Demenza, l’Università di Oxford ha sviluppato un punteggio per calcolare chi si ammalerà
Il metodo di previsione, che può essere migliorato associando test cognitivi o una risonanza magnetica cerebrale, si basa su 11 fattori per lo più modificabili. Si stima che fino a 50 milioni di persone nel mondo convivano con la demenza. Agendo sui principali fattori di rischio si potrebbe potenzialmente evitare circa il 40% dei casi, affermano gli autori del lavoro

L'Università di Oxford ha pubblicato sulla rivista BMJ Mental Health il risultato di un lavoro attinente alla diagnosi di demenza: nello specifico, si tratta di un metodo con cui calcolare le possibilità di ammalarsi
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Si tratta del metodo UKBDRS, che supera altre 3 opzioni di calcolo già ampiamente utilizzate originariamente sviluppate in Australia (ANU-ADRI), Finlandia (CAIDE) e Regno Unito (DRS)
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UKBDRS si basa su 11 fattori per lo più modificabili cambiando i nostri atteggiamenti e stili di vita. Si stima che fino a 50 milioni di persone nel mondo vivano con la demenza. Agendo sui principali fattori di rischio si potrebbe potenzialmente evitare circa il 40% dei casi, affermano gli autori del lavoro
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I ricercatori si sono basati su due grandi gruppi di persone fra i 50 e i 73 anni. In totale, 220.762 persone (con età media appena sotto i 60 anni) e 2.934 persone (con età media di 57 anni) sono state incluse nell'analisi finale

Gli studiosi hanno compilato una lista di 28 fattori già associati a un rischio più elevato o ridotto di sviluppare la demenza, poi hanno identificato e scartato i fattori meno rilevanti e concentrato quindi il punteggio sui fattori predittivi più forti

Ciò ha prodotto 11 fattori predittivi per qualsiasi tipo di demenza. Il Punteggio UKBDRS si basa perciò su: età, istruzione, diabete, depressione attuale o precedente, precedente ictus, demenza nei genitori, svantaggio economico, pressione sanguigna elevata, colesterolo alto, vivere da soli e sesso maschile

Gli studiosi hanno considerato anche il gene APOE, coinvolto nella produzione di una proteina che aiuta a trasportare il colesterolo e altri tipi di grassi nel sangue. È un fattore di rischio noto per la demenza

L'età più avanzata (60 anni e oltre) e APOE conferiscono il rischio maggiore, ma anche fattori modificabili,come il diabete, la depressione e l'ipertensione hanno un ruolo chiave

Ad esempio, il rischio stimato per una persona con tutti questi fattori sarà approssimativamente tre volte superiore a quello di una persona della stessa età che non ne ha nessuno

I ricercatori suggeriscono che l'accuratezza del punteggio di rischio potrebbe essere ulteriormente migliorata aggiungendo test cognitivi o una risonanza magnetica cerebrale

UKBDRS potrebbe essere utilizzato come strumento di screening iniziale. Coloro che vengono identificati ad alto rischio potrebbero beneficiare di ulteriori esami più intensivi per una caratterizzazione più dettagliata, suggerisce l'autore Raihaan Patel
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