
Covid, si torna a discutere di obbligo vaccinale: chi è pro e chi è contro tra i politici
Tra le misure per contenere la quarta ondata si discute anche dell'obbligo di immunizzazione. L'idea però spacca la maggioranza e le Regioni. Dal governatore del Veneto Zaia che non vuole costringere i cittadini a vaccinarsi, al ministro degli Esteri Luigi Di Maio che dice di seguire gli esperti, fino ai sindacati e a Confindustria compatti sulla necessità dell'obbligatorietà: ecco tutte le posizioni

Il governo continua a lavorare sulle nuove regole per contenere la quarta ondata del Covid, con l'obbiettivo di evitare nuove restrizioni nel periodo natalizio. E nel frattempo si riapre anche il dibattito sull'obbligo vaccinale. Ecco chi è pro e chi è contro
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I CONTRARI - Sull’obbligo si è espresso il presidente del Veneto Luca Zaia: "Cosa intendiamo per obbligo? Portare le persone con la forza pubblica a fare il vaccino? L'obbligo è stato introdotto dalla ministra Lorenzin nel 2017 e non mi risulta che tutti i genitori immunizzino i loro figli. Il 100% non esiste in nessuna campagna, perché residua sempre una parte che si oppone per ribellismo o paura". Secondo Zaia c’è bisogno di "più informazione istituzionale contro le fake news”
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Dello stesso avviso anche Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna. "Non penso sia necessario introdurre l'obbligo. È diverso, se crescono contagi e ospedalizzazioni, permettere di accedere a certi servizi e occasioni di socialità solo ai vaccinati"
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Contro l’obbligo anche Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. "La conseguenza dell'obbligo vaccinale è che dovremmo licenziare gli italiani che non si vaccinano?", ha detto. "Cerchiamo di accompagnare il Paese con un'informazione più puntuale. Il nemico da sconfiggere non sono i no-vax, ma la paura, da sconfessare attraverso appunto l'informazione", ha concluso
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I POSSIBILISTI - "Noi siamo stati i primi a introdurre l'obbligo vaccinale per i sanitari. Bisogna riflettere se farlo con altre categorie, quella che sono a contatto con il pubblico, tipo le forze dell'ordine o chi lavora nella grande distribuzione. Saranno valutazioni che dovremmo fare controllando i dati", ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. "Il tema dell'obbligatorietà vaccinale non l'abbiamo scelto perché abbiamo scelto un rapporto di fiducia con i cittadini", ha concluso
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Sull'obbligo vaccinale o un eventuale Green Pass rafforzato "siamo ancora nel dibattito. Adesso credo che si debba seguire quello che ci sta dicendo la comunità scientifica e cioè accelerare la terza dose. E noi lo stiamo facendo" per poter "affrontare la fine dell'anno e l'inizio dell'anno prossimo con più serenità", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio

"L'obbligo vaccinale non credo sia semplicissimo da attuare. Leggo di formule per mettere il Green Pass sempre più al centro delle cose che si possono fare e che non si possono fare, quello avrebbe molto più senso", ha detto Beppe Sala, sindaco di Milano

"Sono stato tra i precursori dell'obbligo vaccinale e il mio movimento politico potrebbe presentare emendamenti in Parlamento per poterlo applicare, e non è detto che non lo faccia", ha dichiarato il presidente della Liguria Giovanni Toti. "Però ritengo molto più utile un Green Pass a doppia velocità rispetto a un obbligo vaccinale che sarebbe qualche cosa di poco più che formale, visto che non possiamo certo condurre in manette i cittadini alla vaccinazione"

A FAVORE - "Se il governo vuole affrontare la quarta ondata, per evitare di dover emanare nuovi lockdown e chiusure, affronti realmente l'ipotesi dell'obbligo vaccinale. L'unica arma che abbiamo contro il Covid è il vaccino, come ci ha ricordato il presidente Mattarella", ha detto il senatore di Leu Francesco Laforgia

"L'obbligo vaccinale è una necessità, non è più una opzione. Quanti morti ancora devono esserci perché qualcuno si convinca che al vaccino non c'è alternativa, quanti", ha detto il governatore della Sicilia, Nello Musumeci

"Sono stata la promotrice dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario e l'avrei esteso innanzitutto ad altre categorie professionali e poi in modo diffuso a tutti i cittadini”, ha detto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato. “Forse da questo punto di vista c'è stato poco coraggio e se sei mesi fa l'obbligo sarebbe certamente stato utile, non so se oggi lo sarebbe ancora"

"Sono dell'idea che sarebbe giusto l'obbligo vaccinale. Intanto però si deve insistere con il Green Pass e con una grande campagna che convinca gli indecisi dell'importanza di vaccinarsi e per chi già è vaccinato di ricevere la terza dose", ha detto il presidente di Italia Viva Ettore Rosato

"Prima di dover ricorrere a nuove chiusure delle attività economiche, e prima di negare i diritti fondamentali ai vaccinati, il Green Pass rafforzato è sicuramente uno step necessario, ma se la situazione dovesse peggiorare non va escluso a priori nemmeno l'obbligo vaccinale", ha affermato la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini

A favore dell'obbligo anche i sindacati. "Dobbiamo valutare la necessità di spingere in avanti la campagna di vaccinazione, e chiedere al governo, al Parlamento, di valutare la necessità di una legge sull'obbligo vaccinale", ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. "Il vaccino è la nostra salvezza, è lo strumento che ci aiuterà a recuperare la nostra normalità, la nostra libertà", ha aggiunto

"Il sindacato sei mesi fa ha posto il problema di andare verso l’obbligo vaccinale, che fosse discusso. Vedo che qualcuno si sta svegliando con un po' di ritardo e penso che, da questo punto di vista, l'obiettivo deve rimanere lo stesso in Italia e nel mondo", ha dichiarato il segretario generale Cgil Maurizio Landini a proposito dell'ipotesi di rafforzamento della certificazione verde

"Abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. Credo che il Green Pass fosse lo strumento che potevamo utilizzare, però l'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale. Quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria", ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi