
Cosa sappiamo sui vaccini antinfluenzali a mRNA allo studio: domande e risposte
Sull'RNA messaggero sono in corso ricerche da circa 30 anni. Per la prima volta la tecnologia è stata utilizzata contro il Covid, ma alcune aziende stanno lavorando alla messa a punto di nuovi prodotti per l'immunizzazione da altre malattie infettive

Impiegata per la prima volta contro il Covid, la tecnologia mRNA (RNA messaggero) potrebbe condurre anche alla messa a punto di nuovi vaccini contro l’influenza e contro altre malattie infettive. Ecco quali sono le caratteristiche dell’mRNA, quando e come è nato e a che punto sono gli studi per la creazione di altri vaccini
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Quando è nata la tecnologia mRNA? Nel 1990 uno studio su Science ha descritto per la prima volta la produzione di un organismo di RNA. “Per arrivare ai vaccini a RNA messaggero ci sono voluti 20 anni di ricerca finalizzati però a un altro importantissimo obiettivo, la lotta contro il cancro. Il sogno degli scienziati era ottenere un vaccino terapeutico contro il cancro che fino a oggi non ha avuto successo, ma ha prodotto questo risultato fondamentale nella lotta al coronavirus”, si legge in una riflessione di Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas
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Come funzionano i vaccini a mRNA? A differenza dei vaccini in cui viene iniettato il virus indebolito, come si legge sul sito dell’ISS “nel caso dei vaccini a RNA, invece, viene inoculata l’istruzione per produrre una particolare proteina, detta proteina spike, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi”

Come si comporta l’mRNA, una volta effettuato il vaccino? Come spiegato dall’Aifa “dopo la vaccinazione, alcuni dei linfociti che hanno reagito contro la proteina spike sopravvivono per vari mesi. La presenza di questi ‘linfociti memoria’ permetterà al sistema immunitario della persona immunizzata di attivare rapidamente una formidabile risposta contro un’eventuale invasione del virus del Covid”
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Quanto sono efficaci i vaccini a mRna contro il Covid? Secondo uno studio condotto negli Usa su 780mila veterani tra febbraio e ottobre 2021, pubblicato da Science, dall’1 marzo all’1 settembre il tasso di protezione dal contagio è sceso dall'89,2% al 58% per Moderna e dell'86,9% al 43,3% per Pfizer. I ricercatori sottolineano come, in ogni caso, i vaccini mantengano nel tempo una importante azione contro il rischio morte. Le analisi tra luglio e ottobre 2021 hanno evidenziato una protezione media dell'81,5% per Moderna e dell'84,3% per Pfizer
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La tecnologia mRNA potrà essere impiegata anche per vaccini contro altre malattie? Sì, è di qualche giorno fa la notizia che ricercatori americani della Yale University hanno messo a punto un vaccino a mRNA in grado di stimolare una risposta immunitaria contro le punture di zecca e aiutare a prevenire la malattia di Lyme. Ma si sta provando a sviluppare anche dei vaccini a mRNA contro altre malattie infettive come la malaria, la dengue, l’influenza

Quali aziende stanno lavorando a vaccini a mRNA contro l’influenza? Sono Moderna, Pfizer e Sanofi, secondo un articolo pubblicato su Nature, le aziende che hanno avviato i test di fase I sugli esseri umani, e potrebbero presto essere seguite da altre che stanno conducendo studi in fase preclinica

Perché utilizzare la tecnologia mRNA se esistono già altri vaccini contro l’influenza? I vaccini antinfluenzali esistenti, siano essi costruiti attorno a virus inattivati o proteine ricombinanti, offrono il 40-60% di protezione. Con quelli a mRNA, spiega l’articolo di Nature, le risposte immunitarie potrebbero essere più ampie, la selezione del ceppo più accurata e la tecnologia potrebbe rendere facile includere un grande numero di antigeni. Queste caratteristiche dovrebbero tradursi in una maggiore protezione, particolarmente utile per gli anziani

Perché il vaccino antinfluenzale mRNA potrebbe offrire una maggiore protezione? La flessibilità e la velocità della produzione di vaccini mRNA potrebbero consentire ai produttori di aspettare più a lungo per avviare la produzione, ad esempio iniziando a maggio, invece che a febbraio, in vista di una stagione influenzale che debutta in genere a ottobre: ciò consentirebbe di prendere decisioni più informate su quali ceppi includere

Come funzionerebbe il vaccino antinfluenzale a mRNA? Come già detto, l'mRNA fornisce alle cellule dell'ospite le istruzioni per produrre una proteina del virus. Nel caso dell'influenza, i vaccini a mRNA potrebbero avere come obiettivo delle proteine che hanno lo stesso ruolo della spike per il Sars-Cov-2, ossia l'emoagglutinina e la neuraminidasi