Viaggi, cosa fare per proteggersi dalle malattie? I consigli dell'Iss

Salute e Benessere
© Ansa, Ipa, Pixabay

Introduzione

Anno dopo anno aumenta il numero di persone che intraprende viaggi internazionali, anche in Paesi in via di sviluppo che in passato erano mete poco battute: la riduzione del costo dei voli ha offerto a molti la possibilità di visitare Paesi lontani, anche per la prima volta. E come spiega l'Istituto superiore di sanità (Iss), ormai per fare il giro del mondo in aereo bastano "solamente" 36 ore: si tratta di un tempo "ben inferiore al periodo di incubazione della maggior parte delle malattie trasmissibili" con cui si può venire a contatto viaggiando.

Quello che devi sapere

I rischi per i viaggiatori

Per questo motivo l'Iss, sul proprio sito, indica i comportamenti da adottare prima della partenza, fornendo anche consigli e informazioni sulle vaccinazioni necessarie. Come spiega l'Istituto, il miliardo (e oltre) di viaggiatori che si sposta ogni anno sul nostro pianeta ha infatti "un rischio significativo di ammalarsi e di diventare un veicolo di infezione per altre persone una volta tornati a casa". Questo, ovviamente, vale anche per gli italiani, che ogni anno in circa 18 milioni partono per le località estere, spesso tropicali, secondo i dati del ministero della Salute.

 

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La consapevolezza post-Covid

Ogni viaggiatore, spiega l'Iss, "deve essere consapevole del fatto che proteggere la propria salute significa proteggere anche quella degli altri", e che per farlo "occorre rispettare la cultura e l'ambiente della destinazione di viaggio". Negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia di Covid-19, le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno compreso l'importanza di tutelare la salute da possibili focolai di infezioni o dalle eventuali precarie situazioni igienico-sanitarie dei Paesi visitati.

 

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Cosa fare prima di partire

Come spiega l'Iss, da una parte il rischio di contrarre malattie si può minimizzare grazie a opportune precauzioni, profilassi e vaccinazioni, prese prima della partenza. Dall'altra, l'identificazione e il trattamento tempestivo di una malattia importata sono fondamentali per evitare che la malattia si trasmetta ad altri, fino a diventare un serio problema di salute pubblica.

 

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La consulenza medica

Per ridurre il rischio di ammalarsi o di avere spiacevoli "incidenti" mentre ci si trova all'estero, l'Iss raccomanda di effettuare 4-6 settimane prima di partire una consulenza pre-viaggio presso un medico specialista in medicina del viaggio o presso il medico di medicina generale. Tra i fattori generali da considerare ci sono malattie o disturbi preesistenti, lo stato vaccinale (inclusa l'eventualità di vaccinarsi contro malattie endemiche nella destinazione di viaggio), nonché allergie a cibi o farmaci ed eventuali prescrizioni mediche in corso. Importante anche considerare lo storico dei viaggi già fatti in giro per il mondo.

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I fattori di rischio

A seconda della meta del viaggio, l'Iss raccomanda di considerare tutti quelli che possono diventare fattori di rischio: alimenti e acqua, spesso non accuratamente depurata in molti Paesi del mondo; condizioni ambientali a cui l'organismo non è abituato (altitudine, siccità, temperature troppo elevate); presenza di parassiti nell'ambiente e negli animali con cui si può venire a contatto (da insetti a diversi invertebrati, fino al pollame); comportamenti sessuali che possono aumentare il rischio di trasmissione di infezioni.

Attenzione a dove si viaggia

Anche le caratteristiche del viaggio e della destinazione sono fondamentali: itinerario, luogo e durata della permanenza, condizioni igieniche, motivo del viaggio (turismo, affari, studio, missione umanitaria o altro), stagione dell’anno, possibili esposizioni a fattori di rischio, epidemie in corso. Ci sono poi alcune categorie di persone particolarmente vulnerabili, che richiedono un'attenzione maggiore durante la vista: si tratta, com'è facile immaginare, di bambini, anziani, donne in gravidanza e immunocompromessi, ma anche persone che si apprestano a fare un viaggio "avventuroso".

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Il ruolo delle vaccinazioni

Come accennato, le vaccinazioni possono rappresentare un efficace metodo preventivo di molte delle malattie che si possono contrarre durante i viaggi. Quando si è in procinto di partire, è bene controllare innanzitutto di essere in regola con le vaccinazioni previste dal programma nazionale. In particolare, come ricorda l'Iss, in Italia sono obbligatorie le vaccinazioni contro difterite-tetano-pertosse (DTaP), poliomielite (IPV), epatite B (HBV), Haemophilus influenzae b (Hib), morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV). Inoltre, a seconda della meta del viaggio, saranno consigliati dei vaccini o delle chemioprofilassi specifici contro determinate malattie.

 

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Il pericolo febbre gialla

L'Iss sottolinea che oggi nessun Paese richiede più un certificato di vaccinazione contro il vaiolo e il colera. Il solo certificato che deve essere richiesto nei viaggi internazionali, limitatamente ad alcuni viaggiatori e a specifiche mete di viaggio, è quello contro la febbre gialla. Molti Paesi richiedono un certificato internazionale di vaccinazione ai viaggiatori che arrivano da zone infette o che abbiano transitato attraverso quelle aree, mentre qualcuno richiede un certificato a tutti i viaggiatori che entrano, inclusi quelli in transito (Africa equatoriale e America meridionale). Quest'ultimo obbligo va oltre quanto dichiarato nel regolamento sanitario internazionale (International Health Regulations). Tuttavia, rimarca l'Iss, la vaccinazione è fortemente raccomandata per i viaggi al di fuori delle aree urbane nei Paesi compresi all'interno delle zone endemiche per la febbre gialla.

 

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Per la meningite e la malaria

Relativamente alla meningite ACWY, alcuni Paesi richiedono un certificato internazionale di vaccinazione a tutti i viaggiatori che entrano, inclusi quelli in transito (Arabia Saudita e la Mecca). Per quanto riguarda invece la malaria, per ogni Paese situato in zone endemiche è raccomandata una chemioprofilassi specifica, in base alle specie e al livello di farmacoresistenza dei parassiti presenti.

 

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