Lo ha rilevato la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, considerando i dati provenienti da 8 ospedali sentinella. Nella settimana intercorsa tra il 25 gennaio e l’1 febbraio, la percentuale di donne in gravidanza, ricoverate nelle aree Covid di ginecologia ed ostetricia ed entrate in sala parto, è aumentata fino al 26%. Nella settimana ancora precedente, le partorienti positive erano state il 16% dei casi
Nella settimana intercorsa tra il 25 gennaio e l’1 febbraio una donna su quattro ha partorito con il Covid. Lo ha riferito l’ultimo monitoraggio della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), condotto presso 8 ospedali sentinella. Dall’analisi, in particolare, è emerso come in sette giorni la percentuale di donne in gravidanza, ricoverate nelle aree Covid di ginecologia ed ostetricia ed entrate in sala parto, sia aumentata fino al 26%. Nella settimana ancora precedente, invece, le partorienti positive erano state il 16% dei casi.
Un totale di 251 parti nella settimana presa in esame
Come spiega Fiaso in un comunicato apparso online, analizzando i dati nel dettaglio, su un totale di 251 parti monitorati nelle 8 strutture sanitarie prese in esame, 65 sono avvenuti in area Covid. A livello complessivo, così, il 26% delle donne in gravidanza ha contratto l’infezione da Sars-Cov-2 e ha partorito con il Covid. “Tra le donne risultate positive al momento del parto, il 49% non era vaccinato e l’11% aveva sviluppato sintomi respiratori e polmonari tipici della malattia da Covid”, hanno sottolineato ancora gli esperti.
La condizione vaccinale delle partorienti
Nel rapporto, Fiaso ha anche valutato la condizione vaccinale di tutte le partorienti, sia le donne positive al virus sia le donne senza infezione. Ne è emerso come la percentuale delle donne vaccinate fosse “solo del 55%”. Di contro, poi, il 45% delle donne in attesa di partorire non aveva ancora eseguito la profilassi vaccinale contro il coronavirus, “nonostante sia raccomandato dal Ministero della Salute e dalle società scientifiche dei ginecologi e dei pediatri”, ha rimarcato la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Come riferito da Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, “il numero di partorienti che arrivano in ospedale e risultano positive al Covid è in crescita e crea pressioni sulle strutture sanitarie costrette a duplicare i percorsi e a dirottare risorse per aree ostetriche Covid”, ha detto l’esperto. “Occorre più che mai rivolgere un appello non solo a mamme e papà, ma anche e soprattutto ai medici, in particolare i ginecologi, che seguono le gravidanze e con i quali le future madri hanno un rapporto di fiducia: avviino una campagna seria di sensibilizzazione per fugare i dubbi delle donne sulla sicurezza del vaccino e convincerle a vaccinarsi”, ha poi concluso.