Guerra Ucraina, Cremlino: “Per Usa e Russia contatti Trump-Putin necessari”

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Usa e Russia ritengono "necessari" i contatti tra Trump e Putin, ma un vertice non è ancora stato preparato, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Secondo le stime dell'intelligence di Seul, sono 300 i soldati nordcoreani uccisi in Ucraina e circa 2.700 quelli feriti. Nella notte, 110 droni russi sono stati lanciati contro l'Ucraina, 78 sono stati abbattuti. Mosca denuncia un attacco ucraino al gasdotto Turkstream per ostacolare le esportazioni di gas russo verso l’Ue

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Sia gli Usa sia la Russia capiscono che contatti tra Donald Trump e  Vladimir Putin sono "necessari", ma un vertice non è ancora stato  preparato. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato  dalla Tass.

Sui negoziati Trump-Putin, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, intervistato dalla Stampa, ha dichiarato: "Donald Trump dice che finirà la guerra in 100 giorni. Ma bisogna capire bene cosa intende: in 100 giorni riuscirà a mettere in piedi negoziati con Putin".

Intanto, dopo la Slovacchia, anche Serbia e Svizzera hanno manifestano interesse a ospitare il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin. 

Sono 300 i soldati nordcoreani uccisi in Ucraina e circa 2.700 quelli feriti: sono le stime diffuse dall'intelligence di Seul (Nis) in un'audizione parlamentare, in merito agli ultimi sviluppi sulla cooperazione tra Mosca e Pyongyang. I militari catturati dalle forze di Kiev non hanno manifestato l'intenzione di disertare in Corea del Sud, ha riferito la Yonhap, aggiungendo che la Russia ha sollecitato i soldati nordcoreani a togliersi la vita piuttosto che essere catturati vivi.

Ieri, l’Ucraina si era dichiarata “pronta a consegnare" al presidente della Corea del Nord Kim Jong-un i soldati nordcoreani catturati "se riuscirà a organizzare lo scambio con i soldati ucraini prigionieri in Russia”. Lo ha scritto sul suo account Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come riferisce Rbc Ukraina online.

Nella notte 110 droni russi sono stati lanciati contro l'Ucraina, 78 sono stati abbattuti. La difesa aerea è riuscita a distruggerne 78. Lo riferisce RBC-Ucraina. I militari delle forze operative speciali delle forze armate ucraine hanno respinto l'assalto delle truppe nordcoreane nella regione di Kursk e hanno distrutto 17 soldati nordcoreani. Lo riporta Ukrainska Pravda. 

Intanto, il ministero della Difesa di Mosca ha accusato gli ucraini di avere attaccato con droni una stazione di compressione del gasdotto Turkstream in Russia nel tentativo (fallito) di bloccare le esportazioni di gas russo verso Paesi dell'Unione europea. Le truppe russe hanno conquistato un nuovo villaggio, Peschanoye, nella regione orientale ucraina di Donetsk, secondo quanto annunciato dal ministero della Difesa di Mosca. 


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Macron e Zelensky parlano "contingenti occidentali"

Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto di aver parlato con il suo omologo francese Emmanuel Macron e di aver discusso l'idea di schierare "contingenti" occidentali in Ucraina. Il leader ucraino non ha detto se intendeva che l'Occidente inviasse truppe da combattimento o forze di pace come parte di un accordo per porre fine alla guerra quasi triennale con la Russia. "Oggi ho parlato con il Presidente della Francia. È stata una conversazione piuttosto lunga e dettagliata. Abbiamo discusso il supporto della difesa con pacchetti di armi per l'Ucraina", ha detto Zelensky nel suo discorso serale.  "Abbiamo anche discusso lo schieramento dei contingenti alleati e l'addestramento delle nostre forze armate", ha aggiunto. Macron ha già proposto l'idea di inviare truppe occidentali in Ucraina, anche il mese scorso quando lui e il primo ministro polacco Donald Tusk hanno discusso della possibilità di schierare lì i soldati di pace in caso di cessate il fuoco

