
Vaiolo delle scimmie, l'Oms rassicura: “Possiamo bloccare la trasmissione del virus”
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che è possibile fermare il contagio da uomo a uomo nei Paesi in cui il vaiolo delle scimmie non è endemico. Inoltre, i sintomi dei casi rilevati in Europa appaiono lievi e gli over 50 sembrano essere protetti dal vaccino antivaiolo fatto da bambini. Allo studio la prima sequenza genetica per scoprire le origini del virus

Aumentano i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Dopo le 3 persone ricoverate allo Spallanzani di Roma “in buone condizioni cliniche” e un 32enne aretino rientrato da poco dalle Canarie, un nuovo caso è stato riferito in data odierna. Segnalato un primo caso anche in Lombardia, come confermato dal laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica dell'Ospedale Sacco di Milano. Sono oltre i 190 i casi identificati nel resto del mondo. La situazione è complessa e con molti punti ancora da chiarire, ma l'Oms rassicura
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L’Oms ha affermato che è possibile contenere la trasmissione: "Intendiamo bloccare la trasmissione del virus da uomo a uomo e siamo in grado di farlo nei Paesi in cui il vaiolo delle scimmie non è endemico", ha detto Maria Van Kerkhove, a capo della ricerca sulle malattie emergenti dell'Oms
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"Siamo in una situazione nella quale possiamo utilizzare strumenti di sanità pubblica per identificare i casi precocemente e affrontarne l'isolamento", ha detto ancora. Il contagio, ha aggiunto, avviene attraverso uno stretto contatto fisico, “pelle a pelle"
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"L'identificazione precoce e l'isolamento dei casi" di vaiolo delle scimmie "fanno parte delle misure raccomandate dall'Oms e dall'Ecdc", ha spiegato Van Kerkhove, aggiungendo che al momento la maggior parte dei casi finora osservati non ha la malattia in forma severa
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Sull’origine del virus, non è ancora chiaro se il virus responsabile del vaiolo delle scimmie abbia subito una mutazione: la risposta potrà arrivare solo dall'analisi della sua sequenza genetica, ha chiarito Rosamund Lewis, a capo della ricerca sul vaiolo delle scimmie nell'ambito del programma per le emergenze dell'Oms
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Quello che emerge da questa prima analisi, che gli stessi autori della ricerca definiscono preliminare, è che il virus rilevato in Europa sembrerebbe simile al ceppo dell'Africa occidentale, meno aggressivo rispetto al secondo ceppo finora noto, originario dell'Africa centrale

Alla luce delle conoscenze attuali del virus, ha aggiunto Lewis, "sappiamo che tende a essere piuttosto stabile". L'Oms ha inoltre in programma per la prossima settimana un incontro globale per discutere quanto si sa al momento a livello di ricerca, epidemiologia, diagnosi, terapie e vaccini

"Sono stati identificati diversi casi di vaiolo delle scimmie tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, ma non è una malattia omosessuale, come hanno cercato di etichettare alcune persone sui social network", ha sottolineato poi Andy Seale, consulente strategico per i programmi globali dell'Oms su Hiv, epatite e infezioni sessualmente trasmissibili

Inoltre, i sintomi dei casi rilevati in Europa appaiono lievi, ha detto la direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon, che ha presentato una prima valutazione del rischio della malattia. Un'altra buona notizia è che gli over 50 sembrano essere protetti dal vaccino antivaiolo fatto da bambini, ha detto l'infettivologo francese Jean-Daniel Lelièvre