Vaccino Covid, J&J: “Robusta risposta degli anticorpi per 8 mesi”

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Lo ha riferito l’azienda farmaceutica Janssen, divisione del gruppo Johnson & Johnson, per fare il punto sulle evidenze ad oggi disponibili in merito al proprio vaccino anti-Covid. “A luglio sono stati pubblicati i dati che dimostrano che le risposte anticorpali generate dal vaccino contro il Covid-19 a dose singola sono rimaste robuste e stabili per otto mesi dopo l'immunizzazione”, hanno rilevato gli esperti

“A luglio sono stati pubblicati i dati che dimostrano che le risposte anticorpali generate dal vaccino contro il Covid-19 a dose singola sono rimaste robuste e stabili per otto mesi dopo l'immunizzazione” Lo ha sottolineato l’azienda farmaceutica Janssen, divisione del gruppo Johnson & Johnson, per fare il punto sulle evidenze ad oggi disponibili in merito al proprio vaccino anti-Covid. “Uno studio basato su dati del mondo reale registrati fino a oggi negli Usa, pubblicato a settembre, ha dimostrato un'efficacia stabile del vaccino del 79% per le infezioni e dell'81% per i ricoveri. Non ci sono state evidenze di efficacia ridotta, compreso quando la variante Delta è diventata dominante”, è emerso.

Dal 28 esame Aifa su nuova dose per i vaccinati con J&J

Intanto una nuova dose per coloro a cui è stato somministrato J&J sta venendo considerata, si apprende, come “completamento del ciclo vaccinale”. A dare il via libera al booster è stata la Food and Drugs Administration statunitense (Fda) il 20 ottobre scorso, raccomandandolo a tutte le persone dai 18 anni in su che hanno ricevuto la prima dose almeno due mesi fa. La stessa Fda ha autorizzato contestualmente l'uso per il richiamo di un vaccino diverso da quello ricevuto inizialmente per tutti e tre i vaccini autorizzati in America (Moderna, Johnson e Johnson e Pfizer). Adesso, in attesa che anche l'Agenzia del Farmaco europea (Ema) si pronunci sul tema, l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) potrebbe dare il suo parere già nei prossimi giorni.

J&J: “Richiamo con stesso vaccino protegge al 100% da forme gravi”

“Quando viene somministrato un richiamo del vaccino di Johnson & Johnson, come per tutti gli altri vaccini, la forza della protezione contro Covid-19 aumenta ulteriormente”, ha rilevato, proprio in quest’ottica, l’azienda. In particolare, questo dato è stato confermato da uno studio di fase 3, denominato “Ensemble 2”, che ha dimostrato come “una seconda dose del vaccino di Johnson & Johnson, somministrata 56 giorni dopo la prima, abbia fornito il 100% di protezione contro le forme gravi/critiche di Covid”, hanno spiegato gli esperti. E non solo, perché è stato segnalato come oltre a questi dati emersi a 2 mesi dalla somministrazione, ce ne sono altri secondo cui il richiamo “omologo” a 6 mesi “ha fornito un aumento degli anticorpi di 12 volte”. Il tutto, come detto, proprio mentre in Italia è al vaglio l'ipotesi di un richiamo “eterologo” per chi ha ricevuto il vaccino anti-Covid monodose di J&J.

La risposta immunitaria relativa al richiamo

Riportando, poi, i dati relativi ad un ulteriore lavoro di ricerca, lo studio ad interim denominato “MixNMatch” e condotto dagli esperti del National Institute of Allergy and Infectious Disease (Niaid) americano, la stessa azienda ha spiegato come questi abbiano dimostrato che “un richiamo del vaccino di Johnson & Johnson contro il Covid-19 aumenti la risposta immunitaria indipendentemente dalla vaccinazione primaria di una persona, e confermano i dati precedentemente pubblicati sul forte aumento della risposta immunitaria quando il vaccino viene somministrato come richiamo”.

A nurse prepares a dose of the Pfizer Covid-19 vaccine in Los Angeles, California, USA, 10 September 2021. ansa/ETIENNE LAURENT

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