Zelensky: con Macron discusso di militari stranieri in Ucraina

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato oggi di aver discusso con il suo omologo francese Emmanuel Macron del sostegno all'Ucraina e di un possibile "dispiegamento di contingenti militari stranieri" nel Paese, un'idea sollevata negli ultimi mesi dagli alleati di Kiev. "La conversazione è stata piuttosto lunga e dettagliata. Abbiamo discusso del sostegno alla difesa. (...) Abbiamo anche discusso dello spiegamento di contingenti partner e dell'addestramento dei nostri militari", ha precisato Zelensky nel suo consueto discorso serale.

Biden: gettate fondamenta perché prossimo governo protegga Kiev

"Abbiamo gettato le fondamenta perche' la futura amministrazione protegga l'Ucraina": lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo discorso di politica estera al dipartimento di stato.

Biden: 'Putin ha fallito, non possiamo abbandonare l'Ucraina'

Tre anni dopo l'invasione dell'Ucraina "Putin ha fallito tutti i suoi obiettivi strategici. L'Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente". Lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo discorso di politica estera al dipartimento di Stato esortando l'America e i suoi alleati a "non abbandonare" Kiev.

Si svolgerà a Riga il vertice della coalizione droni per Kiev

Si svolgerà il prossimo 28 maggio presso il Politecnico di Riga il vertice della coalizione internazionale, guidata dalla Lettonia e dalla Gran Bretagna, per l'acquisto e la fornitura di droni all'Ucraina, cui parteciperanno rappresentanti istituzionali dei Paesi aderenti alla coalizione e del mondo industriale. Lo annuncia il ministero della Difesa della Lettonia. Durante il vertice verranno presentati i principali risultati del lavoro della coalizione e gli obiettivi futuri. I partecipanti discuteranno inoltre delle sfide della sicurezza globale e della guerra moderna. "Questa iniziativa sottolinea la nostra determinazione e capacità di fornire all'Ucraina i droni di cui ha tanto bisogno, sviluppando al contempo l'industria della difesa lettone", ha affermato il ministro della Difesa lettone, Andris Spruds, durante la presentazione dell'evento. Dalla sua fondazione lo scorso anno, la coalizione ha inviato in Ucraina circa 5.000 droni da combattimento di vario tipo e prestazioni.

Mosca denuncia raid su Turkstream, terrorismo energetico

La guerra del gas, che accompagna quella sul terreno, ha subito una ulteriore fiammata, con il Cremlino che ha accusato l'Ucraina di "terrorismo energetico" affermando che le forze di Kiev hanno cercato di attaccare sul territorio russo il gasdotto TurkStream, l'ultimo ancora funzionante per trasportare il gas di Mosca verso i Paesi europei che ancora lo acquistano. Tra questi la Serbia e l'Ungheria, Stato membro della Ue, che ha ipotizzato un "attacco" alla propria "sovranità".  "Ci aspettiamo che tutti rispettino la sicurezza e la funzionalità del gasdotto TurkStream", ha affermato il ministro degli Esteri di Budapest, Péter Szijjártó, avvertendo che "la sicurezza energetica è una questione di sovranità e qualsiasi azione che minacci il nostro approvvigionamento energetico deve essere vista come un attacco alla sovranità". Il ministero della Difesa russo ha accusato gli ucraini di avere attaccato l'11 gennaio con nove droni una stazione di compressione del gasdotto nel sud della Russia nel tentativo, non riuscito, di bloccare le esportazioni verso l'Europa. L'infrastruttura che sarebbe stata presa di mira è la stazione di compressione Russkaya nel villaggio di Gai-Kodzor, nel territorio di Krasnodar. Il TurkStream parte da questa regione, attraversa il Mar Nero e raggiunge la Turchia, per collegarsi poi alla rete di gasdotti balcanici. E' questa l'unica rotta ancora funzionante per il trasferimento di gas russo verso l'Europa, dopo il sabotaggio al Nord Stream nel Baltico nel settembre del 2022 e dopo che l'Ucraina, il primo gennaio, ha interrotto il flusso attraverso un gasdotto che passa per il suo territorio. Tra i Paesi più colpiti da quest'ultima decisione è la Slovacchia. Per discutere della questione il premier Robert Fico ha proposto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky un incontro da tenersi "il prima possibile" in territorio slovacco vicino al confine. "Vieni a Kiev venerdì", è stata la risposta, postata su X. 

