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Decreto Super Green pass, il nodo dei controlli: l’ipotesi esercito

Salute e Benessere
©Ansa

In vigore dal 6 dicembre, l’introduzione del nuovo certificato verde prevede una serie di restrizioni per i non vaccinati. Vietato l’accesso in luoghi come bar e ristoranti al chiuso, ma è quasi certa l’introduzione dell'obbligo del Green pass (in versione base) anche su bus, metropolitane e treni regionali. Tra le ipotesi, per i controlli, c’è quella legata alle forze dell’ordine e all’esercito

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L’introduzione del Super Green pass in Italia, che entrerà in vigore dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio con possibilità di estensione, prevede una serie di restrizioni per i non vaccinati. Senza il nuovo certificato, infatti, non si potrà avere accesso a luoghi come bar e ristoranti al chiuso, oltre che cinema, teatri, musei o impianti sportivi. Ma chi eseguirà i controlli? La strategia di Natale per le verifiche sul rispetto delle misure anti-Covid, specie dopo la spinta impressa dal decreto del Super Green pass, passerà per uno stretto coordinamento con gli enti locali sui territori ma anche, molto probabilmente, con il ministero dei Trasporti, vista la quasi certa introduzione dell'obbligo del certificato verde (in versione base) anche su bus, metropolitane e treni regionali. Ad essere impiegati, così, potrebbero essere gli uomini dell’esercito e delle forze dell’ordine. Lo aveva fatto intuire anche il premier, Mario Draghi: “Le forze di sicurezza andranno mobilitate in maniera completa, piena. Bisogna muoversi sui controlli, vanno rafforzati”.

Le possibili ipotesi per i controlli

L’ipotesi, al momento, è che un alto numero di uomini vengano impiegati, dopo un incontro del Viminale con gli stessi prefetti per stabilire le linee guida del “nuovo impianto” relativo ai controlli, con un allungamento dei turni degli stessi agenti nel mese di dicembre, per compensare la necessità di più unità in campo, impegnate nei controlli di codici Qr e documenti in luoghi come ristoranti, mezzi pubblici, palestre e locali. O, come detto, anche trasporti pubblici e treni regionali. Alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, è già stato affidato il compito di definire un nuovo assetto nella macchina dei controlli, anche alla luce delle nuove limitazioni introdotte. Ad oggi, ancora non è ancora chiaro se alcuni prefetti si avvarranno dell'eventuale coinvolgimento di uomini dell'esercito, come avvenuto in passato, ad esempio, nell'ambito del progetto “Strade sicure”. Su bus, tram e metropolitane gli accertamenti dovrebbero essere a campione, soprattutto da parte della polizia municipale all'uscita da mezzi e stazioni, ma l'Unione delle Province Italiane già annuncia la richiesta di un supporto da parte delle società di trasporto alle polizie locali. Per le verifiche sui mezzi pubblici la Lombardia si atterrà "a quanto previsto a livello nazionale", ha chiarito il governatore Attilio Fontana. Mentre il ministro per gli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini, ha dichiarato che “a nessuno sfugge che non è facile controllare sulle metropolitane, spesso non si controlla nemmeno il biglietto. Però è chiaro che c'è un impegno da parte del ministero degli Interni di intensificare i controlli e di effettuarli a campione”.

Lo Russo, fondi e strumenti per controlli su bus

A commentare la situazione, ci ha pensato anche il neosindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che appoggia la linea intrapresa dal governo Draghi sul Green Pass, con una precisazione. “È una buona norma, ma non nego che la sua applicazione mi preoccupa”. Il tema dei controlli, ha detto in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”, risulta “molto rilevante e non può essere demandato completamente ai sindaci, o alle aziende di trasporto per quanto riguarda l'obbligo di Green pass introdotto anche per accedere ai mezzi pubblici e alle metropolitane”. Secondo il primo cittadino del capoluogo piemontese, “Servono risorse economiche, normative e dotazioni tecnologiche. In questo è fondamentale un aiuto da parte del governo. Tuttavia, ritengo che la chiave sia puntare sul senso civico delle persone”. L’ipotesi di schierare la polizia municipale per il controllo delle certificazioni vaccinali? “Verificheremo, anche perché gli agenti della polizia municipale hanno molti altri compiti”, ha sottolineato il sindaco.

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