Contagi Covid, chi deve fare i nuovi vaccini e perché: cosa sapere
Dal 25 settembre potrebbero essere già disponibili i nuovi sieri, sia quelli aggiornati a mRNA che quelli tradizionali proteici. Ma quali sono le categorie alle quali è particolarmente consigliato il vaccino?
- I vaccini contro il Covid, sia quelli aggiornati a mRNA che quelli tradizionali proteici, sono in arrivo in Italia già dalla prossima settimana, ha assicurato il ministro della Salute Orazio Schillaci. Ma chi deve fare il vaccino? Chi sono le categorie per cui è particolarmente consigliato?
- Partiamo dal dire che le ultime rilevazioni parlano di un balzo dei contagi. Secondo l'ultimo bollettino Covid in Italia, quello del 15 settembre scorso, i casi Sars-Cov 2 rilevati al 13 settembre sono 30.777, più 44% rispetto ai 21.316 della settimana precedente
- Inoltre, cresce l'occupazione dei letti. Si è passati dal 3 al 3,8% con un totale di 2.378 ricoverati, con un lieve l'aumento dei ricoveri nelle terapie intensive rispetto alla precedente rilevazione: 0,9% rispetto allo 0,6%. Si registra anche un lieve rialzo dei morti: dal 7 al 13 settembre si sono contati 99 decessi, in crescita del 5% circa rispetto ai 94 del periodo 31 agosto-6 settembre
- Una situazione da valutare "senza allarmismo" secondo il ministro Schillaci perché "i numeri sono aumentati, ma è un dato in linea con le nostre aspettative. Veniamo da un periodo estivo in cui c'è stato un grosso movimento di persone"
- Il ministro ha anche ricordato che il vaccino è "un presidio fondamentale" ed è raccomandato "per le categorie fragili, gli ultrasessantenni, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari". Sarà gratis per tutti, "anche per chi non rientra nelle categorie per cui è raccomandato", ha assicurato Schillaci
- Il vaccino rimane quindi lo strumento fondamentale per sbarrare la strada al virus, in particolare alla variante Eris (EG.5) divenuta dominante in Italia. Si tratta di una variante più resistente delle altre, con una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali, generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini. Ciò avviene in virtù di una particolare mutazione (F456L) avvenuta a livello della proteina Spike del virus
- Ma quindi chi deve fare il vaccino? "Sono autorizzate all'uso le persone dai 6 mesi di vita in su", ha dichiarato l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco. Le persone che devono avere la priorità sono "indicate dalla circolare dal ministero: over 60, donne in gravidanza, operatori sanitari e chiuque altro fra 6 mesi e 60 anni che abbia una patologia che lo espone a malattia grave", ha aggiunto l'epidemiologo
- Per Lopalco dare la priorità alle categorie più a rischio "è importantissimo perché il rischio di malattia grave esiste sempre, anche con queste nuove varianti che normalmente generano effetti collaterali meno d'impatto"
- In ogni caso, secondo l'epidemiologo il "Covid non è una malattia gradevole per nessuno, quindi anche una persona più giovane e in buona salute se vuole evitare febbre, malesseri e assenza dal lavoro deve vaccinarsi"
- Un altro elemento da considerare è il Long Covid, il quale "può interessare anche una persona in ottima salute e per il quale il rischio aumenta con il numero di infezioni", ha spiegato Lopalco
- L'appello dell'epidemiologo è che "qualunque persona sensibile si vaccini e speriamo che ciò sia gratuito per tutti. Anche chi ha avuto il Covid è bene che si sottoponga al trattamento, lasciando però passare tre mesi, perché mantenere un alto livello di anticorpi è meglio"