Kiev: 2 feriti per un attacco con un drone russo nel Kherson

Due persone sono rimaste feriti per l'attacco di un drone russo a un'auto civile nella regione di Kherson. Il raid è avvenuto nel villaggio di Rozlyv. Lo ha reso noto l'Amministrazione statale regionale di Kherson, riferisce Ukrinform. I feriti sono una donna di 61 anni ed un uomo di 63 anni. Il team medico sta fornendo tutta l'assistenza necessaria alle vittime, prosegue la nota.

Ucraina, Crosetto: impegno comune per pace giusta e duratura

Sull'Ucraina  "confermato impegno comune per creare le condizioni necessarie per una  pace giusta e duratura, a garanzia del diritto internazionale". Così il  ministro della Difesa Guido Crosetto - si legge in un post su X del  ministero - alla riunione a livello ministeriale Difesa in formato a 5,  con Francia, Germania, Polonia e Regno Unito.

Casa Bianca: Trump può sfruttare sanzioni Biden a Russia

La  linea dura adottata dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione Biden, e  contestata da parte dei Repubblicani, darà a Donald Trump un’arma in più  per fare pressione sul presidente russo Vladimir Putin e mettere fine  al conflitto con l’Ucraina. Lo ha sostenuto il consigliere alla  sicurezza nazionale Jake Sullivan, rispondendo alle domande dei  giornalisti e spiegando che le sanzioni verso la Russia adottata da  Biden “sono state prese per non danneggiare la vita quotidiana degli  americani” ma che “potranno essere usate” per fare pressione su Putin.

Rutte: Usa resteranno nella Nato ma spesa deve crescere

"Sono convinto che gli Usa resteranno nella Nato ma dobbiamo sgomberare il campo da certi argomenti, serve spendere di più e meglio". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte rivolgendosi alla commissione esteri-difesa del Parlamento Europeo. "Non voglio entrare nell'ambito dei numeri, ci sono procedure Nato e si arriverà al vertice dei leader ma è chiaro che il 2% non è assolutamente abbastanza e se si prendono in considerazione i piani di difesa alleati siamo già intorno al 3,6/3,7%", ha aggiunto. "Con gli appalti congiunti e l'innovazione si può ridurre ma la direzione è chiara".

La crisi del gas morde Gazprom, a rischio 1.600 dipendenti

La guerra del gas, effetto collaterale dell'invasione russa dell'Ucraina, presenta il conto anche a Gazprom. Il colosso statale dell'energia russo sta valutando il taglio di 1.600 dipendenti presso il suo quartier generale di San Pietroburgo dopo che il suo bilancio ha dovuto assorbire l'impatto della chiusura dell'Europa alle sue esportazioni di gas e quello delle sanzioni alla vendita di petrolio. Lo scorso 23 dicembre la vicepresidente Yelena Ilyukhina ha proposto al ceo Alexei Miller di tagliare da "più di 4.100" a "2.500" i dipendenti della sede di San Pietroburgo. "Le sfide che il gruppo Gazprom sta affrontando" richiedono "un accorciamento dei tempi di decisione, l'eliminazione delle funzioni ridondanti e il rafforzamento del focus dei dipendenti sui risultati", si legge nella lettera circolata sui canali Telegram e poi confermata ai media da un portavoce di Gazprom. Nel 2023 Gazprom ha chiuso il bilancio con un rosso di 6,9 miliardi di dollari, il primo in oltre vent'anni, per effetto del crollo delle esportazioni verso l'Europa, un tempo uno dei principali mercati di esportazione per la Russia, e senza riuscire a ridirigere in modo significativo i suoi flussi verso altri Paesi. E dal primo gennaio 2025 sono stati interrotti anche gli ultimi flussi destinati al Vecchio Continente, dopo che Kiev non ha rinnovato l'accordo che consentiva il transito sul suo territorio del gas russo destinato all'Austria e ad alcuni Paesi dell'Est Europa. 

