Covid, report Aifa: "Terapie monoclonali in calo, lieve crescita profilassi"

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Secondo quanto emerso dall’ultimo report dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa),  in Italia sono tornate a calare le prescrizioni di anticorpi monoclonali anti-Covid

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Dopo una fase di deciso aumento, in Italia sono tornate a calare le prescrizioni di anticorpi monoclonali anti-Covid. Secondo quanto emerso dall’ultimo report dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sull'impiego di questi medicinali, in 7 giorni si è registrato un calo per le richieste di sotrovimab (Xevudy-) pari al -9,9%, e di Evusheld-(tixagevimab-cilgavimab) pari al -10,4%. In lieve aumento solo le domande per Evusheld in profilassi, pari al +4%. I dati fanno riferimento al periodo che va dal 13 al 19 ottobre.

I dati nello specifico

 

Leggendo i dati negli specifico, da quando questi farmaci sono stati autorizzati in via emergenziale nel nostro Paese, ovvero dal 10 marzo 2021, sono 81.579 gli italiani che hanno ricevuto anticorpi monoclonali contro Covid-19. Sempre secondo il rapporto Aifa sul monitoraggio delle prescrizioni, rispetto l’ultima rilevazione (29 settembre-5 ottobre), i pazienti che hanno ricevuto questi medicinali sono aumentati del 2,4%. Dei 81.579 italiani ad aver usato questi medicinali, sono 71.727 (+1,5%) quelli che hanno ricevuto monoclonali usati in terapia, e sono 9.857 (+9%) quelli trattati in profilassi con Evusheld. Campania, Lazio e Veneto risultano le Regioni per maggiore utilizzo di monoclonali in terapia. Lazio, Lombardia e Piemonte, invece, guidano le prescrizioni di Evusheld in profilassi. Queste prescrizioni avvengono, in tutto, in 285 strutture sul territorio.

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Vaccinazione per tutti

 

In Italia, e nel mondo, continuano le vaccinazioni tra nuove raccomandazioni, varianti e booster aggiornati. Il 19 ottobre è arrivato il via libera dall'Agenzia europea del farmaco ai vaccini anti-Covid di Pfizer-BioNTech e Moderna per i bambini da 6 mesi a 5 anni d’età. Un tema che ha interessato molti esperti, non ultimo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che si è così espresso: "L'approvazione dell'Ema non è di per sé una raccomandazione all'uso in questa fascia. È un'approvazione di efficacia del farmaco. La raccomandazione secondo me va fatta se c'è la necessità. E io, in questo momento, non ravviso la necessità di vaccinare bambini così piccoli. Bambini che magari si infettano anche, ma non stanno male: questi possono trasferire l'infezione in casa, ma abbiamo già visto che questi vaccini non proteggono dall’infezione. Quindi anche un bambino vaccinato potrebbe trasmetterla in casa. Ecco perché non ha molto senso, a mio avviso, fare il vaccino ai bimbi piccoli in questo momento e in questa fase epidemiologica". 

 

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