Influenza, segnalata la curva in crescita. Superato il milione di casi

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Lo indica il nuovo bollettino “InfluNet”, il sistema di sorveglianza integrata dell’influenza curato dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nella 46esima settimana del 2021, hanno segnalato gli esperti, le sindromi simil-influenzali hanno fatto riscontrare un livello di incidenza pari a 4,8 casi per mille assistiti. Nella stessa settimana della stagione 2019-20, il livello di incidenza era invece pari a 2,15 casi. Tra i più colpiti i bambini sotto i cinque anni d’età

Nella quarantaseiesima settimana del 2021, dal 15 al 21 novembre, la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali è risultata “in aumento e sopra la soglia epidemica”. Lo ha segnalato il consueto bollettino “InfluNet”, il sistema di sorveglianza integrata dell’influenza curato dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). In particolare, i casi stimati e rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 283.000, per un totale di circa 1.080.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

I dati emersi nell’ultimo bollettino

Il rapporto sottolinea che le sindromi simil-influenzali hanno fatto riscontrare un livello di incidenza pari a 4,8 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è risultata pari a 21,25 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 5,49 e nella fascia 15-64 anni a 4,04. Inoltre, tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni si è attestata su 2,33 casi per mille assistiti. Sono stati 856 i medici sentinella italiani ad inviare i dati circa la frequenza delle sindromi tra i propri assistiti, esclusi quelli di sei Regioni (Val d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Basilicata, Calabria, Sardegna) che non hanno ancora attivato la sorveglianza. Tra le Regioni che invece hanno attivato la sorveglianza, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia hanno fatto registrare un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali “sopra la soglia basale”. Come detto, tra le fasce di popolazione maggiormente colpite c’è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni di età, sottolinea il rapporto, secondo cui nella stagione 2019-20, l’ultima in cui è stata osservata un’epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali, “in questa stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 2,15 casi per mille assistiti inferiore a quello osservato nell’attuale stagione”.

La situazione a livello mondiale

Il rapporto ha analizzato anche i dati relativi alla situazione mondiale dove, “nonostante il continuo ed esteso monitoraggio, la circolazione dei virus influenzali si mantiene a livelli inferiori rispetto alla media stagionale”.  Nello specifico, considerando le zone temperate dell’emisfero Nord, “la circolazione dei virus permane a livelli inter-stagionali, con sporadiche identificazioni di virus di tipo A e B”, scrive l’Iss. Segnalando poi ancora come in diversi Paesi risultino in aumento le identificazioni del virus respiratorio sinciziale (RSV), “la cui circolazione risulta in generale più elevata rispetto alle stagioni passate”. Succede in Italia, ma anche in alcuni paesi dell’America centrale e meridionale, dove è stata riscontrata un’elevata attività del virus e “solo sporadiche segnalazioni di virus influenzali A e B”. Nelle aree tropicali dell’Africa e nel sud-est Asiatico, infine, sono state segnalate “sporadiche identificazioni di virus influenzali, prevalentemente di tipo A”, mentre nelle aree temperate dell’emisfero Sud, l’attività dell’influenza viene “riportata a livelli inter-stagionali”. In generale, nell’ambito del monitoraggio dei virus influenzali finora registrati nel mondo, “la maggior parte sono attribuibili al tipo B”.

Un medico di base compila una ricetta nel suo studio a Roma, 30 ottobre 2020.  ANSA / ETTORE FERRARI

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