Rutte: per Nato europea servirebbero 15 anni e l'8% del Pil

"Avere una Nato europea è un'illusione". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte rivolgendosi alla commissione esteri-difesa del Parlamento Europeo. "Senza gli Usa la spesa militare salirebbe all'8% perché servirebbe costruire un ombrello nucleare per la difesa e poi ci metteremmo almeno 15 anni per costruirla", ha precisato. "Perché disconnetterci dagli Usa, se non per ragioni ideologiche? Io sarei contrario".

Fico invita Zelensky in Slovacchia per colloqui sul gas

Il premier slovacco Robert Fico ha proposto un incontro al presidente ucraino Volodymyr Zelensky in territorio slovacco vicino al confine, per discutere del transito del gas attraverso l'Ucraina. Al centro dell'incontro anche le relazioni bilaterali, secondo una lettera aperta che ha condiviso sui social media. Lo riferisce l'agenzia di stampa Tasr.  Fico ritiene che l'incontro dovrebbe svolgersi "il più presto possibile". 

Kiev, 'soldato nordcoreano si è fatto esplodere per non essere catturato'

Le Forze armate ucraine hanno riferito che nei giorni scorsi, durante gli scontri nella regione russa del Kursk con i militari nordcoreani, uno di questi si è fatto esplodere con una granata per evitare di essere catturato dall'esercito di Kiev. 

Secondo quanto riferito dall'esercito ucraino su Telegram, le forze per le operazioni speciali (Sof) hanno ingaggiato nella notte una ventina di militari nordcoreani e li hanno eliminati. Al mattino, le truppe ucraine hanno incontrato un sopravvissuto nordcoreano, che ha dapprima cercato di tendere loro un'imboscata. Dopo aver visto fallire il suo tentativo e in procinto di essere catturato dalle forze di Kiev, si è ucciso facendo esplodere una bomba a mano. 

L'intelligence sudcoreana ha riferito che almeno 300 combattenti nordcoreani sarebbero stati uccisi nei combattimenti nel Kursk, e lo stesso Kim Jong Un avrebbe fatto pressioni sui suoi militari affinché si suicidassero prima di essere presi vivi da Kiev.

Nato. Rutte a Pe: evitare barriere industria tra Paesi alleati

"L'industria della difesa europea sta svolgendo un lavoro davvero  impressionante, e le capacità che fornisce sono essenziali, ma la realtà  è che non siamo ancora dove dovremmo essere. La nostra industria è  ancora troppo piccola, troppo frammentata e, a essere onesti, troppo  lenta. Accolgo con favore e sostengo il fatto che l'Ue stia ora  raddoppiando gli sforzi per porre rimedio a questa situazione,  rafforzando la nostra base industriale della difesa e con il programma  europeo per l'industria della difesa (Edip) abbiamo l'opportunità di  consolidare la nostra sicurezza condivisa. Tuttavia, mentre applaudo con  entusiasmo, sento anche di dover invitare alla cautela. Credo che  dobbiamo evitare di creare nuove barriere tra alleati che non farebbero  altro che aumentare i costi, complicare la produzione e ostacolare  l'innovazione". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark  Rutte, parlando alle commissioni Affari esteri e Sicurezza e difesa del  Parlamento europeo. "Coinvolgere alleati non appartenenti all'Ue negli  sforzi industriali della difesa europea è, a mio avviso, vitale per la  sicurezza dell'Europa. La cooperazione transatlantica nell'industria  della difesa ci rende tutti più forti in un momento in cui Russia, Cina,  Corea del Nord e Iran stanno incrementando la loro cooperazione in  ambito di difesa a livelli senza precedenti. Sarebbe un atto di  autolesionismo erigere nuove barriere tra gli alleati all'interno della  Nato", ha aggiunto. Parlando dell'industria europea della difesa, Rutte  ha anche annunciato di aver visitato nei mesi scorsi una sede di  Rheinmetall in Italia, appena fuori Roma.

