Fino al 31 marzo resta l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso e all'aperto in caso di assembramenti
In Italia da oggi, 11 febbraio, decade l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto.
Come prevede un'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, si può tornare a circolare per le strade di città e paesi con il viso scoperto, anche se è obbligatorio avere con sé la mascherina ed indossarla nelle situazioni di assembramento. Fa eccezione la Campania, dove un'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca dispone il mantenimento di obbligo di mascherina all'aperto. Nel resto della Penisola, resta comunque l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso fino al 31 marzo 2022. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
L'ordinanza del ministro della Salute
Il provvedimento,
infatti, specifica che fino al 31 marzo “è fatto obbligo sull'intero
territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie
respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private”. E,
inoltre, che “nei luoghi all'aperto è fatto obbligo sull'intero
territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione
delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino
assembramenti o affollamenti”.
Sono esclusi dall'obbligo di indossare
le mascherine i bambini di età inferiore ai sei anni, le persone con
patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina stessa.
Poi, ancora, le persone che devono comunicare con un disabile in modo da
non poter fare uso del dispositivo e, inoltre, i soggetti che stanno
svolgendo attività sportiva.
Cosa succederà dopo il 31 marzo? Il parere degli esperti
Come detto, fino al 31 marzo resta obbligatorio l'utilizzo della mascherina al chiuso in tutta Italia. Ma cosa succederà dopo tale data? Gli esperti concordano sul fatto che sarà necessario indossare il dispositivo di protezione al chiuso ancora per altri mesi. Secondo Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, "le mascherine al chiuso dovremo tenerle almeno fino all'estate". "Ora le togliamo all'aperto ma con la cautela di portarle con sé e, nel momento in cui anche all'aperto ci sia un assembramento o un ravvicinamento, di indossarle. Questo non è stato enfatizzato abbastanza. Al chiuso è una follia togliere le mascherine, perché questa variante è straordinariamente contagiosa e infettiva e, nel momento in cui c'è un soggetto suscettibile che non è vaccinato, oppure non è protetto anche se vaccinato, si prende il virus sicuramente. Quindi al chiuso non se ne parla proprio: le mascherine vanno portate ancora per un periodo di tempo", ha avvertito in un'intervista a "Tagadà" su La7. Di "follia" parla anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. "Con il fatto che si sta avvicinando la scadenza dello stato di emergenza", il 31 marzo, "nel dibattito scientifico e politico si stanno introducendo termini che ci convincono poco. Si parla di un virus rabbonito o di fine pandemia. Sono distorsioni della realtà molto azzardate. Si parla anche di abolizione delle mascherine al chiuso, che in questo momento mi sembrerebbe una follia", ha dichiarato.