Bisfenolo A nei cibi, allarme dell'Efsa: "Dannoso per la salute". Ecco dove si trova

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Dal 2018 il suo uso è stato vietato nei biberon e in altri contenitori di alimenti per bambini di età inferiore ai tre anni. La nuova dose tollerabile stabilita dall'ente per la sicurezza alimentare è 20mila volte più bassa

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L'esposizione al bisfenolo A attraverso gli alimenti può avere effetti nocivi sul sistema immunitario ed è un rischio per la salute dei consumatori europei di tutte le fasce d'età. Sono le conclusioni di un nuovo studio dell'Efsa sulla molecola utilizzata nella produzione di contenitori per cibi e bevande. Dalla fine degli anni '90 la sostanza è sospettata di avere effetti avversi sulla salute in seguito alla migrazione nei cibi. Dal 2017 è stata classificata in Ue come candidata alla sostituzione e dal 2018 il suo uso è stato vietato nei biberon e in altri contenitori di alimenti per bambini di età inferiore ai tre anni. Dal 2006 l'Efsa valuta periodicamente la sicurezza del bisfenolo A, e l'ultima analisi risale al 2015.

 

Efsa ha potuto quindi stabilire la nuova dose giornaliera tollerabile

Le conclusioni dello studio pubblicato oggi, realizzato esaminando oltre 800 nuove pubblicazioni, consentono all'Autorità di eliminare le incertezze segnalate otto anni fa, quando aveva potuto indicare una dose giornaliera tollerabile - cioè la quantità di una sostanza che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute - solo temporanea. Negli studi più recenti “abbiamo osservato nella milza un aumento della percentuale dei linfociti del tipo T helper”, ha dichiarato Claude Lambré, presidente del gruppo di esperti Efsa sui materiali a contatto con gli alimenti, che “potrebbe portare allo sviluppo d'infiammazione allergica polmonare e malattie autoimmuni”. L'Efsa ha potuto quindi stabilire la nuova dose giornaliera tollerabile in 0,2 nanogrammi (2 miliardesimi di grammo), in sostituzione del precedente livello temporaneo di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo), per chilogrammo di peso corporeo al giorno: circa 20mila volte più bassa.

 

An external view of the EFSA (European Food Safety Authority) headquarters in Parma, Italy, 16 February 2018. Italian Culture Minister Dario Franceschini announced Friday that Parma will be the Italian capital of culture in 2020. A jury said the northern city was "a virtuous and extremely high-quality example of local culturally based planning". ANSA/ELISABETTA BARACCHI

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Che cos’è il bisfenolo A e dove lo si trova?

Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica di sintesi prodotta dalla reazione tra due fenoli e una molecola di acetone. Il suo nome scientifico è 2,2-bis(4-idrossifenil) propano o 4,4’ isopropilidendifenolo (n. CAS: 80-05-7). Il BPA è componente di base per la produzione del policarbonato, una plastica ampiamente utilizzata nella fabbricazione dei comuni beni di consumo. È inoltre presente, in particolare, nelle scatole di conserva sotto forma di resina epossidica e nelle carte termiche come sviluppatore di colore.

 

La presenza sui vari materiali

Nello specifico si trova in alcuni tipi di bottiglie e recipienti per alimenti, biberon, CD, DVD, stoviglie in plastica riutilizzabili, telefoni cellulari, bollitori nonché vari dispositivi medici e giocattoli. Il BPA può essere presente nelle plastiche con il codice di identificazione 3 o 7 o la dicitura PC. Le bottiglie in PET non contengono BPA. Inoltre si trova in rivestimenti interni delle scatole di conserva e delle lattine per bevande nonché schede di circuiti stampati negli apparecchi elettronici. Può trovarsi anche scontrini, biglietti per i mezzi di trasporto, ricevute bancarie o biglietti per i parcheggi e nelle plastiche PVC (cavi, pneumatici), stabilizzatore nei liquidi dei freni, componente nelle resine per le cure dentarie.

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