Nato, Rutte: spesa difesa sia considerevolmente sopra il 2%

Gli  alleati della Nato dovranno spendere "considerevolmente di più del 2%  del Pil per la difesa". Lo ha dichiarato il segretario generale della  Nato, Mark Rutte, in audizione in commissioni Affari esteri e Difesa al  Parlamento europeo. "Gli alleati della Nato hanno certamente aumentato  la spesa per la difesa. Due terzi spendono ora almeno il 2% del Pil per  la difesa. Questo è un bene, e sono molto apprezzati i loro sforzi. Ma, a  essere onesti, il 2% non è affatto sufficiente per rimanere al sicuro  negli anni a venire. Abbiamo bisogno di spendere molto di più del 2%",  ha dichiarato Rutte. "Come parlamentari, sapete bene che la sicurezza  non è gratis. Avete una voce potente e un ruolo fondamentale da svolgere  nel dibattito sull'urgente necessità di aumentare la spesa per la  difesa. So che spendere di più per la difesa significa spendere meno per  altre priorità, se non si vogliono aumentare le tasse, ma può fare una  grande differenza per la nostra sicurezza futura", ha aggiunto.

Cremlino accusa Kiev di 'terrorismo energetico'

Kiev sta perseguendo una politica di "terrorismo energetico sotto la direzione degli amici da oltreoceano". Lo afferma il Cremlino, dopo le accuse lanciate da Mosca all'Ucraina di avere attaccato con droni una stazione di compressione del gasdotto Turkstream, che attraversa la Turchia e porta il gas russo a diversi Paesi europei, tra cui Ungheria e Slovacchia.

Rutte: preoccupato per sicurezza Europa; né guerra né pace

"Sono  molto preoccupato per la situazione della sicurezza in Europa. Non siamo  in guerra, ma non siamo nemmeno in pace. La buona notizia è che  sappiamo cosa fare per proteggere la nostra gente e il nostro stile di  vita ora e a lungo termine. Dobbiamo solo farlo. Ciò significa che  dobbiamo investire di più nella difesa e produrre più capacità". Lo ha  dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in audizione  in commissioni Affari esteri e Difesa al Parlamento europeo. "Dobbiamo  rafforzare la resilienza delle nostre società e delle infrastrutture  critiche, e dobbiamo sostenere e intensificare il nostro supporto  all'Ucraina per cambiare la traiettoria della guerra e scoraggiare  ulteriori aggressioni russe in futuro", ha spiegato. 
"La guerra della Russia contro l'Ucraina infuria e, allo stesso tempo,  la Russia sta accelerando la sua campagna di destabilizzazione contro i  nostri Paesi con attacchi informatici, tentativi di assassinio, atti di  sabotaggio e altro ancora. Eravamo soliti chiamarli ibridi, cerco di  togliere il termine ibrido. La chiamerei una campagna di  destabilizzazione. E la Russia non è sola. Ha Cina, Corea del Nord e  Iran al suo fianco. Nel frattempo, persistono molti altri pericoli, dal  terrorismo alla proliferazione nucleare, alla disinformazione e,  naturalmente, al cambiamento climatico", ha affermato Rutte.

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