVC (cavi, pneumatici), come stabilizzatore nei liquidi dei freni o come componente nelle resine per le cure dentarie
- Quando è usato come additivo, il BPA non è legato chimicamente e può quindi essere liberato con maggiore facilità, ma le quantità usate in quest’ambito sono molto meno consistenti e l’esposizione è pertanto limitata