Covid, Rasi: "Ancora troppi morti, ma se ricoveri calano si torni a normalità"

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Lo ha dichiarato l'immunologo Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consulente del commissario per l'emergenza Figliuolo. "Quattrocento decessi al giorno sono veramente tanti. La giustificazione che siamo un paese anziano non basta a spiegarli. Serve un approfondimento serio", ha aggiunto

 

L'andamento della pandemia di Covid-19 in Italia, i numeri della variante Omicron e la riduzione della quarantena. Sono alcuni dei temi affrontati da Guido Rasi, immunologo, ex direttore dell'Agenzia europea per i medicinali e consulente del commissario per l'emergenza Figliuolo, in un'intervista a Repubblica. “Guardiamo ai ricoveri ospedalieri. Se nei prossimi giorni si consoliderà il trend in discesa, vorrà dire che è ora di iniziare ad allentare le misure”, ha dichiarato, sottolineando che resta comunque alto “il numero dei morti in Italia". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Rasi: "Troppi morti Covid, serve un approfondimento serio"

In riferimento all'alto tasso di decessi con coronavirus Sars-CoV-2, Rasi ha sottolineato l'esigenza di approfondire questi numeri e la loro causa. "Quattrocento decessi al giorno sono veramente tanti. La giustificazione che siamo un paese anziano non basta a spiegarli. Serve un approfondimento serio - ha riferito -. Non si vuole incolpare nessuno, ma bisogna capire cosa non va, se il problema sta nelle cure domiciliari, nei tempi di ricovero o in quelli di trasferimento nelle terapie intensive. Bisogna confrontare le procedure seguite negli ospedali in cui le cose vanno meglio con quelle degli altri e uniformarci alle pratiche più virtuose". Inoltre, "dobbiamo capire se stiamo usando al meglio tutte le armi che abbiamo, dai monoclonali ai nuovi farmaci antivirali”, ha aggiunto, sottolineando che, al momento, "ci sono troppe informazioni che ci mancano". Ad esempio, secondo Rasi è importante sapere se i decessi riguardano le persone vaccinate o se l'infezione era causata da Delta o da Omicron.
"Se anche Omicron si rivelasse molto letale, allora dovremmo preoccuparci per il futuro e stare più attenti con le riaperture. Questo dato però, da quel che so, non è disponibile in Italia”, ha aggiunto.

"Non vedo problemi per la quarantena dimezzata"

Quanto alla quarantena, ridotta da 14 a 5 giorni, Rasi ha spiegato che “Omicron è diversa da tutto quel che conoscevamo". "Non dobbiamo fare il confronto con le misure adottate per contrastare Delta. La nuova variante è molto più veloce. I sintomi in genere compaiono nel giro di tre giorni. Non vedo problemi per la quarantena dimezzata". Per quanto riguarda il Green pass illimitato, l'immunologo ha osservato che "la vaccinazione con tre dosi, o con due dosi più una guarigione, al momento continua a proteggerci". "È vero poi che dobbiamo mantenere gli occhi ben aperti e cogliere al più presto eventuali segnali di un calo di efficacia dei vaccini. Una crescita delle infezioni con sintomi lievi, senza che ci sia bisogno di ricorrere agli ospedali non deve preoccuparci. Ma di fronte a un eventuale nuovo aumento dei ricoveri, bisognerà essere molto rapidi. E correre subito ai ripari", ha aggiunto.

 

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