
Covid-19, il vaccino riduce del 94,7% il rischio di malattia grave per gli over 60
I dati sono contenuti nel report esteso pubblicato dall’Istituto superiore di sanità. I non vaccinati hanno un rischio 27 volte più alto di finire in terapia intensiva rispetto a chi ha ricevuto la dose booster. La protezione nel prevenire le malattie gravi è maggiormente evidente per chi ha superato i 60 anni d’età

Il vaccino contro il Covid-19 riduce del 94,7% il rischio di malattia grave nella popolazione over 60, dato che sale al 96,4% per chi ha superato gli 80 anni di età. A dirlo è il report esteso dell’Istituto superiore di sanità pubblicato il 4 febbraio
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Il report indica come, dal 17 dicembre fino al 16 gennaio, il tasso di ospedalizzazione dei non vaccinati risulta circa sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster
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Il tasso di ricoveri in terapia intensiva, nello stesso periodo, risulta circa quattordici volte più alto per i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa ventisette volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster
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Il tasso di mortalità invece, calcolato nel periodo tra il 10 dicembre e il 9 gennaio, risulta circa otto volte più alto per i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa venticinque volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster
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Il vaccino è efficace, sebbene in misura minore, anche nel prevenire la diagnosi di Covid-19: è infatti pari al 63% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 51% tra i 91 e 120 giorni, e al 40% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. Risale invece al 67% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster
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L’efficacia è ancora più evidente nel prevenire la malattia severa: è infatti pari al 90% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 91% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 85% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale al 95% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster

Le tabelle pubblicate dall’Istituto superiore di sanità mostrano inoltre che l’efficacia del vaccino è maggiore per le persone over 60 rispetto alla media della popolazione, sia nel prevenire il contagio sia la malattia severa, considerando il periodo compreso tra il 1 novembre 2021 e il 30 gennaio 2022

Per le persone tra i 60 e i 79 anni infatti l’efficacia del vaccino nel prevenire il contagio è al 70,1% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, al 68,4% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, al 49,9% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale al 76,4% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster

La protezione è ancora maggiore per chi ha 80 anni o più: l’efficacia del vaccino nel prevenire il contagio è al 72,1% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, al 77,1% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, al 73,1% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale al 82,1% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booste

I risultati sono ancora migliori nel prevenire la malattia grave: per le persone tra i 60 e i 79 anni infatti l’efficacia del vaccino è al 92,6% in chi ha eseguito il ciclo completo da meno di 90 giorni, al 92,1% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, al 85,1% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale al 94,7% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster

Per chi ha 80 anni o più l’efficacia del vaccino nel prevenire la forma grave della malattia è al 87,1% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, al 89,3% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, al 85,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale al 96,4% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster
Il report esteso dell'Istituto superio di sanità